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Redazione

27 giugno 2016

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«Abbiamo perso contro una nazione che ha più vulcani che calciatori professionisti». Il tweet di Gary Lineker esprime tutta la delusione degli inglesi a seguito del verdetto di Nizza che ha visto l’Inghilterra soccombere di fronte alla piccola Islanda, la squadra col peggior ranking delle ventiquattro finaliste. Risultato sconvolgente per i Leoni della Regina e in patria è già partito il paragone con quella che era considerata finora la sconfitta più umiliante della storia della nazionale, il ko contro gli Stati Uniti al Mondiale del ‘50. In effetti per chi ha ambizioni di vertice, l'uscita di scena per mano di una compagine debuttante ed esponente di un Paese di appena 300.000 abitanti non può che rappresentare una disfatta sportiva e le dimissioni di Hodgson, per quanto oneste, sembrano davvero l’unica opzione possibile. Eppure l’ultimo ottavo di finale in programma era cominciato in tutt’altra direzione, con gli inglesi subito in vantaggio, grazie al rigore (fallo del portiere Halldorsson su Sterling) trasformato da Wayne Rooney, ancora una volta schierato in regia, ma questa volta con esiti fallimentari. L'illusione data dall'1-0 firmato dal giocatore del Manchester United, al primo gol in questo torneo, dura però pochissimo: giusto il tempo di riprendere il gioco dal centro, che l’Islanda trova il gol del pari con Ragnar Sigurdsson, lesto a trafiggere Hart su sponda di Arnason. Il pari immediato su azione nata da rimessa laterale svela i limiti degli inglesi, che finiscono in tilt. I nordici ne approfittano portandosi avanti già al 18’: Sigthorsson riceve palla al limite dell’area e fa partire un destro non irresistibile, ma comunque sufficiente a beffare un Hart per l’ennesima volta rivedibile. La formazione allenata dallo svedese Lagerbäck completa la rimonta e si trova in vantaggio. L’Inghilterra non ha la forza di reagire, nonostante il tanto tempo a disposizione: Rooney è in serata no, Kane non ricorda neanche lontanamente la stella ammirata in Premier League e anche Sturridge non riesce a creare pericoli. A trenta minuti dalla fine, Hodgson si gioca la carta Vardy, ma ormai la frittata è compiuta. Anzi, Bjarnason e compagni sfiorano addirittura il tris in contropiede. Il risultato non cambia più: l’Islanda entra ai quarti e scrive la storia. E in un certo senso, la scrive pure l’Inghilterra. I PIÙ E I MENO + Ragnar Sigurdsson: segna l’1-1 subito dopo il vantaggio inglese e già questa è una nota di merito. Ma è anche preciso e attento in difesa. Compie un recupero pazzesco nella sua area di rigore. Al 55’ sfiora il 3-1 su rovesciata. + Aron Gunnarsson: grande partita del capitano islandese, che non ne fa passare una in mezzo al campo. - Joe Hart: ormai non c’è torneo senza papera di un portiere inglese. Poteva fare molto di più sulla rete dell’1-2. - Wayne Rooney: la serata parte bene, con il rigore del vantaggio che gli vale il primo gol all’Europeo. Ma i fuochi terminano lì. Perde un sacco di palloni ed è autore di una gara sotto tono. - Harry Kane: altra partita incolore di uno degli uomini più attesi dell’Europeo. Ancora una volta Hodgson lo preferisce a Vardy, ma in cambio non ha riscontri. - Roy Hodgson: finisce qua l’avventura del tecnico più pagato della manifestazione. Dopo il flop brasiliano, il Ct è rimasto miracolosamente in sella e dopo una perfetta campagna di qualificazione, si presentava in Francia con obiettivi ambiziosi. E invece si registra l’ennesimo fallimento dell'Inghilterra in un grande torneo. Tra lo scorso Mondiale e questo Europeo l’Inghilterra di Hodgson ha giocato sette partite, vincendone soltanto una. IL TABELLINO Nizza, 27 giugno Inghilterra-Islanda 1-2 4’ rig. Rooney, 6’ R. Sigurdsson, 18’ Sigthorsson. Inghilterra (4-3-3): Hart; Walker, Cahill, Smalling, Rose; Alli, Dier (46’ Wilshere), Rooney (86’ Rashford); Sturridge, Kane, Sterling (60’ Vardy). In panchina: Forster, Heaton, Clyne, Stones, Bertrand, Milner, Henderson, Lallana, Barkley. Ct: Hodgson. Islanda (4-4-2): Halldorsson; Saevarsson, K. Arnason, R. Sigurdsson, Skulason; Gudmundsson, Gunnarsson, G. Sigurdsson, B. Bjarnason, Sigthorsson (77’ E. Bjarnason), Bödvarsson (88’ Traustason). In panchina: Kristinsson, Jonsson, Magnusson, Hauksson, Hermannsson, Ingason, Sigurjonsson, Hallfredsson, Finnbogason, Gudjohnsen. Ct: Lagerbäck. Arbitro: Skomina (Slovenia). Note: ammoniti G. Sigurdsson, Sturridge e Gunnarsson; recupero: 1’ pt, 3’ st. Uomo partita Uefa: R. Sigurdsson. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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