Un momento chiave per la lotta al titolo iridato. Il Gp d’Olanda (quindicesima prova del Mondiale 2025 di Formula 1) non solo ha visto la vittoria di Oscar Piastri (McLaren) con 1”271 di vantaggio sulla Red Bull del padrone di casa Max Verstappen e con 3”233 sulla Racing Bulls del sorprendente Isack Hadjar, ma anche e sopratutto il ritiro a sette giri dal termine della McLaren di Lando Norris, con il distacco in Classifica Piloti che sale da 9 a 34 punti.
Questo, se vogliamo, è stato l’unico elemento negativo all’interno di una gara che ha ribadito una volta di più la netta supremazia della McLaren, capace non solo di ricreare un vantaggio azzerato in più occasioni dalla Safety Car, ma anche di primeggiare in qualsiasi condizione (anche usando una gomma dura quando i principali avversari montano una più prestazionale gomma soft), a conferma dell’ottimo feeling della MCL39 con la pista di Zandvoort, che per via delle sue curve a medio-bassa velocità è stata in grado di esaltare le caratteristiche tecniche della monoposto del team di Woking.

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Andando ad analizzare nel dettaglio il Gp d’Olanda, una fase decisiva poteva essere quella della partenza: non solo per il possibile duello al via tra le due McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri, ma anche per la scelta da parte di Max Verstappen di montare al via sulla sua Red Bull un set di gomme soft, alla luce delle previsioni meteo che davano per certa la pioggia nelle prime fasi di gara (alla fine arrivata con un breve scroscio che non ha necessitato l’utilizzo della gomma intermedia).
Al via Piastri parte molto bene ed è abile a spostarsi non solo a destra (chiudendo così ogni possibile pertugio a favore di Norris), ma anche verso sinistra in prossimità di curva 1, accompagnando Verstappen verso l’esterno, e mantenendo così la sua prima posizione. Il campione olandese in quel primo giro approfittando della gomma soft riesce a sopravanzare Norris faticando non poco tra curva 2 e 3 a tenere in pista la macchina, ma sarà vana gloria, in quanto nel corso del decimo giro il pilota inglese della McLaren controsorpasserà Verstappen, ritornando così in seconda posizione, staccato di 4”4 da Piastri.

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Norris prova a riavvicinarsi al compagno di squadra, con il divario tra i due quantificabile in circa 3.3 secondi nel corso del 23°giro. In quella stessa tornata, però, Hamilton (Ferrari) va ad impattare contro le barriere in curva 3 mentre era all’attacco della Mercedes di George Russell per il sesto posto, provocando così la discesa in pista della Safety Car, con i due piloti McLaren che si fermano per la loro sosta.

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Nel corso del 27°giro la gara riprende con Piastri abile a mantenere la testa della corsa nei confronti di Norris, con il distacco tra i due che inizialmente arriva a superare i due secondi (2”3 per la precisione), salvo poi scendere e stabilizzarsi poco sopra al secondo.
Nel corso del 53°giro l’incidente in curva 3 tra la Mercedes di Andrea Kimi Antonelli e la Ferrari di Charles Leclerc (con il pilota bolognese che tocca la Rossa del pilota monegasco, mandandola ad impattare contro le barriere) spinge nuovamente la Direzione Gara a mandare in pista la Safety Car, con Piastri e Norris chiamati in contemporanea ai box per la seconda sosta. È chiaro in quel frangente la volontà della McLaren di non favorire nessuno dei due piloti nella corsa al titolo mondiale, cercando di mantenere un atteggiamento il più neutrale possibile, e al contempo offrire il massimo supporto a entrambi i contendenti.
Al momento della ripartenza (avvenuta nel corso del 57°giro) sia Piastri che Norris si trovano con un set di gomme dure, mentre alle loro spalle Verstappen (Red Bull), Hadjar (Racing Bulls) Russell (Mercedes), Albon (Williams) e Antonelli (Mercedes) sono con gomme soft usate. Sembrerebbe una mossa suicida quella della McLaren, ma sia Piastri che Norris giro dopo giro cominciano a ricreare un vantaggio, nonostante abbiano una mescola molto più dura rispetto a quella degli avversari.

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Si prospetta la quinta doppietta consecutiva per il team di Woking, con Piastri che giro dopo giro amplia il proprio vantaggio anche nei confronti del compagno di squadra, quando nel corso del 65°giro dal cockpit della monoposto di Norris comincia a uscire del fumo, con lo stesso pilota inglese che dopo qualche curva sarà costretto a ritirare la sua macchina, presumibilmente per via di quei problemi di affidabilità alla power unit Mercedes che avevano portato al ritiro Antonelli in Spagna, Alonso (Aston Martin) a Monaco, ed Alexander Albon (Williams) sia in Canada che in Austria. Inevitabile il ritorno in pista della Safety Car per rimuovere la monoposto di Norris.

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La gara riparte nel corso del 69° giro, con Piastri abile a crearsi fin da subito un piccolo vantaggio nei confronti di Verstappen, e a cogliere così la sua nona vittoria in carriera (la settima stagionale).
Se al termine della gara Piastri ai microfoni di Sky ha sottolineato come la gara sia stata complicata sotto il profilo del controllo del passo e della gestione anche per via delle tre Safety Car e dei brevi scrosci di pioggia e di essere fiero della vittoria per essere riuscito a tenere sotto controllo tutto nel modo migliore possibile, Norris (sottolineando di aver fatto una buona gara e di essere sempre rimasto a un buon distacco dal compagno di squadra Piastri) ha dichiarato che non avrebbe potuto fare di più in gara, che sarebbe stato comunque contento del secondo posto, e che alla fine (per quanto possa essere frustrante il ritiro odierno) deve tenere la testa alta in vista della prossima gara di campionato a Monza, mettersi alle spalle la perdita di punti e concentrarsi sul prossimo weekend.

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Alle spalle di Piastri troviamo in seconda posizione Max Verstappen, al volante della sua Red Bull RB21. Il quattro volte campione olandese ha fatto il massimo con la monoposto che aveva a disposizione, con la squadra abile ad ottimizzare in primis nella notte tra venerdì e sabato e poi con una modifica last minute prima delle qualifiche l’assetto deliberato per la gara olandese.
Al termine della gara Verstappen ha dichiarato che la sua gara non è stata facile, avendo dato tutto con le gomme per recuperare delle posizioni in partenza, salvo poi accusare un piccolo spavento in curva 2, e poi ha fatto semplicemente la sua gara, sapendo fin da subito che non poteva avere il passo delle McLaren, e concludendo che il secondo posto (ottenuto grazie al ritiro di Norris) rappresenta un bel risultato per la squadra, che registra anche il nono posto di Yuki Tsunoda.

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La Red Bull ha però anche un altro motivo per sorridere, ed è relativo al terzo posto di Isack Hadjar (nominato dagli appassionati a fine gara “Driver Of The Day” del Gp d’Olanda), che regala al team satellite Racing Bulls un podio a dir poco inatteso al termine di una corsa di sostanza effettuata dal 18enne pilota franco-algerino, che lo ha visto addirittura controllare nel corso del primo stint di gara la Ferrari di Charles Leclerc.

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Nel finale di corsa Hadjar è stato altrettanto abile a difendere la sua terza posizione dal ritorno della Mercedes di George Russell, regalando alla sua squadra un podio che mancava dal Gp d’Azerbaijan 2021, quando in quel frangente fu Pierre Gasly a salire sul terzo gradino del podio.

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Comprensibile al termine della gara l’entusiasmo di Hadjar, che ai microfoni di Mara Sangiorgio (Sky) ha dichiarato che questo risultato era qualcosa che si era sempre immaginato, e di essere pronto per qualsiasi cosa succederà. Anche guidare una Red Bull, visto e considerato che questa gara lancia forse definitivamente la sua candidatura per una possibile promozione nel team ufficiale al fianco di Verstappen. Uno scenario al quale sembra credere anche Helmut Marko, che ai microfoni di Sky ha dichiarato che sotto questo aspetto una decisione verrà presa più avanti, e che Hadjar sta compiendo dei progressi impressionanti, non commettendo alcun errore nella gara odierna nonostante fosse stato messo pressione da Leclerc e da Russell e dimostrando di essere un campione incredibile.

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Fuori dal podio troviamo la Mercedes, con il sopra raffigurato George Russell quarto e Andrea Kimi Antonelli retrocesso in sedicesima posizione in virtù dei quindici secondi di penalità a lui comminati nel corso della gara (dieci secondi per aver provocato l’incidente che ha messo fine alla gara di Charles Leclerc, e ulteriori cinque secondi per non aver rispettato la velocità minima di 80 Km/h in pitlane in occasione di una sosta ai box).
Nel caso del pilota inglese decisivo ai fini della mancata conquista del podio è stato il sorpasso ad opera della Ferrari di Leclerc ai suoi danni in curva 9, con un contatto tra le due monoposto in cui ad avere la peggio è stata la W16, con Russell impossibilitato ad attaccare nel finale di gara la Racing Bulls di Isack Hadjar per via dei numerosi danni presenti sulla sua monoposto.
Per quanto riguarda Antonelli, al termine della gara dopo essersi recato nei box Ferrari per chiedere scusa a Leclerc, il 18enne pilota bolognese ai microfoni di Mara Sangiorgio (Sky) si è assunto la responsabilità per l’errore commesso in occasione dell’incidente che ha costretto il pilota monegasco al ritiro, affermando di non vede l’ora di arrivare a Monza e di fare una buona qualifica visto il passo gara garantito dalla W16, auspicando di poter regalare ai tifosi nella gara di casa una bella esperienza.

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Gara da dimenticare in casa Ferrari, che chiude il Gp d’Olanda non solo con il doppio ritiro del sopraraffigurato Charles Leclerc e di Lewis Hamilton, ma anche con l’eptacampione del mondo inglese che a Monza dovrà scontare ben cinque posizioni di penalità in griglia per non aver rispettato prima della gara il regime di doppia bandiera gialla in occasione dei giri di schieramento in griglia. Se al via Hamilton mantiene la settima posizione, Leclerc in curva 3 riesce a salire in quinta posizione, riuscendo a trovare un sorpasso incredibile ai danni della Mercedes di Russell, con tanto di incrocio una volta passata la prima curva sopraelevata. Giro dopo giro il pilota monegasco della Ferrari prova senza successo a sopravanzare la Racing Bulls di Hadjar, cosìcchè nel corso del 23°giro decide di anticipare la propria sosta, con l’obiettivo di fare un doppio undercut nei confronti sia del pilota franco-algerino della Racing Bulls che della Red Bull di Max Verstappen (in difficoltà con le gomme).

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La strategia sarebbe corretta, ma Charles non riesce neanche ad uscire dalla pitlane (una volta effettuata la sosta) che in quello stesso istante il compagno di squadra Hamilton al momento di attaccare la Mercedes di Russell commette un errore da principiante affrontando curva 3 cercando una pendenza più alta, con il risultato che la gomma anteriore destra della Rossa numero 44 finisce su una parte più umida della pista (per via della pioggia caduta poco prima), provocando così la perdita di controllo della macchina da parte del campione inglese, che va così ad impattare contro le barriere, danneggiando la sospensione anteriore sinistra della sua SF-25. Gara finita per Lewis, così come corsa rovinata per Leclerc, che per via delle varie soste risale fino al sesto posto, alle spalle della Mercedes di Russell.

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Leclerc non ci sta, e nel corso del 32°giro (una volta ripartita la gara) cerca con successo il sorpasso ai danni del pilota inglese della Mercedes con una manovra piuttosto decisa all’esterno all’altezza di curva 12, con le due monoposto che si toccano, e con la W16 di Russell che perderà alcuni pezzi.
L’episodio verrà analizzato al termine della gara dalla Direzione Gara, la quale non infliggerà alcuna penalità al pilota monegasco della Ferrari, non rilevando prove sufficienti che la monoposto di Leclerc fosse uscita di pista (cosa ribadita anche dai rappresentanti dei team di Mercedes e di Ferrari), e con gli stessi Russell e Leclerc che dinanzi ai commissari hanno sottolineato come si trattasse di un incidente di gara e che non dovessero esserci conseguenze per nessuno di loro.
Risalito in quinta posizione, Leclerc tenta di riavvicinarsi nuovamente alle spalle della Racing Bulls di Hadjar, senza però avere il passo per poterlo effettivamente superare.
Alle sue spalle, si fa però minacciosa la Mercedes di Andrea Kimi Antonelli, che dopo aver superato la monoposto gemella di Russell (in difficoltà a causa dei danni provocati dal contatto con la Rossa di Leclerc), comincia progressivamente a guadagnare anche sulla Ferrari numero 16 del pilota monegasco.
Nel corso del 52°giro Antonelli si ferma ai box con l’obiettivo di tentare un undercut nei confronti della Rossa di Leclerc. Il pilota monegasco vorrebbe proseguire sentendo molto bene le proprie gomme, ma il muretto Ferrari decide di rispondere all’undercut messo in atto dalla Mercedes, facendo fermare Charles nel corso del 53°giro.

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Una volta effettuata la sosta, Leclerc torna in pista per un nulla davanti ad Antonelli, ma il giovane pilota bolognese è riuscito a mandare perfettamente le gomme in temperatura per via del giro in più, e così all’altezza di curva 3 tenta l’attacco nei confronti del pilota monegasco, commettendo però un gravissimo errore di valutazione che porta la Mercedes numero 12 a toccare con la gomma anteriore destra la posteriore destra della macchina di Leclerc, andando così ad innescare un testacoda che spinge la Rossa ad impattare contro le barriere, danneggiando l’ala anteriore così come quella posteriore.
Gara finita anche per il pilota monegasco, il quale una volta uscito dalla monoposto si mette a sedere a riflettere in una via di fuga, regalandoci un’immagine dal sapore quasi emblematico.

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La Ferrari esce così da Zandvoort con un doppio ritiro e con nessun punto conquistato in Classifica Costruttori al termine di un weekend piuttosto complicato per la scuderia di Maranello, la quale ora dovrà giocoforza resettare questa domenica così difficile, e proiettarsi alla gara di casa a Monza, su una pista decisamente differente da quella olandese, e che sulla carta dovrebbe essere un po' più congeniale alle caratteristiche della SF-25.

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Scorrendo la classifica, approfittando sia del doppio ritiro Ferrari che di quello della McLaren di Norris conquista un preziosissimo quinto posto la Williams di Alexander Albon, con il pilota anglo-thailandese abile a conquistare ben cinque posizioni nel corso del primo giro dopo essere partito dal quindicesimo posto in griglia, in una domenica che ha visto il compagno di squadra Carlos Sainz Jr classificarsi in tredicesima posizione dopo esser stato penalizzato dalla Direzione Gara con dieci secondi (scontati in occasione della sosta ai box) per il contatto con la Racing Bulls di Liam Lawson (dodicesimo al traguardo).

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A punti entrambe le Haas con il sopra raffiguratoOliver Bearman sesto (dopo essere partito dalla pitlane per aver montato la quinta power unit stagionale) ed Esteban Ocon decimo (partito con le gomme dure per allungare il più possibile il primo stint di gara e poter così guadagnare il maggior numero di posizioni).
Positivo anche la gara delle Aston Martin, entrambe a punti con Lance Stroll settimo e Fernando Alonso ottavo.

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Le Classifiche iridate

In Classifica Piloti Oscar Piastri resta in testa con 309 punti, con il compagno di squadra Lando Norris (secondo) a quota 275. In terza posizione troviamo Max Verstappen con 205 punti, seguito da Russell (184), Leclerc (151), Hamilton (109), Antonelli e Albon (64), Hulkenberg e Hadjar (37), Stroll (32), Alonso (30), Ocon (28), Gasly e Lawson (20), Bearman e Sainz (16), Bortoleto (14) e Tsunoda (12).

In Classifica Costruttori la McLaren è in testa con 584 punti, seguita da Ferrari (260), Mercedes (248), Red Bull (214), Williams (80), Aston Martin (62), Racing Bulls (60), Sauber (51), Haas (44), Alpine (20).
Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 7 Settembre per il Gp d’Italia a Monza, che verrà trasmesso in diretta televisiva sia su Sky che in chiaro su TV8, e in streaming su NOW.

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