Inter-Sampdoria 1-2: sbancato San Siro dopo 30 anni con Francis e Mancini

Inter-Sampdoria 1-2: sbancato San Siro dopo 30 anni con Francis e Mancini

Il 19 settembre del 1982 storica vittoria doriana, nel giorno del primo gol in Serie A del Mancio con la maglia blucerchiata. Bene l’inglese e Brady, ai nerazzurri non bastò Hansi Müller

Jacopo Pascone/Edipress

19.09.2022 12:07

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Lo Stivale del pallone è ancora ubriaco di gioia; una sbornia rimpinguata dal compiacimento di poter apprezzare altri fenomenali forestieri che nella bella stagione hanno varcato le porte del nostro campionato. È stata l’estate del Mundial, e pure quella della rivoluzione di Mantovani, che, sfruttando al massimo i due tasselli per gli stranieri, ha rifatto completamente il look alla sua Sampdoria. Al regista irlandese Liam Brady – artigiano dell’ultimo scudetto juventino – si aggiunge l’inglese Trevor Francis. L’attaccante ex Man City che regalò la prima Coppa dei Campioni al Forest farà coppia col giovanissimo Mancini, prelevato dal Bologna. Così giovane, non ancora 18enne, che nelle cronache dell’epoca è descritto come “baby face”. In blucerchiato sono arrivati anche Bonetti, Renica, Casagrande, Maggiora e Chiorri. Una campagna acquisti faraonica, prepotentemente ambiziosa per una neopromossa. E l’Inter? Fraizzoli ha rinforzato un centrocampo già fortissimo con il nazionale tedesco Hansi Müller; sfruttato la retrocessione del Milan per privarlo del campione del mondo Fulvio Collovati; riportato alla base due giovani di grande prospettiva, Antonio Sabato e Walter Zenga, assieme al centrocampista Roberto Bergamaschi; affiancato ad Altobelli un attaccante rapido come Juary.

Francis e Mancini stendono l’Inter

È il 19 settembre 1982, quando a San Siro arriva la Sampdoria di Renzo Ulivieri per sfidare l’Inter di Rino Marchesi. Si gioca la seconda giornata di campionato. Nel primo turno colpaccio blucerchiato a Genova contro la Juventus dei “sei campioni del mondo”. Sono passati ormai 30 anni dall’ultima vittoria doriana a San Siro contro l’Inter (datata 25 maggio 1952), 21 dall’ultima in generale con i nerazzurri: spinti dall’entusiasmo post-Juve, 10mila genovesi popolano la Scala del calcio sperando in un altro miracolo.

Passano solo 11 minuti e la Samp è già in vantaggio: progressione centrale di Francis, scambio al limite dell’area con Mancini e rasoterra sul primo palo che batte Bordon. È la cronaca del primo gol italiano dell’attaccante inglese. Potrebbero diventare due al minuto 28, ma l’arbitro Lo Bello lascia correre sul contatto in area tra Sabato e Francis (il rigore sembra esserci). Ne aveva chiesto uno dubbio anche Juary qualche minuto prima, perché nonostante gli ospiti vincano, il pallino del gioco lo mantiene comunque la squadra di casa. Non c’è Beccalossi (infortunato), è Hansi Müller il fulcro del gioco nerazzurro. Il suo diretto marcatore Bellotto gli sta appiccicato come un francobollo, limitandone il raggio d’azione; nulla può quando il tedesco si presenta in lunetta al 34esimo per trasformare la punizione dell’1-1. Ci pensa poi Bistazzoni a difendere la parità, con un volo da applausi sul sinistro di Oriali in chiusura di primo tempo.

Resta invariato il canovaccio del match nella ripresa, con Bagni che fa tremare la traversa doriana. Cambia invece il risultato all’11esimo (stesso minuto del primo tempo). C’è ancora lo zampino del numero 9 inglese, che riceve direttamente da fallo laterale e gira con eleganza in area. “Ho visto Trevor raccogliere da Vullo, ho fintato, Bergomi c'è cascato e mi sono trovato solo”: dopo aver sbeffeggiato lo “Zio” è un gioco da ragazzi per Roberto Mancini battere Ivano Bordon. A chi condannerà la blanda marcatura del giovane difensore nerazzurro, “baby face” risponderà così, prendendosi i meriti e “scagionando” l’avversario: “No, io ho fatto la finta... Bergomi? Forse è fuori condizione per via del servizio militare, ma resta sempre un gran giocatore”. Mancini esulta con le braccia alzate, quasi incredulo, mentre il settore dove sono stipati i 10mila doriani esplode di gioia. È il primo gol in Serie A del Mancio con la Sampdoria.

Sui piedi di Bergomi l’occasione del riscatto, ma non è proprio giornata per il pupillo di Bearzot, che calcia addosso a Bistazzoni da ottima posizione. Finale concitato con l’Inter totalmente sbilanciata in attacco, mentre la Samp si difende in inferiorità numerica per il doppio giallo sventolato in faccia a Pellegrini, che solo 20 minuti prima aveva rilevato Scanziani. Quando il preciso colpo di testa di Bagni centra in pieno l’incrocio dei pali, e il buon Salvatore torna frustrato a centrocampo inveendo contro se stesso e maledicendo la sfortuna che lo perseguita (due legni colpiti in giornata), allora sì, la festa doriana può cominciare.

Da Bearzot a Radice: tutti pazzi per la Sampdoria del giovane Mancini

30 anni dopo la Samp torna a battere l’Inter a San Siro, mettendo in luce i suoi nuovi gioielli: Francis e Mancini. Anche Bearzot si è goduto lo spettacolo dalla tribuna, intercettato dai microfoni del Corriere dello Sport-Stadio mentre lascia lo il Meazza sorridente e senza pipa a 10 minuti dal termine: “Bella partita, mi è piaciuta anche l'Inter. La Sampdoria ha dimostrato la sua validità, il suo ottimo impianto. Bisogna tener conto di questa nuova squadra, trasformata da due stranieri. Francis si sapeva che era forte e poi: bravo, bravo il ragazzino”. Il Ct sottolinea anche la prova di Brady – che la platea milanese avrà il piacere di apprezzare tutte le domeniche tra il 1984 e il 1986 –, con Casagrande padrone del centrocampo. Dietro Bearzot c'è Gigi Radice – futuro allenatore dell’Inter – che esalta Mancini e i blucerchiati: “Bella partita davvero. Due grosse squadre. Una splendida realtà questa Sampdoria”. Proprio nella giornata d’esordio del campionato successivo il “Sergente di ferro” perderà a San Siro con lo stesso risultato, punito dalla doppietta di Trevor Francis. Ma continueranno alla grande i ragazzi di Ulivieri già in questa stagione: la vittoria con la Roma futura campione d’Italia della domenica successiva (1-0, gol del ragazzino) regalerà il primato solitario con due punti di vantaggio. Situazione che non ha memoria di cronaca. Poi l’infortunio di Francis, le noie muscolari patite dal Mancio e la rosa corta rispetto alle grandi impediranno alla Samp di tenere il passo. Il cambio di mentalità resta comunque impattante: presto Mancini e compagni diventeranno grandi. 

Inter-Sampdoria 1-2 del 19 settembre 1982: il tabellino 

INTER: Bordon, Bergomi, G. Baresi, Oriali, Collovati (29’ st Bergamaschi), Bini, Bagni, Müller, Altobelli, Sabato, Juary. A DISP.: Zenga, Ferri, Bernazzani, Marini. ALL.: Rino Marchesi.

SAMPDORIA: Bistazzoni, Ferroni, Vullo, Casagrande, Guerrini, Bonetti, Scanziani (20’ st Pellegrini), Bellotto, Francis, Brady, Mancini (31’ st Maggiora). A DISP.: Conti, Renica, Chiorri. ALL.: Renzo Ulivieri.

ARBITRO: Rosario Lo Bello (Siracusa). MARCATORI: 11’ pt Francis (S), 34’ pt Müller (I), 11’ st Mancini (S). NOTE: espulso Luca Pellegrini (S).

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