Andreas Köpke, l’eroe tedesco di Euro '96

Andreas Köpke, l’eroe tedesco di Euro '96

Il portiere annovera nel suo palmares anche il successo al Mondiale 1990, vinto come riserva

Alessio Abbruzzese/Edipress

11.03.2022 ( Aggiornata il 11.03.2022 17:20 )

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È l’estate in cui il calcio ritorna a casa quella del ’96. L’Europeo inglese porta Italia e Germania a scontrarsi nell’ultima partita del girone: agli azzurri serve una vittoria per passare il turno. La splendida cornice dell’incontro è il Theatre of Dreams, dove per l’ennesima volta verrà scritta una grande pagina della storia del calcio, è il 19 giugno del 1996. Dopo appena 8 minuti Casiraghi approfitta di una colossale dormita di Sammer, si avvia in solitaria verso Köpke che lo atterra e guadagna calcio di rigore. Il portiere tedesco ipnotizza Gianfranco Zola e para, trattenendo addirittura la sfera. È solamente l’inizio, l’estremo difensore teutonico si dimostrerà insuperabile per tutta la partita, opponendosi alle numerosissime conclusioni della Nazionale azzurra. Fuser, Carboni, Donadoni e Casiraghi si infrangono a turno contro il muro innalzato da Köpke, che non ne fa passare neanche una. La partita finisce 0-0, l’Italia è fuori e l’estremo difensore tedesco viene eletto man of the match. Per tutto il torneo Köpke inanella una prestazione superlativa dopo l’altra, vero e proprio punto cardine di quella formazione che salirà sul tetto d’Europa. In semifinale para l’ultimo rigore decisivo a Gareth Southgate, fa finire il sogno dei sudditi di Sua Maestà e spedisce in soffitta il tormentone “Football is coming Home”. Alla fine del torneo verrà anche premiato come miglior portiere dell’anno dall’IFFHS, a ulteriore testimonianza delle ottime qualità del numero uno in maglia turchese e calzettoni bianchi. 

Dalle Notti Magiche al Marsiglia passando per Norimberga

Eppure l’Europeo del 1996 non è il primo trofeo internazionale di Andreas Köpke, e nemmeno il più prestigioso. Faceva infatti parte di quella spedizione tedesca che in Italia vinse il Mondiale nel 1990. Ovviamente lo vinse da portiere di riserva di Illgner non scendendo mai in campo, ma lo vinse comunque. Il suo viaggio nel mondo del calcio comincia però molti anni prima, quando nella prima metà degli anni ’80 si mette in mostra allo Charlottenburg e poi all’Hertha, prima di trovare la squadra di club a cui legherà più di ogni altra il suo nome: il Norimberga. Sulle sponde del Pegnitz rimarrà dal 1986 al 1994 prima di spostarsi all’Eintracht di Francoforte. Dopo due stagioni che culminano proprio con l’Europeo inglese passa al Marsiglia, dove rimane per due anni prima di tornare laddove era stato per tanti anni, ovvero a Norimberga. Nel 2001 appende i guanti al chiodo e qualche anno dopo, nel 2004, diventa il preparatore dei portieri della nazionale tedesca, ruolo che ricopre ancora oggi. 

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