Mondiale 2002: il trionfo del Brasile dei fenomeni

Mondiale 2002: il trionfo del Brasile dei fenomeni

Vent'anni fa, nel torneo di Corea e Giappone, la Seleçao si aggiudicava il suo quinto titolo contro la Germania. Cammino perfetto per gli uomini di Scolari che vinsero tutte e 7 le gare

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Con la loro cadenza quadriennale i Mondiali hanno scandito nel corso del tempo le tappe della storia del calcio. Insieme a questo sport si sono evoluti, cambiando formula e interpreti man mano che gli anni, i lustri e i decenni scorrevano inevitabilmente. Alcuni più di molti altri hanno rappresentato dei crocevia importanti, sono stati il manifesto di una generazione calcistica e non solo: Brasile ’50 ha rappresentato la rinascita dopo gli orrori della guerra, Messico ’70 ha consacrato il calcio come fenomeno pop mondiale, ha mandato in pensione il pallone di cuoio marrone e la Coppa Rimet, iniziando un lento ma inesorabile percorso verso l’era moderna del football. Corea-Giappone 2002 rappresenta un altro importantissimo step dell’evoluzione del movimento: possiamo affermare che quel percorso iniziato negli anni ’70 è ormai arrivato al traguardo, il football è lo sport più importante al mondo, seguito da miliardi di appassionati sparsi in tutto il globo. Il primo Mondiale del nuovo millennio è uno spettacolo senza precedenti: gli occhi del mondo puntano verso l’estremo oriente, dove un’intera generazione di fenomeni si sfida per decretare quale sia la nazionale più forte. Lo spettacolo è garantito, il guadagno pure, il torneo è illuminato da un numero incredibile di stelle. Dall’altra parte saranno numerose anche le ombre, che investiranno la Fifa e in maniera particolare Blatter, infittite anni dopo addirittura dall’FBI, ma questa è un’altra storia. La squadra che si aggiudicherà la vittoria in quella mirabolante edizione sarà il Brasile di Luiz Scolari, una formazione pazzesca che si candida tranquillamente come una delle compagini più forti della storia del calcio.

Un Brasile fenomenale

Il 30 giugno di venti anni fa all’International Stadium di Yokohama va in scena l’atto finale del Mondiale del 2002, che vede affrontarsi la Germania di Voeller e la sopra citata nazionale verdeoro. A dirigere il match c'è il nostro Pierluigi Collina.

La squadra di Scolari ha finora soltanto vinto, gioca un calcio entusiasmante e l’undici titolare fa venire i brividi solamente a nominarlo: in porta gioca Marcos, che non è Gylmar ma è comunque affidabile, la difesa a tre è composta da Lucio, Edmilson e Roque Junior, aiutati in mediana da Kleberson e Gilberto Silva; sulle fasce spingono a tutto campo Cafu e Roberto Carlos, mentre davanti dà spettacolo la filastrocca delle “tre R”, Ronaldinho-Rivaldo-Ronaldo. Dall’altro lato la Germania è senza dubbio un’ ottima squadra, ma ha approfittato di un tabellone piuttosto abbordabile, affrontando il Paraguay agli ottavi, gli Usa ai quarti e in semifinale la Corea trascinata da Byron Moreno e Gamal Al-Ghandour. Tra l’altro Voeller si trova a dover affrontare la finale senza il faro del suo centrocampo, Michael Ballack, fermo per squalifica.

Il trionfo di Ronaldo

Il match è abbottonato almeno per i primi minuti, con la Germania che tiene il pallino del gioco e il Brasile che cerca di spingere in contropiede. I tedeschi, nonostante il maggior possesso palla, non si rendono quasi mai pericolosi dalle parti di Marcos, mentre i verdeoro danno l’impressione di poter andare in gol in più di un’occasione. La partita si sblocca nella ripresa, quando poco dopo il ventesimo Kahn si lascia sfuggire il pallone sulla conclusione di Rivaldo, un tiro non irresistibile sul quale si getta Ronaldo e ribatte in rete. La Germania non riesce a superare la doccia fredda: una decina di minuti più tardi il Fenomeno sigla la doppietta personale al termine di un’azione splendida in seguito allo splendido velo di Rivaldo. Il Brasile è sul tetto del mondo per la quinta volta, per i tedeschi invece arriva la quarta sconfitta in una finale Mondiale.

La Coppa del mondo la alza Cafu, alla sua terza finale consecutiva, un record ad oggi imbattuto. L’ex terzino di Roma e Milan è anche il brasiliano più presente di sempre con la Seleçao con 142 partite giocate.

Germania-Brasile 0-2 del 30 giugno 2002: il tabellino

GERMANIA (3-4-1-2): Kahn; Linke, Ramelow, Metzelder; Frings, Hamann, Jeremies (33' st Ansamoah), Bode (39' st Ziege); Schneider; Klose (29' st Bierhoff), Neuville. A DISP.: Lehmann, Butt, Rehmer, Baumann, Jancker, Ricken, Kehl, Bohme. ALL.: Voeller.

BRASILE (3-4-1-2): Marcos; Edmilson, Lucio, Roque Junior; Cafu, Kleberson, Gilberto Silva, Roberto Carlos; Ronaldinho (40' st Juninho Paulista); Ronaldo (45' st Denilson) Rivaldo. A DISP.: Dida, Rogerio Ceni, Ricardinho, Belletti, Anderson, Polga, Junior, Vampeta, Edilson, Luizao, Kaka. ALL.: Scolari.

ARBITRO: Collina (Italia). MARCATORI: 22' st e 34' st Ronaldo (B).

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