Con la vittoria del Napoli sul Bologna sono state completate le prime dieci giornate della Serie A 2021-22 e gi&agrave; si pu&ograve; fare un piccolo bilancio che vada al di l&agrave; dell&#39;evidenza dei numeri e delle classifiche. In altre parole, chi ha fatto molto meglio o molto peggio rispetto alle proprie potenzialit&agrave;?&nbsp;  Le squadre  Fra le squadre promosse, in relazione alle aspettative, la pi&ugrave; promossa di tutte &egrave; il Milan anche se nelle ultime partite ha dato segnali di cedimento. In testa alla classifica con una rosa da quarto posto, ad essere generosi, e con tante assenze da gestire. Interessante anche la stagione della Fiorentina di Italiano, per la qualit&agrave; del gioco prima ancora che per i punti, per il resto nessun club ha davvero fatto meglio del previsto anche se l&#39;Empoli di Corsi e Andreazzoli merita complimenti. Molto pi&ugrave; facile indicare chi ha deluso, a partire ovviamente dalla Juventus: a 13 punti dalla vetta della classifica ed in totale crisi di identit&agrave;, ha comunque una rosa da scudetto. Meno bene del previsto il Torino, che comunque Juric ha adesso saldamente in mano e che sta crescendo, molto male Sampdoria e moltissimo male il Cagliari, che ha buttato via parecchie partite.&nbsp;  Gil allenatori  Per quanto riguarda i protagonisti del gioco, dirigenti, allenatori e calciatori, il migliore di queste prime dieci giornate &egrave; Spalletti: non perch&eacute; il Napoli in testa sia una sorpresa, i giocatori sono quasi tutti forti, ma perch&eacute; l&#39;allenatore toscano ha saputo smussare, almeno in apparenza, alcuni aspetti (per non dire limiti) della sua personalit&agrave; e adesso per la prima volta in carriera, a quasi 63 anni, potrebbe vincere lo scudetto. Fra i tecnici menzione d&#39;onore anche per Pioli e Dionisi, mentre fra i giocatori chi ha davvero sorpreso in positivo &egrave; Tonali, che dopo le incertezze dell&#39;anno scorso ha preso in mano il gioco del Milan, oltre a Osimhen che era forte ed &egrave; diventato fortissimo, e a Dzeko che sembrava al capolinea ma &egrave; diventato la base della manovra dell&#39;Inter.    Il pi&ugrave; deludente di tutti, come personaggio singolo, &egrave; stato Max Allegri: risultati scadenti, gestione discutibile dei giocatori migliori, un progetto che forse non &egrave; nelle sue corde di allenatore-gestore. Fra i giocatori molto sotto al suo standard Belotti, in uscita dal Torino, Lautaro Martinez che magari con il rinnovo torner&agrave; ad essere decisivo per l&#39;Inter, ed Ibrahimovic, a quarant&#39;anni pi&ugrave; personaggio che calciatore. A met&agrave; strada, cosa strana per un personaggio estremo come lui, Jos&eacute; Mourinho: ha riportato la Roma al centro dell&#39;attenzione, come solo lui sa fare, ed anche in zona Champions, ma non &egrave; felicissimo di ci&ograve; che gli &egrave; stato messo a disposizione. Lui rimandato. 

<p>Al di l&agrave; dei numeri e delle classifiche, quali squadre e quali personaggi hanno fatto meglio o peggio rispetto al previsto? Si va da Spalletti ad Allegri...</p> 

Serie A, promossi e bocciati dopo dieci giornate

RUI PATRICIO: attento su Griezmann in apertura, si ripete poi su Sissoko e Giroud. E quando Gignac lo batte, lo salva il palo. Un solo gol incassato nell'eliminazione diretta. 7  CEDRIC SOARES: si limita alla copertura, ma &egrave; una mossa saggia, visto il potenziale pericolo degli uomini d&rsquo;attacco francesi. 6  PEPE: rischia parecchio a tempo scaduto, quando Gignac se lo beve prima di calciare sul palo. Per il resto, partita ben condotta. Quando esce Ronaldo, diventa lui il leader della squadra. 6,5  JOS&Eacute; FONTE: parte malissimo perdendo un terribile pallone in uscita, ma poi migliora strada facendo conducendo una partita molto diligente. Il migliore dei quattro dietro. 7  RAPHAEL GUERREIRO: poco prima della sassata vincente di Eder, era andato vicino al gol con la traversa colta su calcio di punizione. 6,5  WILLIAM CARVALHO: davanti alla difesa imposta e spezza il gioco francese. 6,5  RENATO SANCHES: c&rsquo;era molta attesa attorno alla rivelazione del torneo, nonch&eacute; il finalista pi&ugrave; giovane della storia dell&rsquo;Europeo. E invece il centrocampista con le treccine non incide, perde molti palloni e in generale fa fatica. Fernando Santos lo toglie per Eder: mossa vincente. 5  Dal 79&rsquo; EDER: come ultimo cambio, Fernando Santos sceglie di buttare nella mischia una punta vera e puntualmente la sua nazionale prova a fare qualcosa in pi&ugrave; del semplice contenimento. Proprio Eder decide la sfida nel secondo tempo supplementare, confermando la buona stella dei subentranti portoghesi: gi&agrave; Quaresma aveva deciso l&rsquo;ottavo di finale contro la Croazia partendo dalla panchina. 7  ADRIEN SILVA: il Portogallo ha una ghiotta chance nel primo tempo, ma il trequartista perde tempo e cincischia, rimanendo a met&agrave; strada tra l&rsquo;idea del passaggio a Renato Sanches e la conclusione personale. 5,5  Dal 66&rsquo; JO&Atilde;O MOUTINHO: mette pi&ugrave; ordine rispetto al compassato Adrien Silva. Pone la maggior esperienza rispetto al giocatore sostituito al servizio della squadra. 6  JO&Atilde;O MARIO: propone diverse iniziative interessanti e la sua manovra &egrave; fondamentale per la compagine lusitana. Uno dei simboli dei nuovi Campioni d'Europa. 6,5  NANI: dopo l&rsquo;uscita di Cristiano Ronaldo diventa il terminale offensivo del Portogallo, ma nel cuore dell&rsquo;area di rigore non &egrave; pericoloso come sulla fascia. Non a caso il pericolo maggiore lo crea su un cross che manda in difficolt&agrave; Lloris. 6,5  CRISTIANO RONALDO: la finale di Parigi si apre con il suo infortunio e con la precoce uscita di scena di uno degli uomini pi&ugrave; attesi. Prova a resistere finch&eacute; pu&ograve;, ma alla fine &egrave; costretto a lasciare il campo in barella e tra le lacrime. Lacrime che diventeranno di gioia al fischio finale. 6  Dal 25&rsquo; RICARDO QUARESMA: l&rsquo;uomo della provvidenza questa volta non lascia il segno. Subentra a Cristiano Ronaldo e offre due lampi: la rovesciata, facilmente neutralizzata da Lloris, e la rabona a due minuti dalla fine dei supplementari. 6  FERNANDO SANTOS: lo aveva detto: "Non mi interessa se si dice che la mia squadra ha giocato male in questo Europeo. Spero di vincere anche se finora abbiamo vinto poche partite". Ha avuto ragione lui. Imposta una gara difensiva, specialmente quando esce Cristiano Ronaldo. Nel finale per&ograve;, cambia idea e decide di giocarsi le sue carte, inserendo una punta come Eder. Proprio la sostituzione si riveler&agrave; vincente. 7,5  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Le pagelle dei campioni: i migliori sono Rui Patricio, Eder e Fonte

HUGO LLORIS: il primo brivido lo prova nella ripresa, su un tiro-cross di Nani e sulla successiva girata di Quaresma. Nei supplementari, non &egrave; impeccabile sulla botta da fuori di Eder. 5,5  BACARY SAGNA: &egrave; uno dei giocatori pi&ugrave; esperti della rosa francese, ma stranamente si limita al compitino. Bene dietro, propone poco in attacco. 6  LAURENT KOSCIELNY: attento fino al momento del gol, quando si lascia sfuggire colpevolmente Eder. 5  SAMUEL UMTITI: il nuovo acquisto del Barcellona sottrae il posto a Rami anche per l&rsquo;ultimo atto. Sicuro, pi&ugrave; del compagno di reparto. 6,5  PATRICE EVRA: anche sulla corsia di sinistra, la Francia spinge poco, mostrando una timidezza che aiuta il Portogallo a togliersi di dosso il timore iniziale. Peccato, perch&eacute; da un suo cross nasce il palo di Gignac nel finale. 5,5  PAUL POGBA: il suo Europeo di luci e ombre si conclude purtroppo per i francesi con una di queste ultime. Non crea pericoli, in costruzione fa poco. Avverte la pressione del match. 4,5  BLASE MATUIDI: corre per tre ed &egrave; davvero inesauribile. Tutto suo il &ldquo;lavoro sporco&rdquo; della Francia. 6,5  MOUSSA SISSOKO: uno dei pi&ugrave; pimpanti dell&rsquo;undici di Deschamps. Nel primo tempo &egrave; il pi&ugrave; attivo, poi cala alla distanza, riuscendo comunque a bussare pericolosamente dalle parti di Rui Patricio. 6,5  Dal 109&rsquo; ANTHONY MARTIAL: Deschamps si gioca il tutto per tutto negli ultimi dieci minuti, dopo la rete dello svantaggio, ma il ragazzino del Manchester United ha poco tempo per entrare in partita. Ng  ANTOINE GRIEZMANN: &egrave; suo il primo squillo della partita, quando di testa impegna Rui Patricio. Poi si mangia un gol da due passi non inquadrando la porta. Due mesi dopo la finale di Champions, perde anche quella degli Europei e forse anche il Pallone d&rsquo;oro. Si consola con lo scettro di capocannoniere del torneo, con sei reti segnate. 5,5  DIMITRI PAYET: gara incolore per uno dei giocatori migliori del torneo. Viene rimpiazzato da Coman dopo 58&rsquo; di nulla. Anzi una cosa la fa: mettere ko Cristiano Ronaldo. 4,5  Dal 58&rsquo; KINGSLEY COMAN: ha pi&ugrave; birra in corpo rispetto al giocatore del West Ham. La Francia ha pi&ugrave; brio con il suo ingresso in campo. 6  OLIVIER GIROUD: la solita gara di grande generosit&agrave;. Ci prova con un diagonale, ma la sua conclusione &egrave; respinta da Rui Patricio. 5,5  Dal 78&rsquo; ANDR&Eacute;-PIERRE GIGNAC: Deschamps prosegue la staffetta tra Giroud e l&rsquo;attaccante del Tigres, che per poco non sfrutta l&rsquo;occasione. Al 90&rsquo;, il neoentrato vede infatti passare il treno della gloria ma non riesce a salirci: palo! 6  DIDIER DESCHAMPS: da capitano aveva rimesso in piedi in extremis una finale (Euro2000); anche questa volta va vicino al colpo grosso nel recupero, ma Gignac va solo vicino al gol. Sono i centimetri che segnano il confine tra la vittoria e la sconfitta. Non &egrave; stata una Francia spettacolare in questo torneo, ma d&rsquo;altronde l&rsquo;ex juventino lo spettacolo non lo ha mai cercato. Sfiora solamente il titolo. 5,5  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Le pagelle degli sconfitti: Gignac vicino alla gloria, Pogba e Payet assenti

Termina 2-0 anche la seconda semifinale, che vede la Francia buttare fuori dall&rsquo;Europeo la Germania Campione del Mondo. Dopo il tab&ugrave; spezzato dai tedeschi contro l&rsquo;Italia all&rsquo;altezza dei quarti di finale, si aggiunge quello rotto dai francesi contro la Germania: era infatti dal 1958 che i transalpini non superavano i teutonici. Dopo una buona partenza dei padroni di casa, la Germania prende il sopravvento e nel primo tempo tiene meglio il campo, occupando con costanza la met&agrave; campo francese. Proprio per questo motivo nessuno si aspetta il patatrac di fine primo tempo, quando una follia di Schweinsteiger costa un calcio di rigore. Il mani in area del centrocampista del Manchester United, che replica incredibilmente l&rsquo;infrazione commessa da Boateng ai quarti di finale, sposta di fatto l'equilibrio della partita. Dal dischetto, Griezmann spiazza Neuer, imponendo ai tedeschi il primo svantaggio di tutto il torneo. Nella ripresa ci si attende una Germania all&rsquo;arrembaggio, ma la Francia &egrave; brava a non rischiare troppo. Tra i bianchi, si percepisce in avanti la mancanza di una punta di peso (Gomez), ma determinanti sono anche le assenze di Khedira e Hummels. In particolare &egrave; quest&rsquo;ultimo sarebbe stato utile a L&ouml;w, specialmente dopo il forfait di Boateng a met&agrave; ripresa. Proprio da un errore in un disimpegno difensivo, nasce il raddoppio, che di fatto chiude il match e spedisce la Francia a Saint-Denis contro il Portogallo. &Egrave; ancora Griezmann a prendersi la scena: cross di Pogba, smanacciata corta di Neuer proprio tra i piedi del &ldquo;petit diable&rdquo; e palla in fondo al sacco. Primo gol subito su azione a Euro 2016 dal portierone del Bayern, gi&agrave; decisivo in precedenza ma co-responsabile del raddoppio. Il finale &egrave; di grande generosit&agrave; per i Campioni del Mondo, ma un attento Lloris, la poca lucidit&agrave; negli ultimi tocchi e un po&rsquo; di malasorte (traversa di Kimmich) non consentono di riaprire il match, ormai in ghiaccio per una Francia attenta esclusivamente a difendersi con ordine (gi&agrave; sull&rsquo;1-0 Deschamps aveva tolto Payet per inserire Kant&eacute;). &Egrave; un punteggio troppo severo per la Germania, quello del V&eacute;lodrome. Riguardo ai tedeschi, scomodiamo una famosa frase di Winston Churchill: &laquo;Essi non sono in grado di improvvisare&raquo;. E in effetti, dopo uno svantaggio arrivato in modo abbastanza casuale, la Mannschaft non &egrave; stata capace di riprendere in mano il copione del match. La Francia ha saputo attrezzarsi per reagire alla grande al possesso palla avversario (65-35% a favore degli sconfitti) ed ha avuto il merito di colpire nei momenti opportuni. In casa, i francesi non sbagliano un colpo: dopo l&rsquo;Europeo del 1984 e il Mondiale del 1998, ecco la terza finale di fronte al proprio pubblico. Chapeau.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Antoine Griezmann: la sua doppietta lo porta a quota sei reti, sempre pi&ugrave; leader solitario della classifica marcatori (solo Platini ha fatto meglio in un singolo Europeo). E soprattutto decide la semifinale. + Paul Pogba: bella prestazione dello juventino. A centrocampo detta legge, in avanti serve l&rsquo;assist per Griezmann. + Hugo Lloris: attento tutte le volte che viene chiamato in causa. Salva su Emre Can, &egrave; prodigioso nell&rsquo;intervento nel recupero su Kimmich. + Samuel Umtiti: Deschamps lo propone ancora titolare e viene ripagato da una partita d&rsquo;alto livello. Annulla M&uuml;ller. - Bastian Schweinsteiger: contro l&rsquo;Italia aveva rischiato di rovinare tutto sprecando un match-point dal dischetto. Contro la Francia guasta la partita con un assurdo fallo di mano in area. - Mesut &Ouml;zil: non si vede praticamente mai e in nazionale la cosa si ripete spesso. - Thomas M&uuml;ller: chiude l&rsquo;Europeo con zero reti segnate e anche contro la Francia il suo apporto &egrave; nullo.  IL TABELLINO  Marsiglia, 7 luglio Germania-Francia 0-2 47&rsquo; pt rig. Griezmann, 72&rsquo; Griezmann. Germania (4-3-3): Neuer; Kimmich, Boateng (61&rsquo; Mustafi), H&ouml;wedes, Hector; Emre Can (67&rsquo; G&ouml;tze), Schweinsteiger (79&rsquo; San&eacute;), Kroos; &Ouml;zil, M&uuml;ller, Draxler. In panchina: Leno, Ter Stegen, Weigl, Tah, Podolski, Sch&uuml;rrle. Ct: L&ouml;w. Francia (4-2-3-1): Lloris; Sagna, Koscielny, Umtiti, Evra; Pogba, Matuidi; Sissoko, Griezmann (91&rsquo; Cabaye), Payet (71&rsquo; Kant&eacute;); Giroud (78&rsquo; Gignac). In panchina: Mandanda, Costil, Jallet, Rami, Digne, Mangala, Schneiderlin, Coman, Martial. Ct: Deschamps. Arbitro: Rizzoli (Italia). Note: ammoniti Emre Can, Evra, Schweinsteiger, &Ouml;zil, Draxler e Kant&eacute;; recupero: 2&rsquo; pt, 4&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Griezmann.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Germania-Francia 0-2

Senza storia l&rsquo;ultimo quarto di finale di questo Europeo, dove la Francia ha travolto l&rsquo;Islanda (quinta partita su cinque disputata con lo stesso undici titolare), guadagnando un posto in semifinale - turno nel quale affronter&agrave; la Germania - e mettendo fine alla strepitosa storia della formazione di Lagerb&auml;ck, una delle migliori squadre ammirate durante il torneo. &#8232;Saluta comunque tra gli applausi il team nordico: nonostante i cinque gol incassati, nella serata di Saint-Denis l&rsquo;Islanda &egrave; riuscita a togliersi la soddisfazione di siglare due reti a una delle favorite del torneo e di confermarsi un gruppo capace di andare a segno in tutte le partite giocate (primato condiviso assieme all'altra sorpresa di questa estate, il Galles). Essere arrivati a giocarsi la quartultima partita dell&rsquo;Europeo &egrave; stata un&rsquo;impresa che non potr&agrave; venir spazzata via da queste cinque reti incassate, anche perch&eacute; &egrave; stata comunque una gara orgogliosa, quella di Sightorsson e compagni, che hanno tentato nella ripresa di ridurre il passivo, riuscendoci, congedandosi dalla rassegna continentale con il piglio battagliero che li ha contraddistinti finora. E bella &egrave; stata anche la passerella finale per la stella Gudjohnsen, al quale Lagerb&auml;ck ha regalato gli ultimi minuti di gioco. Elogiata l'Islanda, veniamo a chi questo quarto di finale lo ha vinto. La squadra di Deschamps ha mostrato il suo lato migliore e i suoi attaccanti sono sembrati tutti ispirati: Giroud &egrave; stato autore di una doppietta, Griezmann si &egrave; fatto apprezzare sia come goleador sia come assistman e Payet &egrave; di nuovo comparso nel tabellino dei marcatori. Contro la Germania, sar&agrave; una sfida tra titani e sar&agrave; interessante vedere la difesa dei Campioni del Mondo (neanche un gol incassato su azione fin qui) contro un reparto avanzato cos&igrave; in forma come quello dei padroni di casa. Nella festa transalpina c'&egrave; stato anche il primo gol in questa manifestazione di Paul Pogba: suo il 2-0 che ha di fatto messo in cassaforte l'incontro, prima del tremendo uno-due di Payet e Griezmann a fine primo tempo. Le uniche note negative per Deschamps sono giunte dalla difesa, un po' troppo distratta (o forse con la testa gi&agrave; alle semifinali) in occasione delle due reti islandesi. Ma possono valere come giustificazione la tranquillit&agrave; di una partita ormai in ghiaccio e le assenze per squalifica di uomini preziosi come Rami (sostituito da Umtiti, addirittura all'esordio in nazionale) e, in mediana, Kant&eacute;.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Olivier Giroud: apre e chiude la goleada francese, siglando una doppietta. Pregevole inoltre il velo sul 4-0, col quale spalanca un'autostrada a Griezmann.&#8232; Dieci reti segnate nelle ultime nove da titolare in nazionale. + Antoine Griezmann: il pallonetto del 4-0 segnato al 45&rsquo; lo manda in vetta solitaria alla classifica marcatori di Euro 2016. Il gol permette un record: mai una nazionale aveva siglato quattro reti nel primo tempo di un Europeo. Decisivo anche nelle reti di Pogba e Payet.&#8232; Serata pazzesca. + Dimitri Payet: torna al gol uno dei giocatori pi&ugrave; risolutivi della prima fase e lo fa con un preciso colpo di sinistro. Dai suoi piedi nasce anche il punto del 5-1. + Birkir Bjarnason: l&rsquo;ultimo a mollare degli islandesi. Viene premiato con il gol, il secondo in questa competizione. &#8232;- Hannes Halldorsson: l'estremo difensore islandese esce molto male sul quinto gol, dove non riesce ad anticipare il colpo di testa di Giroud. - Kari Arnason: viene preso in infilata da tutte le parti nel disastroso primo tempo dell'Islanda, in particolare sul velo di Giroud nel quarto gol. All'intervallo viene sostituito da Ingason.  IL TABELLINO  St. Denis, 3 luglio Francia-Islanda 5-2 12&rsquo; Giroud, 20&rsquo; Pogba, 43&rsquo; Payet, 45&rsquo; Griezmann, 56&rsquo; Sightorsson, 59&rsquo; Giroud, 84&rsquo; B. Bjarnason. Francia (4-2-3-1): Lloris; Sagna, Umtiti, Koscielny (72' Mangala), Evra; Pogba, Matuidi; Sissoko, Griezmann, Payet (80' Coman); Giroud (60' Gignac). In panchina: Mandanda, Costil, Jallet, Cabaye, Martial, Schneiderlin, Digne. Ct: Deschamps. Islanda (4-4-2): Halldorsson; Saevarsson, Arnason (46' Ingason), R. Sigurdsson, Skulason; Gudmundsson, Gunnarsson, G. Sigurdsson, B. Bjarnason; Sightrosson (83' Gudjohnsen), Bodvarsson (46' Finnbogason). In panchina: Kristinsson, Jonsson, Hauksson, Hermannsson, Sigurjonsson, E.Bjarnason, Magnusson, Hallfredsson, Traustason. Ct: Lagerb&auml;ck. Arbitro: Kuipers (Olanda). Note: ammoniti B. Bjarnason e Umtiti; recupero: 1' pt, 2' st. Uomo partita Uefa: Giroud.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Francia-Islanda 5-2

Il primo quarto di finale va al Portogallo, che ai rigori butta fuori la Polonia - ultima rappresentante dell'Est Europa rimasta in corsa - e si prende un posto tra le prime quattro squadre del torneo. Risultato incredibile, se si considera che i lusitani non hanno ancora vinto una sola gara nei novanta minuti di gioco in questa edizione. La Sele&ccedil;&atilde;o das Quinas si conferma rosa da semifinali in questi anni Duemila: nelle ultime cinque edizioni degli Europei le ha saltate solo nel 2008 (e inoltre approd&ograve; alle semifinali anche al Mondiale di Germania 2006). La Polonia esce di scena ed &egrave; un peccato, perch&eacute; &egrave; stata una delle nazionali migliori ammirate in Francia e se ne va da imbattuta. Gara poco emozionante, quella del V&eacute;lodrome, nonostante un avvio scoppiettante. Per la seconda volta consecutiva le due squadre hanno avuto bisogno di proseguire la gara dopo il 90' e ci&ograve; ha forse contribuito al progressivo calo dello spettacolo. Dopo un buon primo tempo, infatti, le emozioni si sono fatte pi&ugrave; rade nella ripresa e praticamente nulle nei tempi supplementari, dove il brivido maggiore &egrave; arrivato da un solitario invasore di campo. Il meglio, la gara lo ha offerto nella prima frazione: dopo appena due minuti di gioco Lewandowski si &egrave; sbloccato insaccando il gol pi&ugrave; rapido di Euro 2016 (e togliendo cos&igrave; il fresco primato all'irlandese Brady) su assist da sinistra di Grosicki. Si attendeva la risposta di Cristiano Ronaldo, ma &egrave; stato invece il giovanissimo Renato Sanches ad entrare nel tabellino dei marcatori: dopo uno scambio con Nani, il neocentrocampista del Bayern Monaco ha lasciato partire il sinistro dal limite dell'area e ha colto il primo gol in nazionale, approfittando di una deviazione decisiva di&nbsp;Krychowiak. La ripresa si apre con dei pallidi tiri di Lewandowski, determinato a recuperare il tempo perduto nella fase a gironi e negli ottavi di finale, e Ronaldo, a caccia del record di reti negli Europei (&egrave; a un gol da Platini). Proprio quest'ultimo &egrave; protagonista in negativo, quando a tu per tu con Fabianski cicca il pallone mandando alle ortiche una potenziale occasione da rete. La gara si &egrave; trascinata stancamente ai supplementari e poi ai rigori, diventati ad un certo punto il probabile obiettivo dei ventidue in campo. Dal dischetto, il Portogallo si &egrave; rivelato infallibile, spiazzando sempre Fabianski; dall'altra parte, l'unico errore &egrave; arrivato Blaszczykowski, che si &egrave; fatto neutralizzare la conclusione da Rui Patricio. Per la Polonia svanisce il sogno di una semifinale, assente dal Mondiale di Spagna '82, quando ancora giocava l'attuale presidente federale Zib&igrave; Boniek. Ed &egrave; destino che abbia sbagliato proprio l'ormai ex centrocampista della Fiorentina, finora uno dei migliori della spedizione polacca. Cos&igrave; come &egrave; destino che proprio Quaresma abbia trasformato il penalty finale: l'ex interista &egrave; sempre pi&ugrave; il jolly che Fernando Santos cala nei momenti cruciali. L'avventura del Portogallo prosegue: a suon di pareggi, ma prosegue.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Renato Sanches: corona il suo bell'Europeo con la rete del pareggio, diventando il pi&ugrave; giovane del torneo ad andare a segno. &Egrave; ormai uno dei volti nuovi del calcio internazionale, al Bayern Monaco potr&agrave; diventare una stella. Trasforma anche il suo rigore. + Pepe: ottima performance del centrale portoghese, che chiude tutti gli spazi. Sempre attento, mura una conclusione avversaria anche al 120'. + Kamil Glik: supera bene l'esame Cristiano Ronaldo, limitandolo il pi&ugrave; possibile. + Grzegoz Krychowiak: si conferma uomo prezioso e collante tra i reparti. Ruba palla e&nbsp; fa partire l'azione. Sfortunato nella deviazione sul gol di Renato Sanches. + Robert Lewandowski: un ottimo primo tempo e non solo per il gol ritrovato. Mette paura alla retroguardia portoghese, anche se poi, come gli altri, cala nella ripresa. - Alves Cedric: pronti-via e la Polonia passa in vantaggio grazie a una pessima lettura dell'azione da parte del terzino destro del Southampton. - Cristiano Ronaldo: non una partita memorabile. Ci prova due volte: la prima calcia debolmente, la seconda non calcia proprio perch&eacute; liscia il pallone.  IL TABELLINO  Marsiglia, 30 giugno Polonia-Portogallo 1-1, 4-6 dcr 2' Lewandowski, 33' Renato Sanches. Polonia (4-4-2): Fabianski; Piszczek, Glik, Pazdan, Jedrzejczyk; Blaszczykowski, Krychowiak, Maczynski (97' Jodlowiec), Grosicki (82' Kaputska); Milik, Lewandowski. Ct: Nawalka. Portogallo (4-3-1-2): Rui Patricio; Cedric, Pepe, Fonte, Eliseu; William Carvalho (95' Danilo Pereira); Jo&atilde;o Mario (83' Quaresma), Renato Sanches, Silva (73' Jo&atilde;o Moutinho); Nani, Cristiano Ronaldo. Ct: Fernando Santos. Arbitro: Brych (Germania). Sequenza rigori: Cristiano Ronaldo: rete, Lewandowski: rete, Renato Sanches: rete, Milik: rete, Jo&atilde;o Moutinho: rete, Glik: rete, Nani: rete, Blaszczykowski: parato; Quaresma: rete. Note: ammoniti Jedrzejczyk, Glik, Silva, Kapustka, William Carvalho; recupero: 1' pt, 3' st, 0' pts, 1' sts; prima della partita &egrave; stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'attentato di Istanbul. Uomo partita Uefa: Renato Sanches.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Polonia-Portogallo 1-1, 4-6 dcr

BUFFON 7,5: determinante con la parata su Piqu&eacute;. Un intervento prodigioso che mantiene l'Italia in vantaggio, pochi istanti prima del raddoppio.  BARZAGLI 7: meno appariscente dei due compagni di reparto Bonucci e Chiellini, ma anche lui tiene alla grande. Rischia di rovinare tutto con una sorta di "assist" agli spagnoli, ma per fortuna non ci sono conseguenze. Annulla Nolito.  BONUCCI 7,5: gestisce la difesa che &egrave; una meraviglia. L'Uefa lo elegge migliore in campo. Una delle stelle dell'Europeo.  CHIELLINI 8: impeccabile in difesa, ha anche il merito di sbloccare la partita. Stravince il duello con l'ormai ex compagno di club Morata.  FLORENZI 6,5: ritorna sulla fascia destra e lo fa con una partita di grande sacrificio. Dalle sue parti Jordi Alba combina poco.  Dall'83' DARMIAN 6: offre il cambio a Florenzi, giusto in tempo per servire il passaggio vincente a Pell&egrave;.  PAROLO 6,5: pecca quando c'&egrave; da costruire, ma ferma lo spauracchio Iniesta. Interpreta bene la gara.  DE ROSSI 6,5: il suo lavoro davanti alla difesa &egrave; prezioso, anche se nel primo tempo &egrave; soprattutto l'Italia a fare la gara. Sarebbe servito maggiormente nella ripresa, ma un problema muscolare lo estromette dal match.  Dal 54' THIAGO MOTTA 6: subentra a un De Rossi in debito d'ossigeno. Il suo ingresso coincide con la fase di maggior sofferenza. Ammonito, salter&agrave; il big match con la Germania.  GIACCHERINI 7,5: colpisce un palo in apertura, ma in realt&agrave; il gioco era fermo. Infermabile, macina la bellezza di tredici chilometri. Suo l'assist per il gol di Chiellini. Ha una chance al 45', ma viene fermato da De Gea.  DE SCIGLIO 7: parte timido, poi migliora progressivamente, rendendosi protagonista di una partita di spessore. A fine primo tempo si immola su una conclusione di Fabregas. In avanti mette in area un pallone potenzialmente pericoloso.  EDER 6,5: da una sua punizione nasce l'1-0. Spreca la palla del 2-0 calciando su un sempre vigile De Gea. Malmenato da Sergio Ramos, la sua &egrave; una gara di generosit&agrave;.&nbsp; Abbandona il campo sfinito.  Dall'82' INSIGNE 6,5: come volevasi dimostrare: con lo spezzone contro l'Irlanda ha scalato le gerarchie ed &egrave; lui a dare il cambio a Eder. Da un suo capovolgimento di fronte scaturisce il raddoppio.  PELL&Egrave; 8: trova il secondo gol in questo Europeo, con un'azione molto simile a quella con il Belgio. Sua la prima occasione del match, quando dopo otto minuti chiama De Gea ad un intervento prodigioso. Nella ripresa produce un assist delizioso a Eder, con un tacco da fantasista, ma poi il portiere iberico fermer&agrave; il compagno. Nel recupero, mette in cassaforte la vittoria sfruttando l'assist di Darmian.  CONTE 8: mette in gabbia i campioni in carica. Lo aveva detto che la Spagna avrebbe dovuto avere paura degli Azzurri. Non c'&egrave; dubbio che sia il marchio del tecnico su questa vittoria.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Italia-Spagna, le pagelle: Pell&egrave; sontuoso, Chiellini decisivo

&laquo;Abbiamo perso contro una nazione che ha pi&ugrave; vulcani che calciatori professionisti&raquo;. Il tweet di Gary Lineker esprime tutta la delusione degli inglesi a seguito del verdetto di Nizza che ha visto l&rsquo;Inghilterra soccombere di fronte alla piccola Islanda, la squadra col peggior ranking delle ventiquattro finaliste. Risultato sconvolgente per i Leoni della Regina e in patria &egrave; gi&agrave; partito il paragone con quella che era considerata finora la sconfitta pi&ugrave; umiliante della storia della nazionale, il ko contro gli Stati Uniti al Mondiale del &lsquo;50. In effetti per chi ha ambizioni di vertice, l'uscita di scena per mano di una compagine debuttante ed esponente di un Paese di appena 300.000 abitanti non pu&ograve; che rappresentare una disfatta sportiva e le dimissioni di Hodgson, per quanto oneste, sembrano davvero l&rsquo;unica opzione possibile. Eppure l&rsquo;ultimo ottavo di finale in programma era cominciato in tutt&rsquo;altra direzione, con gli inglesi subito in vantaggio, grazie al rigore (fallo del portiere Halldorsson su Sterling) trasformato da Wayne Rooney, ancora una volta schierato in regia, ma questa volta con esiti fallimentari. L'illusione data dall'1-0 firmato dal giocatore del Manchester United, al primo gol in questo torneo, dura per&ograve; pochissimo: giusto il tempo di riprendere il gioco dal centro, che l&rsquo;Islanda trova il gol del pari con Ragnar Sigurdsson, lesto a trafiggere Hart su sponda di Arnason. Il pari immediato su azione nata da rimessa laterale svela i limiti degli inglesi, che finiscono in tilt. I nordici ne approfittano portandosi avanti gi&agrave; al 18&rsquo;: Sigthorsson riceve palla al limite dell&rsquo;area e fa partire un destro non irresistibile, ma comunque sufficiente a beffare un Hart per l&rsquo;ennesima volta rivedibile. La formazione allenata dallo svedese Lagerb&auml;ck completa la rimonta e si trova in vantaggio. L&rsquo;Inghilterra non ha la forza di reagire, nonostante il tanto tempo a disposizione: Rooney &egrave; in serata no, Kane non ricorda neanche lontanamente la stella ammirata in Premier League e anche Sturridge non riesce a creare pericoli. A trenta minuti dalla fine, Hodgson si gioca la carta Vardy, ma ormai la frittata &egrave; compiuta. Anzi, Bjarnason e compagni sfiorano addirittura il tris in contropiede. Il risultato non cambia pi&ugrave;: l&rsquo;Islanda entra ai quarti e scrive la storia. E in un certo senso, la scrive pure l&rsquo;Inghilterra.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Ragnar Sigurdsson: segna l&rsquo;1-1 subito dopo il vantaggio inglese e gi&agrave; questa &egrave; una nota di merito. Ma &egrave; anche preciso e attento in difesa. Compie un recupero pazzesco nella sua area di rigore. Al 55&rsquo; sfiora il 3-1 su rovesciata. + Aron Gunnarsson: grande partita del capitano islandese, che non ne fa passare una in mezzo al campo. - Joe Hart: ormai non c&rsquo;&egrave; torneo senza papera di un portiere inglese. Poteva fare molto di pi&ugrave; sulla rete dell&rsquo;1-2. - Wayne Rooney: la serata parte bene, con il rigore del vantaggio che gli vale il primo gol all&rsquo;Europeo. Ma i fuochi terminano l&igrave;. Perde un sacco di palloni ed &egrave; autore di una gara sotto tono. - Harry Kane: altra partita incolore di uno degli uomini pi&ugrave; attesi dell&rsquo;Europeo. Ancora una volta Hodgson lo preferisce a Vardy, ma in cambio non ha riscontri. - Roy Hodgson: finisce qua l&rsquo;avventura del tecnico pi&ugrave; pagato della manifestazione. Dopo il flop brasiliano, il Ct &egrave; rimasto miracolosamente in sella e dopo una perfetta campagna di qualificazione, si presentava in Francia con obiettivi ambiziosi. E invece si registra l&rsquo;ennesimo fallimento dell'Inghilterra in un grande torneo. Tra lo scorso Mondiale e questo Europeo l&rsquo;Inghilterra di Hodgson ha giocato sette partite, vincendone soltanto una.  IL TABELLINO  Nizza, 27 giugno Inghilterra-Islanda 1-2 4&rsquo; rig. Rooney, 6&rsquo; R. Sigurdsson, 18&rsquo; Sigthorsson. Inghilterra (4-3-3): Hart; Walker, Cahill, Smalling, Rose; Alli, Dier (46&rsquo; Wilshere), Rooney (86&rsquo; Rashford); Sturridge, Kane, Sterling (60&rsquo; Vardy). In panchina: Forster, Heaton, Clyne, Stones, Bertrand, Milner, Henderson, Lallana, Barkley. Ct: Hodgson. Islanda (4-4-2): Halldorsson; Saevarsson, K. Arnason, R. Sigurdsson, Skulason; Gudmundsson, Gunnarsson, G. Sigurdsson, B. Bjarnason, Sigthorsson (77&rsquo; E. Bjarnason), B&ouml;dvarsson (88&rsquo; Traustason). In panchina: Kristinsson, Jonsson, Magnusson, Hauksson, Hermannsson, Ingason, Sigurjonsson, Hallfredsson, Finnbogason, Gudjohnsen. Ct: Lagerb&auml;ck. Arbitro: Skomina (Slovenia). Note: ammoniti G. Sigurdsson, Sturridge e Gunnarsson; recupero: 1&rsquo; pt, 3&rsquo; st. Uomo partita Uefa: R. Sigurdsson.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Inghilterra-Islanda 1-2

Che Germania! La migliore vista in Francia in questo scorcio di Europei. A Lilla, i Campioni del Mondo dominano dal primo all&rsquo;ultimo minuto contro una Slovacchia scesa in campo solo per difendersi e puntualmente squagliata dopo il gol dello svantaggio, giunto dopo appena otto minuti di gioco. Una volta sbloccato l&rsquo;incontro, per la Germania &egrave; stata una magnifica esibizione fatta di organizzazione tattica, bel giro-palla e attacchi perpetrati con parecchi giocatori. Se nella fase a gironi, i tedeschi erano stati belli solo a tratti e avevano dato l&rsquo;idea di una squadra che produce gioco sprecando per&ograve; parecchio, questa volta hanno dato una dimostrazione di superiorit&agrave; schiacciante: mantengono la porta inviolata - unica nazionale a non aver ancora subito reti - e si scatenano in avanti, andando a segno con tre giocatori diversi, un difensore, un attaccante e un trequartista. La partita &egrave; senza storia: all&rsquo;8&rsquo;, Boateng la sblocca con un destro al volo, che - complice una deviazione di Skriniar - finisce nell&rsquo;angolino. Al 14&rsquo;, la partita pu&ograve; chiudersi con il calcio di rigore che viene accordato alla Germania per una spinta di Skrtel ai danni di Gomez: dagli undici metri, per&ograve;, &Ouml;zil si fa parare il tiro, poco angolato e a mezza altezza, mantenendo vive le speranze slovacche per qualche altro minuto. In chiusura di tempo, la Slovacchia spreca con Kucka la chance dell&rsquo;1-1 (strepitoso Neuer a salvare sul colpo di testa) e nel capovolgimento di fronte, incassa il colpo del ko. Draxler fa fuori con un dribbling lo stesso Kucka e calcia in pezzo il pallone che Gomez, al secondo centro nella competizione, deposita in rete. Nella ripresa non cambia il copione, anche se la Germania abbassa i ritmi, pensando gi&agrave; all&rsquo;appetitoso quarto di finale che l&rsquo;aspetta: se giocher&agrave; contro la Spagna, sar&agrave; una partita imperdibile dal punto di vista tecnico; se sar&agrave; contro l&rsquo;Italia, sar&agrave; un affascinante intreccio di storia e tradizione. C&rsquo;&egrave; comunque il tempo per il 3-0 siglato da quello che &egrave; stato probabilmente il migliore in campo: Julian Draxler, lesto a sfruttare su un angolo, la marcatura assente dei difensori slovacchi. Il giusto premio ad una partita perfetta, che lo aveva visto nel primo tempo confezionare l'assist a Gomez. La formazione di Kozak alza bandiera bianca, quella di L&ouml;w vola ai quarti di finale: cala cos&igrave; il sipario su uno degli incontri pi&ugrave; sbilanciati del torneo.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Jerome Boateng: &egrave; il centrale difensivo a dare inizio alla passeggiata tedesca sulla malcapitata Slovacchia. Il suo tiro, al volo nell&rsquo;angolino, per esecuzione ricorda quello di Modric nella fase a gironi. E pensare che era in dubbio per un fastidio al polpaccio. + Mario Gomez: la Germania &egrave; cos&igrave;: dieci giocatori di&nbsp; tecnica sopraffina e un ariete in attacco. &Egrave; gi&agrave; al secondo gol in questo Europeo. Si procura il rigore fallito da &Ouml;zil. + Julian Draxler: propizia il 2-0 di Gomez e sigla il 3-0 nella ripresa, sugli sviluppi di un corner. Ispiratissimo, danza continuamente col pallone: tutti in piedi ad applaudirlo nella riprea per il gioco di prestigio tra Durica e Pekarik. Nel finale si prende la standing ovation, lasciando spazio a Podolski. + Manuel Neuer: rimane praticamente inoperoso quasi per tutto il match. Ma proprio per questo, quando capita l&rsquo;unico pericolo dei 90&rsquo; &egrave; particolarmente bravo a farsi trovare pronto: ci riferiamo all&rsquo;intervento su Kucka a fine primo tempo, quando salva la Germania dal possibile 1-1. + Matus Kozacik: subisce tre gol, ma ne salva anche degli altri. Si supera nel rigore respinto a &Ouml;zil. Nel finale evita lo 0-4 su Kroos. - Juraj Kucka: il milanista ha sulla testa l&rsquo;opportunit&agrave; del pareggio ma da due passi viene neutralizzato da uno strepitoso Neuer. Subito dopo si fa dribblare da Draxler sullo 0-2 e la partita di fatto termina l&igrave;. Un errore grave in una partita altrimenti buona. - Milan Skriniar: il difensore della Samp - unico blucerchiato presente all&rsquo;Europeo - viene utilizzato da Kozak davanti alla difesa. Non pu&ograve; nulla contro gli attacchi della Germania ed &egrave; artefice di una deviazione decisiva nella botta di Boateng. Riserva in Serie A, non &egrave; ancora pronto per un palcoscenico cos&igrave; prestigioso. - Jan Kozak: propone una squadra che bada solo a difendersi, senza avere per&ograve; un piano B quando passa in svantaggio. Nell&rsquo;intervallo toglie a sorpresa Vladimir Weiss, uno dei giocatori pi&ugrave; talentuosi.  IL TABELLINO  Lilla, 26 giugno Germania-Slovacchia 3-0 8&rsquo; Boateng, 43&rsquo; Gomez, 63&rsquo; Draxler. Germania (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng (72&rsquo; H&ouml;wedes), Hummels, Hector; Kroos, Khedira (76&rsquo; Schweinsteiger); M&uuml;ller, &Ouml;zil, Draxler (72&rsquo; Podolski); Gomez. Ct: L&ouml;w. Slovacchia (4-1-4-1): Kozacik; Pekarik, Skrtel, Durica, Gy&ouml;mber (84&rsquo; Salata); Skriniar; Kucka, Hrsovsky, Hamsik, Weiss (46&rsquo; Gregus); Duris (64&rsquo; Sestak). Ct: Kozak. Arbitro: Marciniak (Polonia). Note: al 14&rsquo; Kozacik ha parato un calcio di rigore a &Ouml;zil; ammoniti Skrtel, Kimmich, Hummels e Kucka; recupero: 1&rsquo; pt, 2&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Draxler.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Germania-Slovacchia 3-0

L&rsquo;Irlanda mette paura ai padroni di casa. A Lione, la formazione di Martin O&rsquo;Neill passa in vantaggio dopo un paio di minuti con un calcio di rigore trasformato da Robbie Brady, l&rsquo;uomo che aveva deciso la partita contro gli Azzurri nella fase a gironi. Un avvio scioccante (&egrave; il secondo gol pi&ugrave; rapido della storia degli Europei), con la Francia a rincorrere subito e per la prima volta in svantaggio in questo Europeo e l&rsquo;Irlanda che si ritrova a gestire un inatteso vantaggio. Gli uomini di Deschamps rialzano la testa, ma fino all&rsquo;intervallo il punteggio non cambia. Anzi, arrivano i gialli pesanti di Kant&eacute; e Rami, entrambi diffidati. &Egrave; nella ripresa che la pressione della Francia viene premiata. Succede tutto nell&rsquo;arco di tre minuti: l&rsquo;uomo che capovolge la sfida &egrave; Antoine Griezmann, uno dei volti pi&ugrave; attesi dell&rsquo;Europeo. L&rsquo;attaccante dell&rsquo;Atletico Madrid, partito largo nel tridente d&rsquo;attacco e spostato pi&ugrave; vicino a Giroud nella ripresa (con l'ingresso di Coman per Kant&eacute; la Francia ha cambiato modulo, passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1) trova il punto del pareggio con un colpo di testa, proprio come aveva fatto contro l&rsquo;Albania: cross da destra di Sagna e zuccata vincente del bomber. &Egrave; la rete che risveglia lo Stade des Lumi&egrave;res, che riprende fiato e colore. La Francia si rimette in carreggiata, l&rsquo;Irlanda si spaventa. Passano pochi secondi e Griezmann colpisce ancora, questa volta di piede, capitalizzando la sponda di Giroud e presentandosi a tu per tu contro Randolph, trafiggendolo poi con un rasoterra. La strada per gli irlandesi si mette, se possibile ancora pi&ugrave; in salita, quando il difensore del Blackburn Shane Duffy stende con le cattive l&rsquo;indiavolato Griezmann, lanciato a rete: cartellino rosso. Per l&rsquo;Eire a questo punto, c&rsquo;&egrave; poco da fare; sotto di un gol, di un uomo e con l&rsquo;inerzia che si &egrave; spostata a favore di Pogba e compagni. Infatti, va pi&ugrave; vicina la Francia al terzo gol (con la traversa del subentrato Gignac) che non l&rsquo;Irlanda al pari. Applausi per i biancoverdi, capaci di tener testa a lungo ai favoriti del torneo. E merito va anche alla Francia, brava a non scomporsi dopo lo svantaggio. Con fatica e paura, i transalpini hanno superato l&rsquo;ostacolo. Resta l&rsquo;idea di una squadra che punta pi&ugrave; sui singoli che non sul gioco corale, ma per ora, vista la qualit&agrave; dei suoi migliori interpreti, va bene cos&igrave;: pur senza brillare, i Bleus sono tra i primi otto team del torneo.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Antoine Griezmann: ribalta la partita come un calzino nello spazio di pochi minuti. Al 58&rsquo; pareggia i conti segnando di testa su cross di Sagna; al 61&rsquo; sfrutta la torre di Giroud e con un colpo preciso porta avanti la Francia. Al 67&rsquo; si invola verso la porta e causa l&rsquo;espulsione di Duffy. Sale a quota tre reti in questo torneo: a un francese non capitava da Euro 2004 (allora fu Zidane). + Olivier Giroud: non segna ma &egrave; ugualmente decisivo: sua la sponda sul 2-1, dove ha il merito sia di liberare Griezmann sia di attirare su di s&eacute; due avversari. E suo anche il pallone messo ancora per Griezmann nel caso dell&rsquo;espulsione. + Jeff Hendrick: si conferma uno dei giocatori pi&ugrave; interessanti dell'Europeo. Prezioso in copertura, &egrave; sempre nel posto giusto. In chiusura di primo tempo, si immola su un tiro di Griezmann. + Robbie Brady: il suo palo-gol su rigore, dove spiazza Lloris, regala un sogno all'Irlanda. &Egrave; uno dei pi&ugrave; in forma e sulla sua fascia ha spesso la meglio su Evra. - Paul Pogba: la sua partita comincia malissimo, con il fallo in area su Long. Poi migliora, ma l'errore &egrave; comunque pesante nell'economia del match, perch&eacute; obbliga i francesi ad inseguire. - Shane Duffy: doppio errore sull'espulsione: prima si perde Giroud poi &egrave; costretto al fallo su Griezmann. Peccato perch&eacute; fino a quel momento era stato tra i migliori dei suoi.  IL TABELLINO  Lione, 26 giugno Francia-Irlanda 2-1 2&rsquo; rig. Brady, 58&rsquo; Griezmann, 61&rsquo; Griezmann. Francia (4-3-3): Lloris; Sagna, Rami, Koscielny, Evra; Pogba, Kant&eacute; (46&rsquo; Coman, 93&rsquo; Sissoko), Matuidi; Griezmann, Giroud (73&rsquo; Gignac), Payet. In panchina: Mandanda, Costil, Mangala, Jallet, Umtiti, Digne, Cabaye, Schneiderlin, Martial. Ct: Deschamps. Irlanda (4-4-2): Randolph; Coleman, Keogh, Duffy, Ward; Brady, McCarthy (71&rsquo; Hoolahan), Hendrick, McClean (69&rsquo; O&rsquo;Shea); Long, Murphy (65&rsquo; Walters). In panchina: Westwood, Given, Clark, Whelan, Christie, Meyler, Keane, Quinn, McGeady. Ct: O&rsquo;Neill. Arbitro: Rizzoli (Italia). Note: espulso al 67&rsquo; Duffy per fallo da ultimo uomo; ammoniti Coleman, Kant&eacute;, Hendrick, Rami e Long; recupero: 4&rsquo; pt, 3&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Griezmann.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Francia-Irlanda 2-1

Verdetto clamoroso da Lens: esce di scena la Croazia. La miglior squadra della fase a gironi abbandona la kermesse, cadendo ai supplementari contro il Portogallo, pagando carissimo una disattenzione finale, quando si &egrave; fatta colpire da un letale contropiede organizzato dall'undici di Fernando Santos, al contrario tra i pi&ugrave; opachi visti ai gruppi e ora seriamente candidati per un posto in finale. Brutta partita, quella andata in scena al Bollaert-Delelis, stadio che si congeda da Euro 2016: poche conclusioni nello specchio (addirittura nessuna nei novanta minuti), gioco stantio, ostilit&agrave; perennemente rinviate. Tutto il contrario di quel che ci si poteva attendere da due formazioni di grande qualit&agrave;. Quando ormai sembravano certi i rigori, ecco il minuto di follia in un match grigio: la Croazia prima va vicina al vantaggio con Kalinic, non riuscito a correggere in rete un cross di Perisic e subito dopo con lo stesso Perisic che di testa da due passi centra il palo. Dagli sviluppi della medesima azione, scaturisce il rapido capovolgimento di fronte che decide il match: Ronaldo recupera palla in difesa, vincendo un contrasto contro Strinic, serve velocemente Renato Sanches (uomo-partita Uefa), il quale offre palla a Nani, che d&rsquo;esterno vede ancora Ronaldo solo in area, ma anche poco lucido dopo la grande corsa; l&rsquo;asso del Real Madrid calcia addosso a Subasic, ma sul tap-in arriva il colpo vincente comodo comodo di Ricardo Quaresma. A tre minuti dal termine, il Portogallo si trova in vantaggio, capitalizzando la prima azione vera. La Croazia si tuffa in avanti, Subasic compreso, e spreca la palla del possibile 1-1 con Vida. Niente rigori, dunque: dopo 110&rsquo; di noia assoluta, &egrave; il Portogallo a prevalere e a prendersi un posto ai quarti di finale, dove se la vedr&agrave; con la Polonia. La Croazia perde una grossa occasione e non sfrutta il binomio del suo talento e di un tabellone tutto sommato agevole. L&rsquo;Europeo di Modric e compagni finisce qua.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Domagoj Vida: ha una chance nei 90&rsquo;, ma soprattutto quella all&rsquo;ultimo secondo dei supplementari: il suo tiro, che ricorda molto quello di Baggio ai quarti di Francia &lsquo;98, esce di pochissimo dai pali di Rui Patricio. Non molla mai, tiene bene su Ronaldo. + Ivan Perisic: meriterebbe il &ldquo;meno&rdquo; solo per il look proposto (capelli con la bandiera a scacchi bianchi e rossi), ma in campo &egrave; ancora una volta una pedina fondamentale. Ricoder&agrave; a lungo quel palo preso al 114&rsquo;. Dalla possibile gioia alle lacrime nel giro di un pochi istanti. + Marko Pjaca: i dieci minuti finali al posto di un deludente Rakitic sono sufficienti per essere uno dei migliori del match. &Egrave; pericoloso ad ogni tocco di palla e cambia ritmo al match. Peccato che non lo vedremo pi&ugrave; in questo Euro. + Nani: questa volta non segna, ma l&rsquo;illuminante assist sul secondo palo per l&rsquo;accorrente Cristiano Ronaldo &egrave; suo. + Pepe: perfetto in marcatura su Mandzukic, va anche vicino al gol con un colpo di testa, terminato alto. + Renato Sanches: orchestra il contropiede finale. Centrocampista molto interessante. + William Carvalho: la Croazia rimane imbrigliata a met&agrave; campo, dove staziona il ventiquattrenne dello Sporting Lisbona. Prestazione di grande dinamismo, &egrave; l'unico ammonito della gara. - Ivan Strinic: perde una palla sanguinosa facendosela strappare da Ronaldo. Da quel contrasto perso, nasce il gol portoghese. Lento a tornare nella sua met&agrave; campo, osserva da posizione privilegiata il gol di Quaresma. - Ivan Rakitic: il peggiore in campo. Non gli riesce praticamente nulla di buono. Cacic lo toglie per gli ultimi minuti e Pjaca da subito l&rsquo;idea di essere pi&ugrave; in palla.  IL TABELLINO  Lens, 25 giugno Croazia-Portogallo 0-0, 0-1 dts 117&rsquo; Quaresma. Croazia (4-2-3-1): Subasic; Srna, Corluka (120&rsquo; Kramaric), Vida, Strinic; Modric, Badelj; Brozovic, Rakitic (110&rsquo; Pjaca), Perisic; Mandzukic (89&rsquo; N. Kalinic). In panchina: Vargic, L. Kalinic, Jedvaj, Schildenfeld, Coric, Kovacic, Rog, Vrsaljko, Cop. Ct: Cacic Portogallo (4-4-2): Rui Patricio; Cedric, Pepe, Jos&eacute; Fonte, Raphael Guerreiro; Joao Mario (88&rsquo; Quaresma), Adrien Silva (108&rsquo; Danilo Pereira), William Carvalho, Andr&eacute; Gomes (50&rsquo; Renato Sanches); Nani, Cristiano Ronaldo. In panchina: Lopes, Eduardo, Eliseu, Rafa, Vierinha, Bruno Alves, Moutinho, Ricardo Carvalho, Eder. Ct: Fernando Santos. Arbitro: Velasco Carballo (Spagna). Note: ammonito William Carvalho; recupero: 1&rsquo; pt, 3&rsquo; st, 1&rsquo; pts, 2&rsquo; sts. Uomo partita Uefa: Renato Sanches.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Croazia-Portogallo 0-0, 0-1 dts

SIRIGU 6,5: attento e pulito, soprattutto nelle uscite alte. Buca solo un intervento e si fa ammonire per un battibecco con Long. Leggera responsabilit&agrave;&nbsp;sul gol. Vigile.  BARZAGLI 5,5: partita con luci ed ombre, viene anche lui ammonito. Insieme a Bonucci ha la responsabilit&agrave; sulla rete irlandese. Discontinuo.  BONUCCI 5: non gioca con la solita brillantezza, soprattutto mentale. Si addormenta letteralmente sul pallone che sfila verso Brady e che costa la partita. Condizionato (dalla diffida).  OGBONNA 6: debutta all'Europeo e lo fa con carattere, almeno nella prima frazione. Il pi&ugrave; positivo tra i tre centrali. Grintoso.  BERNARDESCHI 6: Anche lui al debutto europeo. Nel primo tempo guadagna molti falli, ogni tanto riesce a giocare la palla. In generale non demerita. Rivedibile.  Dal 60' DARMIAN sv  STURARO 5,5: tanto impegno e determinazione. Ma paga forse la scarsa esperienza internazionale e sparisce presto dal vivo della partita. Insufficiente.  THIAGO MOTTA 5: non entra mai nel cuore dell'azione. Fa tirare Hendrick nel primo tempo e poi va in confusione nella ripresa quando sbaglia un passaggio semplice al limite dell'area. Deludente.  FLORENZI 6: tanta corsa e quantit&agrave;, seppur con poca lucidit&agrave; e concentrazione. Generoso.  DE SCIGLIO 6: primo tempo sottotono, poi cresce nella ripresa con buoni appoggi e ed un ottimo cross per Zaza. Lineare.  Dall'81' EL SHAARAWY ng  ZAZA 6,5: si danna l'anima, lotta anche in copertura. Peccato per il gol sfiorato con un sinistro al volo. Volenteroso.  IMMOBILE 5,5: spedisce un destro fuori dal limite, poi non si vede praticamente pi&ugrave;. Dinamico, ma con poco costrutto. Inconcludente.  Dal 74' INSIGNE 6,5: entra subito in gara, elettrizzato per sfruttare l' agognata chance. Non delude Conte, colpendo un palo su azione personale. Pimpante.  C.T. Antonio CONTE 5: cambia tanti uomini, per preservare i titolari in vista della Spagna e con un occhio alle diffide. Ma con un cambio cos&igrave; radicale non poteva filare tutto liscio, anche se avr&agrave; tratto molte indicazioni dai giocatori meno utilizzati. Insoddisfatto.

Italia-Irlanda, le pagelle degli azzurri

Delude l&rsquo;Italia-bis proposta da Antonio Conte, che forte del primo posto gi&agrave; ottenuto matematicamente dopo la vittoria con la Svezia, non aveva assilli di classifica. L&rsquo;Irlanda, invece, aveva un disperato bisogno di vincere per proseguire il suo torneo e a 5&rsquo; dalla fine ha colto il meritato successo, che la inserisce in extremis nel lotto delle migliori terze a scapito della Turchia, beffardamente eliminata, quando ormai pareva essere salita sulla nave dell&rsquo;eliminazione diretta. Ventidue anni dopo, l&rsquo;Eire torna a battere l&rsquo;Italia in un grande torneo. Anche allora - era il Mondiale americano - capit&ograve; nella fase a gironi, ma fu all&rsquo;esordio. Antonio Conte ha approfittato della classifica tranquilla per proporre titolare qualche volto nuovo: Sirigu, Ogbonna, Sturaro, Bernardeschi, De Sciglio, Zaza e Immobile. Ancora fuori dunque El Shaarawy e Insigne, evidentemente indietro nelle gerarchie del mister. Molte di queste novit&agrave; non hanno per&ograve; sfruttato la chance offerta: la fame dell&rsquo;Irlanda ha fatto la differenza e la compagine biancoverde ha tenuto meglio il campo, andando ad acciuffare una qualificazione di grinta e carattere, caratteristiche che serviranno all&rsquo;Italia per uscire vincitrice dal tremendo ottavo di finale con la Spagna. Gara spezzettata e fallosa (40 falli, record del torneo), quella di Lilla: in un campo tortuoso - che non deve servire per&ograve; come alibi - l&rsquo;Italia &egrave; parsa troppo timida e compassata. Molto pi&ugrave; pericoloso l&rsquo;undici di O&rsquo;Neill: nel primo tempo c&rsquo;ha provato con Murphy e probabilmente avrebbe meritato un rigore nel contatto dubbio tra Bernardeschi e McClean. Nella ripresa, ha avuto una grossa occasione con il neoentrato Hoolahan, a segno contro la Svezia: il centrocampista del Norwich, a tu per tu con Sirigu, si &egrave; fatto ipnotizzare, calciandogli addosso, ma ha avuto modo di rifarsi un minuto pi&ugrave; tardi, servendo l&rsquo;assist vincente per Robbie Brady, che di testa ha trafitto Sirigu, mandando in estasi il popolo irlandese. L&rsquo;Italia? Pervenuta solo sullo squillo di Lorenzo Insigne al 77&rsquo;: il napoletano, al debutto in questo Europeo, ha colpito il palo, dopo un&rsquo;azione &ldquo;alla Eder&rdquo;. Dei debuttanti, &egrave; forse l&rsquo;unico che potremo rivedere ancora contro la Spagna e che potr&agrave; dare dei grattacapi a Conte (anzi, molti chiedevano il suo impiego gi&agrave; nelle altre gare), mentre il romanista El Shaarawy, entrato solo negli ultimi otto minuti, &egrave; stato obiettivamente non giudicabile. Ancora una volta, &egrave; mancata la fase d&rsquo;impostazione: Thiago Motta non ha convinto, cos&igrave; come il pallido Bernardeschi, dal quale era lecito attendersi un po&rsquo; d&rsquo;inventiva in pi&ugrave;. In fin dei conti, non c&rsquo;&egrave; da fare drammi per quanto visto contro l&rsquo;Irlanda, ma speriamo di vedere l&rsquo;Italia rimettersi il coltello tra i denti contro la Spagna, perch&eacute; senza mordente torniamo ad essere una squadra &ldquo;normale&rdquo; e perch&eacute; Conte aveva finora dimostrato di aver ben lavorato proprio nel carattere della squadra e nella voglia di sacrificarsi. L&rsquo;Irlanda lo ha fatto ed &egrave; stata premiata a trecento secondi dalla fine. D&rsquo;altronde, &egrave; l&rsquo;Europeo degli ultimi minuti.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Robbie Brady: rinnova ventidue anni dopo il gol di Houghton a Usa &lsquo;94. Eroe della serata. &Egrave; l&rsquo;uomo che crea maggiori pericoli e non a caso, segna il gol decisivo. + Jeff Hendrick: lo avevamo scelto tra i &ldquo;promossi&rdquo; gi&agrave; contro la Svezia. Si conferma giocatore molto interessante. Si fa sentire in mezzo e ha un sinistro niente male. - Federico Bernardeschi: il fiorentino gioca una partita opaca, senza picchi. E con il rischio di un rigore causato. Non &egrave; ancora pronto per fare il vice-Candreva. - Thiago Motta: la partita conferma che pu&ograve; essere utile schierarlo per mettere ordine nei minuti finali di gara, non dall&rsquo;inizio. Sbaglia molti palloni e questo &egrave; davvero un male, visto che la sua forza dovrebbe essere nel lato tecnico. - Stefano Sturaro: lavora male parecchi palloni. Impreciso e con poca personalit&agrave;, viene sopraffatto dalla grinta degli irlandesi. - Antonio Conte: il Ct sostiene di aver avuto le risposte che cercava da questa partita. Difficile credergli. Come rimane difficile credere alla scusa del campo. Sulla formazione, si prende qualche rischio schierando il diffidato Bonucci e concede poco tempo a Insigne ed El Shaarawy.  IL TABELLINO  Lilla, 22 giugno Italia-Irlanda 0-1 85' Brady. Italia (3-5-2): Sirigu; Barzagli, Bonucci, Ogbonna; Bernardeschi (60&rsquo; Darmian), Sturaro, Thiago Motta, Florenzi, De Sciglio (82&rsquo; El Shaarawy); Zaza, Immobile (74&rsquo; Insigne). In panchina: Buffon, Marchetti, Chiellini, Candreva, De Rossi, Parolo, Giaccherini, Eder, Pell&egrave;. Ct: Conte. Irlanda (4-3-3): Randolph; Coleman, Duffy, Keogh, Ward; Hendrick, McCarthy (76&rsquo; Hoolahan), Brady; Long (90&rsquo; Quinn), Murphy (70&rsquo; McGeady), McClean. In panchina: Westwood, Given, Clark, O&rsquo;Shea, Whelan, Christie, Meyler, Walters, Keane. Ct: O&rsquo;Neill. Arbitro: Hategan (Romania). Note: ammoniti Sirigu, Long, Barzagli, Ward, Zaza e Insigne; recupero: 1&rsquo; pt, 3&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Brady.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Italia-Irlanda 0-1

Grandi emozioni tra Ungheria e Portogallo, che danno vita a una gara ricca di colpi di scena, che alla fine lascia contente entrambe. Sei gol, alcuni di pregevole fattura ed entrambe le compagini qualificate agli ottavi. I magiari avevano gi&agrave; la certezza del passaggio del turno e dovevano solo capire in quale parte di tabellone sarebbero terminati; per i lusitani invece si trattava di un dentro-fuori, dopo i due pareggi nelle prime due giornate. Alla fine della giostra l'Ungheria passa come prima, mentre il Portogallo arriva terzo, in virt&ugrave; del gol islandese contro l'Austria arrivato quando il match di Lione era gi&agrave; terminato. Il canovaccio della sfida vede sempre l'Ungheria andare avanti e il Portogallo a rimontare. Si parte con il gran gol a fil di palo del trentasettenne Gera, secondo marcatore pi&ugrave; anziano della storia del torneo; in chiusura di tempo, Nani, su assist di Ronaldo, beffa Kiraly sul primo palo e rimette la gara in parit&agrave;. A inizio ripresa, accade di tutto. Dzsudzsak riporta avanti i suoi realizzando il 2-1 su punizione (deviazione decisiva di Andr&eacute; Gomes in barriera). Pochi minuti dopo, Cristiano Ronaldo decide di cominciare il suo Europeo e con un magnifico colpo di tacco, trasforma in gol l'assist di Jo&atilde;o Mario. Pochi minuti ancora e Dzsudzsak riporta avanti l'Ungheria per la terza e ultima volta. Ma Ronaldo risponde all'ungherese replicando a colpi di doppietta e al 61' segna di testa il gol del 3-3, che consegna definitivamente la qualificazione ai portoghesi. Dopo gli atti isterici, al momento dei gol subiti, Cristiano Ronaldo ha guidato i suoi, che con tre pareggi ottenuti sono ancora in attesa di vincere la prima gara qua in Francia, ma &egrave; anche vero che la Sele&ccedil;&atilde;o das Quinas finisce nella parte "comoda" del tabellone. Se la squadra registra la difesa e se il suo fenomeno continuer&agrave; ad essere quello ammirato oggi, potr&agrave; fare strada. Agli ottavi, per la squadra di Santos ci sar&agrave; la Croazia, per quella di Storck, la seconda del girone dell'Italia.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Balazs Dzsudzsak: doppietta d&rsquo;autore per l&rsquo;esterno del Bursaspor: a inizio ripresa va a segno prima su punizione diretta (deviazione della barriera), poi sugli sviluppi di un altro calcio piazzato (colpisce la barriera, poi la palla gli torna tra i piedi e fa partire il colpo del 3-2 dal vertice dell&rsquo;area, ancora una volta con deviazione). + Cristiano Ronaldo: serve l&rsquo;assist a Nani nel primo tempo e si sblocca nella ripresa segnando di tacco il gol del momentaneo 2-2 e di testa quello del definitivo 3-3. Dopo una vigilia tesa (ha lanciato in un lago il microfono di un giornalista televisivo), regala la qualificazione al Portogallo. Otto gol complessivi agli Europei: solo Platini ha fatto meglio. + Nani: a fine primo tempo gli viene annullato un gol per fuorigioco. Pochi minuti dopo segna il gol buono. &Egrave; tra i pi&ugrave; in forma della squadra portoghese. - Roland Juhasz: &egrave; atteso da un lavoraccio, quello di marcare Ronaldo nella sua miglior giornata in questa competizione. Perde il duello. - Ricardo Carvalho: pomeriggio da dimenticare un po' per tutta la difesa portoghese, in particolare per il centrale del Monaco, il pi&ugrave; in affanno.  IL TABELLINO  Lione, 22 giugno Ungheria-Portogallo 3-3 19&rsquo; Gera, 42&rsquo; Nani, 47&rsquo; Dzsudzsak, 49' Cristiano Ronaldo, 54' Dzsudzsak, 61' Cristiano Ronaldo. Ungheria (4-2-3-1): Kiraly; Lang, Guzmics, Juhasz, Korhut; Gera (46&rsquo; Bese), Pinter; Dzsudzsak, Elek, Lovrencsics (83' Stieber); Szalai (71' Nemeth). In panchina: Gulacsi, Dibusz, Fiola, Kadar, Nagy, Kleinheisler, Priskin, Bode, Nikolic. Ct: Storck. Portogallo (4-4-2): Rui Patricio; Vieirinha, Pepe, Ricardo Carvalho, Eliseu; Gomes (61' Quaresma), William Carvalho, Jo&atilde;o Moutinho (46&rsquo; Renato Sanches), Jo&atilde;o Mario; Cristiano Ronaldo, Nani (81' Danilo Pereira). In panchina:&nbsp;Eduardo, Anthony Lopes, Bruno Alves, Fonte, Cedric Soares, Guerreiro, Adrien Silva, Eder, Rafa. Ct: Fernando Santos. Arbitro: Atkinson (Inghilterra). Note: ammoniti Guzmics, Juhasz, Gera e Dzsudzsak; recupero: 1&rsquo; pt, 3&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Cristiano Ronaldo.   Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Ungheria-Portogallo 3-3

Oltre al (mezzo) suicidio della Spagna, che perdendo in rimonta contro la Croazia finisce nella parte pi&ugrave; difficile del tabellone, il girone D si conclude anche con quello (tutto intero) della Repubblica Ceca, che perde contro la Turchia e dice addio al suo Europeo con un solo punto totalizzato, proprio contro la Croazia capolista. E pensare che alla vigilia del match, la squadra di Vrba sognava non solo di passare come terza, ma addirittura come seconda. E invece, ecco l&rsquo;orgoglio della Turchia, inguardabile nelle prime due uscite e rinata improvvisamente alla terza. Anzi, i turchi sognano ora il passaggio del turno come terzi ripescati: non sarebbe una novit&agrave;, visto che anche per arrivare in Francia, furono la miglior terza delle qualificazioni. Il 2-0 contro i cechi permette intanto di superare l&rsquo;Albania nella graduatoria delle terze (per i gol fatti), ma ora servir&agrave; un&rsquo;altra squadra da tenersi dietro, magari nel girone dell&rsquo;Italia, classifica alla mano il pi&ugrave; papabile. La partita di Lens &egrave; stata giocata a viso aperto da due compagini a caccia del pass per gli ottavi e ne &egrave; uscita una partita vibrante: al 9&rsquo; i turchi sbloccano la partita con un gol di Burak Yilmaz proprio quando nell&rsquo;altro campo aveva segnato la Spagna. Doccia gelata per la Repubblica Ceca, che si butta in avanti alla ricerca del pari: Sivok di testa colpisce il palo, poi altre occasioni capitano a Necid, Kaderabek e Plasil. Nella ripresa, il raddoppio di Ozan Tufan sugli sviluppi di una punizione (ma a dire il vero c&rsquo;era Topal in posizione irregolare) rappresenta la pietra tombale per gli uomini di Vrba: l&rsquo;Europeo di Cech e compagni finisce qua. La Turchia si sveglia alla terza giornata. Con questa formula, potrebbe anche non essere troppo tardi.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Volkan Babacan: reattivo, chiude la porta in faccia ai disperati attaccanti della Repubblica Ceca. Salva su Kaderabek, Plasil e Darida. + Burak Yilmaz: proprio dopo il vantaggio della Spagna sulla Croazia che dava vigore ai cechi, sblocca la partita di Lens con un colpo di piatto su assist di Emre Mor. Parte da dietro e arriva come un treno su Sivok che non riesce a fermarlo. + Emre Mor: un assist e tanta corsa lungo l'out di destra. Classe 1997, sarebbe stato un elemento da seguire con attenzione in chiave mercato, ma ci ha gi&agrave; pensato il Borussia Dortmund. - Tomas Necid: l'uomo che aveva salvato il pari contro i croati alla seconda giornata trasformando un rigore al 90', questa volta non lascia il segno. Imbrigliato dall'attenta difesa turca. - David Pavelka: in mezzo soffre parecchio e rischia pure di lasciare i suoi in dieci uomini.  IL TABELLINO  Lens, 21 giugno Repubblica Ceca-Turchia 0-2 10&rsquo; Yilmaz, 64&rsquo; Ozan Tufan. Repubblica Ceca (4-3-3): Cech; Kaderabek, Hubnik, Sivok, Pudil; Pavelka (57&rsquo; Skoda), Darida, Plasil (90&rsquo; Kolar); Dockal (71&rsquo; Sural), Necid, Krejci.&nbsp; In panchina: Vaclik, Limbersky, Koubek, Kadlec, Gebre Selassie, Suchy, Skalak, Rosicky, Lafata. Ct: Vrba. Turchia (4-2-3-1): Babacan; G&ouml;n&uuml;l, Mehmet Topal, Hakan Balta, Koybasi; Ozan Tufan, Sel&ccedil;uk Inan; Emre Mor (69&rsquo; Sahan), Arda Turan, Volkan Sen (60&rsquo; &Ouml;zyakup); Burak Yilmaz (90&rsquo; Tosun). Onur Kivrak, Erkin, Harun Tekin, &Ccedil;alik, Ozbayrakli, Yusan Malli, Sahin, Semih Kaya, &Ccedil;alhanoglu. Ct: Terim. Arbitro: Collum (Scozia). Note: ammoniti Koybasi, Pavelka, Plasil, Hakan Balta e Sural; recupero: 1&rsquo; pt, 5&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Yilmaz.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Repubblica Ceca-Turchia 0-2

Germania prima, Polonia seconda, Irlanda del Nord terza. L&rsquo;ultima giornata del girone C stabilisce questa graduatoria. Al Parco dei Principi, la Germania vince di misura, ma solo l&rsquo;incredibile numero di palle gol divorate dagli attaccanti ha fatto s&igrave; che il risultato fosse cos&igrave; striminzito. Il primo tempo &egrave; stato un tiro al bersaglio della Nationalmannschaft ai pali difesi da McGovern. In mezzo a questa pioggia di conclusioni, c&rsquo;&egrave; stato anche il gol partita di Mario Gomez, che ha segnato a porta ormai sguarnita, dopo l&rsquo;appoggio di M&uuml;ller, bravo a non cadere nella tentazione del tiro personale a beffare McGovern servendo il compagno. L&rsquo;ex attaccante della Fiorentina non segnava in nazionale da quattro anni, precisamente dalla doppietta segnata a Charkiv contro l&rsquo;Olanda agli Europei del 2012. Nella ripresa, i Campioni del Mondo hanno continuato a tenere il pallino della partita, ma i ritmi sono calati nettamente, anche perch&eacute; l&rsquo;1-0 stava paradossalmente bene ad entrambe: ai tedeschi, che avevano notizie confortanti da Marsiglia (dove una vittoria pi&ugrave; netta della Polonia sull&rsquo;Ucraina avrebbe insidiato il primo posto) e ai nordirlandesi, che hanno chiuso la prima fase con soli tre punti, ma anche con una differenza reti a zero che lascia buone chance di qualificazione. Con l&rsquo;Albania messa peggio proprio per via della differenza reti, la squadra di O&rsquo;Neill dovr&agrave; tenersi dietro un&rsquo;altra nazionale per raggiungere gli ottavi. Stasera i britannici tiferanno Turchia: qualora Terim battesse la Repubblica Ceca (o anche se finisse pari), si festeggerebbe il passaggio del turno senza dover attendere la fine di tutti i gironi. Intanto, con questo risultato abbiamo la prima miglior terza: &egrave; la Slovacchia, che da stasera ha la certezza di essere agli ottavi di finale. Quanto alla Germania, &egrave; vero che non ha convinto a pieno in questo raggruppamento, ma contro l&rsquo;Irlanda del Nord si &egrave; vista la miglior versione tedesca di questo Euro 2016: ha chiuso il match con un clamoroso 79% di possesso palla, nuovo record della manifestazione; ha prodotto molte palle gol e solo i legni colpiti da M&uuml;ller e le parate del portiere McGovern hanno limitato il risultato all&rsquo;1-0; la difesa &egrave; riuscita a chiudere il girone senza neanche un gol al passivo, come per altro ha fatto pure la Polonia (in passato era successo solo all&rsquo;Italia nel 1980 e alla stessa Germania nel 1996). Non sar&agrave; brillante come due anni fa, ma sembra in netta crescita.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Thomas M&uuml;ller: elude l&rsquo;intervento di McGovern, servendo l&rsquo;assist a Mario Gomez. In pi&ugrave; colpisce un palo e una traversa. + Joshua Kimmich: bella partita sulla destra per un giocatore alla prima da titolare in nazionale. Spinge parecchio, aiutato anche da un attacco nordirlandese di fatto nullo. + Michael McGovern: il portiere dell&rsquo;Hamilton &egrave; protagonista di molte parate decisive. Non sono servite ad evitare la sconfitta, ma almeno hanno garantito una buona differenza reti alla sua nazionale. Di nove tiri nello specchio, solo uno andr&agrave; a segno. - Mario G&ouml;tze: non c&rsquo;&egrave; un vero peggiore nella Germania visto lo strapotere dimostrato. Ma l&rsquo;attaccante si mangia un paio di reti, come anche M&uuml;ller e Gomez, che per&ograve; si fanno perdonare confezionando anche il gol partita.  IL TABELLINO  Parigi, 21 giugno Irlanda del Nord-Germania 0-1 30&rsquo; Gomez. Irlanda del Nord (4-5-1): McGovern; Hughes, McAuley, Cathcart, J. Evans; Ward (70&rsquo; Magennis), C. Evans (84&rsquo; McGinn), Davis, Norwood, Dallas; Washington (59&rsquo; Lafferty). In panchina: Carroll, Mannus, McLaughlin, Ferguson, Baird, Grigg, McCullough, McNair, Hodson. Ct: O&rsquo;Neill. Germania (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng (76&rsquo; H&ouml;wedes), Hummels, Hector; Khedira (69&rsquo; Schweinsteiger), Kroos; &Ouml;zil, M&uuml;ller, G&ouml;tze (55&rsquo; Sch&uuml;rle); Gomez. In panchina: Leno, Ter Stegen, Mustafi, Podolski, Draxler, Emcre Can, Weigl, Tah, San&eacute;. Ct: L&ouml;w. Arbitro: Turpin (Francia). Note: nessun ammonito; recupero: 1&rsquo; pt, 3&rsquo; st. Uomo partita Uefa: &Ouml;zil.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Irlanda del Nord-Germania 0-1

Il girone B termina con una grande sorpresa: grazie al 3-0 rifilato alla Russia, &egrave; il Galles a vincerlo, dall&rsquo;alto dei suoi sei punti, uno in pi&ugrave; dell&rsquo;Inghilterra, fermata sullo 0-0 dalla Slovacchia. A Tolosa, dominio assoluto dei Dragoni, padroni del campo per tutti i novanta minuti. La Russia, probabilmente la squadra pi&ugrave; deludente della rassegna francese, &egrave; eliminata e torna a casa senza neppure una vittoria all&rsquo;attivo. Non il miglior biglietto da visita in vista dei Mondiali in casa in programma tra due anni (prima della Coppa del Mondo rimane solo la Confederations Cup del 2017 come test generale). Il Galles la chiude subito: all&rsquo;11 Aaron Ramsey, pescato magnificamente da Joe Allen, si presenta a tu per tu con Igor Akinfeev e lo supera con un pallonetto. Si mette subito bene per i ragazzi di Coleman. Nove minuti dopo, i gallesi convertono un&rsquo;azione da difensiva in offensiva e Bale serve un assist al bacio per il terzino&nbsp; Neil Taylor, che a tu per tu col portiere, prima gli tira addosso, poi vince il rimpallo e non sbaglia ad appoggiare dentro la porta al secondo tentativo. La Russia alza bandiera bianca e il Galles, tra le pi&ugrave; belle rivelazioni del torneo, sfiora il gol in diversi attacchi, facendo impazzire gli attaccanti con dei tagli che fanno fuori la difesa. Bale, in serata di grazia, &egrave; imprendibile e dopo un&rsquo;azione personale confeziona un altro assist, questa volta per Sam Vokes, suo partner d&rsquo;attacco preferito a Robson Kanu, che si fa respingere il tiro dall&rsquo;estremo difensore. Nella ripresa, non cambia il copione. L&rsquo;intesa tra Ramsey e Bale &egrave; perfetta e nel secondo tempo continua invece l&rsquo;assedio ai pali di Akinfeev. Al 67&rsquo; Bale cala il tris, divenendo il cannoniere del torneo con tre reti. Dopo la standing ovation per il suo uomo migliore, si chiude la partita e per i biancorossi non resta che aspettare le notizie da Saint-Etienne, dove l&rsquo;Inghilterra non sblocca il suo incontro e rimane dietro al Galles. A Cardiff e dintorni, il sorpasso ai danni dell&rsquo;Inghilterra rappresenta la ciliegina di una serata indimenticabile. Quanto alla Russia, ricorderemo la sua presenza a questo Europeo pi&ugrave; per la brutalit&agrave; di certi suoi tifosi che non&nbsp; per le giocate sul campo.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Gareth Bale: quando calcia trova sempre la porta. Ha tirato nello specchio pi&ugrave; lui di quasi met&agrave; delle squadre di questo Europeo. Tre reti in tre partite del girone: in questa particolare statistica, raggiunge Platini, Stoichkov, Shearer, Milosevic, Baros e Van Nistelrooij. Guida alla grande l&rsquo;attacco del Galles, al momento il migliore della competizione. + Aaron Ramsey: apre il banchetto con il cucchiaio ai danni di Akinfeev, ma anche in mezzo al campo non sbaglia un pallone. Prestazione super. Delizioso l&rsquo;assist per Bale. + Joe Allen: un elemento prezioso in mezzo al campo, il centrocampista del Liverpool. Svaria, si muove parecchio e manda in tilt il centrocampo russo. Da manuale il modo in cui manda in porta Ramsey. - Vasilij Berezutski: non un compleanno da ricordare per il centrale della Russia. Sbanda vistosamente nel primo tempo, all&rsquo;intervallo viene sostituito dal fratello Aleksey. - Sergej Ignasevich: altro difensore che soffre maledettamente i coast-to-coast di Gareth Bale. - Pavel Mamaev: naufraga in mezzo ai tre di centrocampo del Galles. Gi&agrave; ammonito, tira la maglia ad un avversario e solo la clemenza di Eriksson gli permette di non venire espulso. - Leonid Slutski: guida la peggior squadra delle ventiquattro che hanno raggiunto la Francia. Non un&rsquo;idea in attacco, una difesa ballerina e un centrocampo lento e macchinoso. In pratica, bisogna rifondare tutto.  IL TABELLINO  Tolosa, 20 giugno Russia-Galles 0-3 11&rsquo; Ramsey, 20&rsquo; Taylor, 67&rsquo; Bale. Russia (4-2-3-1): Akinfeev; Smolnikov, Ignashevich, V. Berezutski (46&rsquo; A. Berezutski), Kombarov; Mamaev, Glushakov; Smolov (70&rsquo; Samedov), Shirokov (52&rsquo; Golovin), Kokorin; Dyzuba. Ct: Slutski. Galles (5-3-2): Hennessey; Gunter, Chester, Williams, Davies, Taylor; Allen (74&rsquo; Edwards), Ledley (76&rsquo; King), Ramsey; Bale (83&rsquo; Church), Vokes. Ct: Coleman. Arbitro: Eriksson (Svezia). Note: ammoniti Vokes e Mamaev; recupero: 1&rsquo; pt, 2&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Ramsey.   Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Russia-Galles 0-3

La Romania &egrave; eliminata, l&rsquo;Albania pu&ograve; ancora sperare. Questo il verdetto della gara di Lione, che ha visto la nazionale delle Aquile ottenere la prima vittoria nella fase finale di un torneo. Vincendo, la nazionale di De Biasi ha superato in classifica proprio i romeni, ma per passare il turno, servir&agrave; tenersi dietro altre due terze classificate e la prospettiva, onestamente, non &egrave; delle migliori: con tre punti e una differenza reti di -2, servir&agrave; un incastro di risultati particolarmente favorevole. L&rsquo;augurio &egrave; di non dover pagar caro l&rsquo;atteggiamento rinunciatario del finale, quando la squadra ha pensato pi&ugrave; ad amministrare la vittoria che non a migliorare il proprio rapporto tra reti segnate e reti subite (il brutto di questa formula con le terze classificate &egrave; anche in questo aspetto: giocando per prima, l&rsquo;Albania non sapeva quel che le occorresse per passare il turno, mentre le terze degli altri gironi possono farsi i loro conti, conoscendo gi&agrave; la situazione di Agolli e compagni). Aldil&agrave; di tutto, rimane la soddisfazione di aver ottenuto tre punti meritati, dopo due buone prestazioni - quelle con Svizzera e Francia - che non avevano portato punti. Il gol di Sadiku nel finale del primo tempo scatena la gioia di un intero popolo, che non avr&agrave; bisogno di conoscere il destino dei propri beniamini per applaudirli e ringraziarli di questo giugno indimenicabile. Prima che vi salisse Sadiku, il treno della storia era passato anche per Lenjani, che al 23&rsquo;, aveva sprecato un&rsquo;occasione incredibile da pochi passi. Il plot narrativo della gara &egrave; rimasto invariato anche nella ripresa: Albania con pi&ugrave; piglio, ma attenta a non scoprirsi, Romania incapace di raddrizzare una gara dagli animi ben tesi (sei ammoniti e l&rsquo;antipasto del brutto fallo di Basha su Hoban, proprio in apertura di gara): il palo di Andone &egrave; forse l'unico tentativo di reazione per la nazionale gialla, alla quale sarebbe servita solo la vittoria (con due punti avrebbe mantenuto il terzo posto, ma difficilmente avrebbe potuto venir ripescata come miglior terza). Si sapeva che la forza dei romeni sarebbe stata la difesa e infatti il gol incassato &egrave; frutto dell&rsquo;errore di un singolo, quello del portiere Tatarusanu, uscito a farfalle. Cos&igrave; come erano arcinoti i problemi offensivi. Non a caso, la selezione di Iordanescu, torner&agrave; a casa con due reti segnate entrambe su rigore. Quanto al match con gli albanesi, le speranze si sono affievolite maggiormente, quando Alibec, ex comparsa della nostra Serie A, ha lasciato il campo per infortunio. Alla fine, la vittoria albanese &egrave; meritata, cos&igrave; come il sorpasso in classifica. La nota finale &egrave; di colore: l&rsquo;Albania ha giocato tre partite con tre casacche diverse, una rossa, una bianca e una nera. Senza addentrarci sull&rsquo;utilit&agrave; di tre maglie per un torneo cos&igrave; breve, il fatto resta curioso, perch&eacute; l&rsquo;impiego della terza divisa ad una competizione per nazionali, rappresenta una rarit&agrave;.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Armando Sadiku: capitalizza il cross di Memushaj, segnando di testa il gol che vale i primi tre punti dell&rsquo;Albania in questo Europeo. Si ritaglia un posto nella storia del calcio albanese. + Ledian Memushaj: uno dei pi&ugrave; attivi della serata. Suo l&rsquo;assist vincente per Sadiku. Nella ripresa calcia sul fondo dopo una bella sponda di Balaj. + Florin Andone: la Romania in avanti fa poco e quel poco lo fa lui nei 22&rsquo; che gli concede Iordanescu. Va vicino al pari, colpendo la traversa. - Ciprian Tatarusanu: la sua goffa uscita in occasione del gol costa la sconfitta. Un Europeo da dimenticare per lui.  IL TABELLINO  Lione, 19 giugno Romania-Albania 0-1 42&rsquo; Sadiku. Romania (4-2-3-1): Tatarusanu; Sapunaru, Chiriches, Grigore, Matel; Prepelita (46&rsquo; Sanmartean), Hoban; Popa (68&rsquo; Andone), Stanciu, Stancu; Alibec (57&rsquo; Torje). In panchina: Pantilimon, Lung, Rat, Filip, Moti, Pintilii, Gaman, Chipciu, Keseru. Ct: Iordanescu. Albania (4-1-4-1): Berisha; Hysaj, Ajeti, Mavraj, Agolli; Basha (83&rsquo; Cana); Lila, Abrashi, Memushaj, Lenjani (77&rsquo; Roshi); Sadiku (59&rsquo; Balaj). In panchina: Shehi, Hoxha, Aliji, Veseli, Kace, Xhaka, Cikalleshi, Gashi. Ct: De Biasi. Arbitro: Kravolec (Repubblica Ceca). Note: ammoniti Basha, Matel, Memushaj, Sapunaru, Torje e Hysaj; recupero: 1&rsquo; pt, 5&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Ajeti.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Romania-Albania 0-1

Il Belgio archivia la sconfitta dell&rsquo;esordio contro l&rsquo;Italia e prevale su un&rsquo;Irlanda volenterosa, ma povera tecnicamente e crollata nel secondo tempo. Il successo dei Diavoli Rossi regala la certezza matematica del primo posto alla nazionale di Antonio Conte, che contro gli irlandesi potr&agrave; far rifiatare i titolari senza il minimo assillo di classifica. Gara dai due volti. Il primo tempo di Bordeaux si gioca su ritmi bassi e scivola via su un equilibrio sostanziale: il Belgio gioca meglio, ma l&rsquo;Eire si difende con ordine e l&rsquo;azione pi&ugrave; significativa nasce da un corner, quando un colpo di testa di Alderweireld viene salvato sulla riga di porta da Hoolahan. Nella ripresa, l&rsquo;undici di Wilmots si scatena grazie al risveglio dei suoi uomini pi&ugrave; rappresentativi. Il primo gol lo segna Romelu Lukaku al 47&rsquo; con un tiro preciso nell&rsquo;angolino dopo un bell&rsquo;assist di Kevin De Bruyne: l&rsquo;attaccante dell&rsquo;Everton si riscatta cos&igrave;, dopo la partita all&rsquo;asciutto contro l&rsquo;Italia, che ricorder&agrave; soprattutto per il tiro a lato a tu per tu con Buffon. Passano pochi minuti e arriva il raddoppio, frutto di ventotto passaggi consecutivi: Yannick Carrasco per Thomas Meunier (preferito a Ciman), cross in mezzo e colpo di testa vincente di Alex Witsel, lasciato solo da una difesa immobile. &Egrave; la marcatura che segna la fine della contesa: da qui in poi, i rossi viaggiano sul velluto, i biancoverdi si arrendono e cominciano a pianificare la sfida contro l&rsquo;Italia in programma a Lilla all&rsquo;ultimo turno. Il 3-0 lo firma ancora Lukaku, ma l&rsquo;azione &egrave; tutta di Eden Hazard, che d&agrave; il via a una galoppata di quaranta metri, arrivando lucido a fine azione con il tocco finale per l&rsquo;attaccante, che tutto solo davanti a Randolph, deve solo completare la formalit&agrave;. Sul match cala il sipario. L&rsquo;Irlanda non ha potuto nulla di fronte alla qualit&agrave; degli avversari e dovr&agrave; faticare parecchio per passare il turno (sarebbe la prima volta nella sua storia); il Belgio, d'altra parte, doveva fornire delle riposte dopo la falsa partenza con gli Azzurri e nella ripresa le ha esibite alla grande. Menzione finale per il pubblico: in un torneo che sta vedendo seri problemi dal punto di vista dell&rsquo;ordine pubblico, colpisce la splendida cornice formata da due tifoserie in festa e in vena di cori gi&agrave; dal prepartita. Anche lo straordinario popolo irlandese ha festeggiato a gran voce e con sportivit&agrave;, anche quando i ragazzi di O'Neill si sono ritrovati sotto di tre reti. Una lezione di tifo. Fantastici.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Kevin De Bruyne: &egrave; entrato in dieci gol nelle ultime dieci partite (cinque volte con il gol, cinque con l&rsquo;assist). Contro l&rsquo;Italia aveva deluso, questa volta &egrave; l&rsquo;arma in pi&ugrave; del Belgio. + Romelu Lukaku: dopo quella di Morata, arriva anche la seconda doppietta dell'Europeo. La firma l'attaccante dell'Everton, a segno sei volte nelle ultime sei partite con la maglia della nazionale. + Eden Hazard: si mangia un gol nel primo tempo non centrando lo specchio della porta da dentro l&rsquo;area. Nella ripresa cresce parecchio ed &egrave; protagonista nel terzo gol, con una irresistibile azione personale. - Stephen Ward: tutti e tre i gol del Belgio nascono da sinistra, dove staziona il terzino del Burnley. - Shane Long: viene lasciato solo l&agrave; davanti, ma combina comunque poco. Pomeriggio tranquillo per Courtois.  IL TABELLINO  Bordeaux, 18 giugno Belgio-Irlanda 3-0 47&rsquo; Lukaku, 61&rsquo; Witsel, 70&rsquo; Lukaku. Belgio (4-2-3-1): Courtois; Meunier, Alderweireld, Vermaelen, Vertonghen; Witsel, Dembele (57&rsquo; Nainggolan); Carrasco (64&rsquo; Mertens), De Bruyne, Hazard; Lukaku (82&rsquo; Benteke). In panchina: Mignolet, Gillet, Denayer, Kabasele, J.Lukaku, Ciman, Fellaini, Origi, Batshuayi. Ct: Wilmots. Irlanda (4-4-1-1): Randolph; Coleman, O&rsquo;Shea, Clark, Ward; Hendrick, Whelan, McCarthy (62&rsquo; McClean), Brady; Hoolahan (71&rsquo; McGeady); Long (78&rsquo; Keane). In panchina: Westwood, Given, Keogh, Duffy, Christie, Meyler, Murphy, Walters, Quinn. Ct: O&rsquo;Neill. Arbitro: &Ccedil;akir (Turchia). Note: ammoniti Hendrick e Vermaelem; recupero: 1&rsquo; pt, 3&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Witsel.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

Euro 2016, Belgio-Irlanda 3-0

Sinfonia della Spagna, terza squadra - dopo Francia e Italia - a festeggiare in anticipo il raggiungimento degli ottavi di finale e prima nazionale a superare la soglia dei due gol, non varcata da nessun altro nelle altre venti partite giocate finora. La Turchia dell&rsquo;Imperatore Terim, deludente gi&agrave; all&rsquo;esordio con la Croazia, si squaglia di fronte alla prova di forza delle Furie Rosse, perfette in tutte le zone del campo e tornate alle loro migliori versioni, quelle degli Europei 2008 e 2012 e dei Mondiali 2010. A Nizza, &egrave; un dominio continuo della formazione di Vicente Del Bosque, che ha fatto impazzire gli avversari con un fraseggio perfetto, con una spietatezza sotto porta e una particolare attenzione alla fase difensiva, troppo spesso sottovalutata quando si parla della Spagna (eppure basta guardare ai numeri della Roja nei tornei vinti, per rendersi conto della forza del reparto: tre gol subiti a Euro 2008, due al Mondiale 2010, uno a Euro 2012. E in tutti i casi, neanche un gol incassato nella fase a eliminazione diretta). La vendemmia inizia al 34&rsquo;: cross di Nolito e colpo di testa di Morata, venuto via a un Topal in serata davvero storta. Due minuti ed ecco il raddoppio, questa volta con Nolito nei panni del bomber e non del rifinitore, pronto a sfruttare un altro regalo di Topal. La partita di fatto si chiude qua. Nella ripresa, palla deliziosa di Iniesta per Jordi Alba (a dire il vero in posizione irregolare) che tocca ancora per Morata, che da due passi sigla la doppietta personale. Poi la Spagna si dedica al controllo della partita, facendo possesso palla e chiudendo con il 92% di passaggi riusciti. Quattordici partite consecutive senza sconfitte agli Europei per i campioni in carica. La Turchia, per sperare di passare come una delle migliori terze, deve vincere con diversi gol di scarto contro la Repubblica Ceca e gi&agrave; la cosa sembra difficile. Ma il problema &egrave; che anche una larga vittoria contro i cechi potrebbe non bastare: serviranno anche risultati favorevoli dagli altri campi.  I PI&Ugrave; E I MENO  + Andres Iniesta: era stato tra i migliori contro la Repubblica Ceca, ma l&rsquo;Uefa lo aveva inspiegabilmente escluso dalla Top 11 dei migliori della prima giornata. Difficilmente potr&agrave; farlo per questo secondo turno. Dipinge grande calcio, candidandosi sin d&rsquo;ora come uno dei migliori del torneo. + Alvaro Morata: un gol per tempo per l&rsquo;attaccante della Juventus, che raggiunge Bale, Stancu e Payet a quota due gol. &Egrave; la prima doppietta di Euro 2016. + Nolito: un gol e un assist per l&rsquo;ala del Celta Vigo (a proposito: primo giocatore del club a segnare in una fase finale). Era rimasto all&rsquo;asciutto contro la Repubblica Ceca, ma aveva gi&agrave; segnato quattro reti nelle due amichevoli contro Bosnia e Corea del Sud alla vigilia del torneo. - Arda Turan: nella Turchia potremmo scegliere un po&rsquo; tutti, ma in particolare delude lui che della squadra sarebbe la stella. Ad un certo punto, viene beccato anche dal suo pubblico. - Mehmet Topal: serata da incubo: &egrave; colpevole sia nel primo gol di Morata, dove perde la marcatura, sia nella rete di Nolito, dove di fatto serve l&rsquo;avversario nel tentativo di liberare l&rsquo;assist di Fabregas.  IL TABELLINO  Nizza, 17 giugno Spagna-Turchia 3-0 34&rsquo; Morata, 37&rsquo; Nolito, 48&rsquo; Morata. Spagna (4-3-3): De Gea; Juanfran, Piqu&eacute;, Sergio Ramos, Jordi Alba (81&rsquo; Azpilicueta); Fabregas (71&rsquo; Koke), Busquets, Iniesta; David Silva (64&rsquo; Soriano), Morata, Nolito. In panchina: Casillas, Sergio Rico, Bartra, , Bellerin, San Jos&eacute;, Pedro, Lucas Vazquez, Thiago Alcantara, Aduriz. Ct: Del Bosque. Turchia (4-3-3): Babacan; Gonul, Topal, Balta, Erkin; Ozan Tufan, Selcuk Inan (70&rsquo; Malli), Ozyakup (62&rsquo; Sahan); Calhanoglu (46&rsquo; Sahin), Yilmaz, Arda Turan. In panchina: Onur Kivrak, Harun Tekin, &Ccedil;alik, Ozbayrakli, Sen, K&ouml;ybasi, Semih Kaya, Tosun, Emre Mor. Ct: Terim. Arbitro: Mazic (Serbia). Note: ammoniti Sergio Ramos, Yilmaz, Tufan; recupero: 1&rsquo; pt, 2&rsquo; st. Uomo partita Uefa: Iniesta.  Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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