Walter Pontel: il portiere delle prime volte in quel di Napoli

Walter Pontel: il portiere delle prime volte in quel di Napoli

Vinse il primo trofeo nella storia del club (la Coppa Italia 1961-62) e giocò titolare la prima gara europea. Militò anche nell’Inter e nel Palermo, morì tragicamente il 6 gennaio 2003

Massimiliano Lucchetti/Edipress

06.01.2023 ( Aggiornata il 06.01.2023 18:51 )

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Pontel, Molino, Gatti, Girardo, Rivellino, Corelli, Mariani, Ronzon, Tomeazzi, Fraschini, Tacchi; allenatore Bruno Pesaola. La lettura di questa formazione farà scendere una lacrimuccia a qualche “antico” tifoso napoletano, considerando che rappresenta l’undici che conquistò il primo storico trofeo della squadra partenopea: la Coppa Italia 1961-62. Nelle prossime righe andremo a raccontare la storia di Walter Pontel, il portiere di quella compagine.

Gli esordi di Walter Pontel

Walter nasce e cresce nella Milano nerazzurra. Successivamente a tutta la trafila nel settore giovanile, viene mandato in prestito perché “chiuso” dal portiere della Nazionale, “il Kamikaze” Giorgio Ghezzi e da Enzo Matteucci di cui all’epoca si parlava un gran bene. La prima tappa della carriera professionistica di Pontel fu dunque il Lecco, in Serie B, guidato in panchina da “gamba di sedano” Camillo Achilli. I due portieri della promozione dalla C alla B dell’anno precedente (Bruno Ducati e Angelo Franzosi) vennero sostituiti da tre giovani di belle speranze: il nostro Walter, Eugenio Bruschini e Osvaldo Maffeis. Pontel partì come titolare e disputò le prime tredici partite in maniera egregia riuscendo a tenere inviolata la porta in ben sette incontri, tra cui l’esordio assoluto contro la Sambenedettese. La sua stagione purtroppo però finì lì, poiché dalla successiva giornata si alternarono Maffeis e Bruschini, che sarebbe diventato negli anni successivi l’estremo titolare. Nella stagione 1958-59 per il nostro iniziò l’avventura nel Sud Italia, più precisamente a Palermo. La società voleva tornare prima possibile nel massimo campionato, lasciato solo qualche anno prima. In panchina c’era un ex giocatore rosanero Cestmir Vycpalek, alla suo esordio come allenatore della prima squadra; l’ossatura della formazione era basata su Pontel tra i pali, Giorgio Sereni in difesa e Alberto Malavasi a centrocampo, mentre in attacco ci si affidava all’ex cannoniere del River Plate Santiago Vernazza detto “Ghito” (alla fine dell’anno fu il capocannoniere). Atalanta e Palermo disputarono un torneo straordinario ed entrambe salirono di categoria; al terzo posto si classificò proprio l’ex squadra di Pontel, il Lecco. Walter disputò una super stagione, terminando tra i top 3 del ruolo a fine torneo, grazie ai soli diciassette gol subiti in trentadue presenze; inoltre rimase imbattuto per ben 739 minuti, a cavallo tra la 19° e la 25° giornata.

Grazie a quella formidabile stagione l’Inter finalmente lo riaccolse, con la convinzione di avere in casa il portiere del futuro; purtroppo tra le fila nerazzurre Pontel disputò solamente sette incontri, con l’unica soddisfazione di riuscire a esordire nel massimo campionato il 31 gennaio 1960 proprio contro il Napoli (1-1).

Walter Pontel, l’oro di Napoli

Nonostante fosse stato impiegato poco, al Sud non si erano dimenticati di lui; il Catania, appena promosso in A, lo acquistò per schierarlo come titolare; anche in questo caso la sfortuna ci mise lo zampino poiché il suo “rivale” Giuseppe Gaspari imbroccò la miglior stagione della sua carriera. Verso fine anno mister Carmelo Di Bella diede qualche occasione al nostro e, fortunatamente, in una di queste gare successe qualcosa che avrebbe fatto sterzare la sua vita calcistica. Alla trentunesima giornata il Napoli andò a far visita al Catania, avendo un solo risultato a disposizione per continuare a credere nel sogno della salvezza; a spezzare quei sogni fu Walter Pontel che si erse ad assoluto protagonista, parando anche l’imparabile. Alla fine dell’anno il Napoli retrocesse e - ironia del destino – indovinate un po’ chi fu il primo acquisto per il rafforzamento della rosa? Beh, facile… il nostro numero uno!

L’anno della B fu di grande livello, come ai tempi di Palermo. Come si sa a Napoli, vivono molto di emozioni, di scaramanzie e di idoli. Così quando un portiere non prende gol per le prime quattro partite del torneo entra di diritto nel cuore dei tifosi, che adottarono Pontel, autore di questa impresa. La compagine partenopea chiuse seconda dietro l’imprendibile Genoa ma, come detto all’inizio, quello non fu l’unico traguardo di quella “storica” stagione. Gli azzurri vinsero incredibilmente la Coppa Italia, aggiudicandosi la finale contro la SPAL per due reti a uno, grazie ai gol di Corelli e Ronzon e diventando così, dopo il Vado, l’unica squadra a vincere la coppa non militando in Serie A. La formazione di quel 21 giugno 1962 l’abbiamo già rammentata. Walter scese in campo nei primi quarantacinque minuti (non subendo gol) per poi venire sostituito nella ripresa dal secondo Pacifico Cuman.

L’annata successiva non fu all’altezza della precedente e Pontel perse la titolarità, a causa di alcune partite non degne dei suoi standard precedenti. Nonostante questo, riuscì ancora una volta ad entrare nella storia della squadra campana. Grazie alla precedente vittoria della Coppa Italia, il Napoli venne inserito nella Coppa delle Coppe, esordendo così nelle competizioni europee. Nel primo undici “europeo” del Napoli schierato il 5 settembre 1962 contro il Bangor City, compagine gallese, troviamo Walter come numero uno. In seguito alla retrocessione del 1962-63 Pontel e il Napoli si ritrovarono nuovamente nel purgatorio della serie cadetta. A dispetto di una buona stagione, il portiere non godeva più della fiducia del tecnico e della società e quindi fu scambiato con Claudio Bandoni proveniente dal Palermo.

Le ultime tappe e la morte prematura

Palermo, Padova e Udinese furono in successione le ultime tre tappe della carriera professionistica di Walter Pontel. A Udine diventò antesignano degli estremi difensori che avrebbero fatto la spola tra il Golfo e il Friuli; negli anni successivi se ne conteranno infatti ben otto, tra cui Dino Zoff, Claudio Garella e Giuliano Giuliani.

Dopo alcune esperienze in panchina come allenatore, Pontel si dedicò al ruolo di osservatore per alcune delle più importanti squadre del calcio italiano quali Inter, Juventus e Milan. Il 6 gennaio 2003 all’età di 65 anni morì prematuramente, investito da un’auto proprio sotto la sua abitazione.

Zoff, Castellini, Garella, Giuliani, Taglialatela sono i nomi dei baluardi che hanno reso grande il Napoli, ma anche Walter Pontel, portiere delle prime volte, merita il ricordo dei tifosi partenopei.

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