Dal miracolo Ipswich alla Nazionale inglese; le vittorie con Psv, Porto e Barcellona; gli anni d'oro a Newcastle. Il tecnico partito dal Fulham è stato un'istituzione
Giovane promessa a inizio carriera in azzurro, giocò in più occassioni con i sanniti dove iniziò anche ad allenare. Scomparve prematuramente il 15 febbraio 2013, all'età di 37 anni
Vinse due scudetti con la Juventus e fu uno dei protagonisti del “Vianema” di Gipo Viani ai tempi della Salernitana. Il papà del noto giornalista Sandro nasceva il 25 gennaio 1923
Friulano, classe 1955, vestì tra le altre anche le maglie di Monza, Verona e Perugia. Morì tragicamente a Roma dopo un’operazione al ginocchio all’età di 27 anni
Il 20 gennaio del 1983 se ne andava neanche cinquantenne, vittima della cirrosi e dell’alcolismo, uno dei giocatori più grandi di sempre, eterna leggenda del calcio brasiliano
Dopo una carriera da calciatore costellata di infortuni, cercò fortuna in Italia, dove divenne uno degli allenatori più vincenti dell'epoca. Sedette sulle panchine di Genoa, Roma e Napoli
Vinse il primo trofeo nella storia del club (la Coppa Italia 1961-62) e giocò titolare la prima gara europea. Militò anche nell’Inter e nel Palermo, morì tragicamente il 6 gennaio 2003
Centrocampista dal grande estro, è stato il primo calciatore al di là della cortina di ferro a ricevere il prestigioso premio assegnato da France Football
Nei Mondiali del 1930 decise il primo precedente assoluto tra Albiceleste e Bleus, prima di perdere in finale. Quattro anni più tardi giocò e trionfò con la maglia della nostra Nazionale
A Ellan Road dal 1959 al 1974, il ragazzo di Stirling era il vero braccio armato di Don Revie, icona di quella formidabile squadra degli anni ’60 e ‘70
A lui è intitolato lo Stadio dei Diavoli Rossi, unica squadra per la quale ha militato. Dopo la prigionia tornò a giocare portando i tedeschi sul tetto del mondo nel 1954
Campione del Mondo 1934, il numero uno azzurro è considerato, insieme a Planicka e Zamora, il miglior portiere dell’anteguerra. Nasceva a Torino il 20 novembre del 1902
Eccellente calciatore prima, leggendario allenatore poi, uno dei più grandi di sempre. Vinse due Coppe dei Campioni con Feyenoord e Amburgo. Ha dedicato la sua vita al calcio, fino all'ultimo: ci lasciava il 14 novembre del 1992
In Uruguay lo chiamavano "El dios del futbol", nel Mondiale del '50 fece piangere il Brasile. In Italia vinse tre scudetti con il Milan e la Coppa delle Fiere con la Roma. Ci lasciava il 13 novembre 2002
Fu il centravanti del Brasile sconfitto in casa dall'Uruguay nel Mondiale del 1950, di cui fu anche capocannoniere con 9 gol. Attaccante prolifico e completo, fu una bandiera del Vasco da Gama
Lo storico numero sei del Genoa se ne andava il 6 novembre di 20 anni fa, ritagliandosi per sempre un posto tra le leggende del Grifone. Nessuno ha più vestito la sua maglia, ritirata dal club dopo la sua morte
Fu protagonista assoluto con la sua Nazionale nel decennio 1968-78, portandola al successo nelle Olimpiadi del 1972 e al terzo posto ai Mondiali del 1974
Paolo Valenti/Edipress
23 ottobre 2022
Insieme per passione
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.