Argentina-Camerun: il Mondiale di Italia '90 inizia con la sorpresa

Argentina-Camerun: il Mondiale di Italia '90 inizia con la sorpresa

Nella gara inaugurale delle Notti Magiche, l'Albiceleste di Maradona perse 1-0 contro gli africani decimati dai cartellini rossi

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Cinquantasei anni dopo, l’Italia torna a ospitare un campionato Mondiale di calcio. La prima e unica occasione in cui la Coppa del Mondo si era disputata nel nostro Paese risale al 1934, edizione che vide il primo storico trionfo degli azzurri guidati da Vittorio Pozzo. L’8 giugno 1990, invece, prende il via il Mondiale delle Notti Magiche.

La lunga vigilia di Italia ‘90

 

Ai nastri di partenza la nostra Nazionale non può non essere inserita tra le favorite. Oltre al grande vantaggio di giocare in casa, il nostro movimento calcistico domina l’Europa: il Milan di Sacchi ha vinto la seconda Coppa dei Campioni consecutiva; la Juventus di Zoff si è aggiudicata la Coppa Uefa al termine di una finale tutta italiana contro la Fiorentina; la Sampdoria di Boskov ha appena trionfato in Coppa delle Coppe, vincendo il suo primo (e unico) trofeo internazionale. Spetta però all’Argentina campione in carica l’onore di scendere in campo per prima. La Selecciòn dovrebbe giocare il suo girone tra il San Paolo di Napoli e il San Nicola di Bari, ma debutta a San Siro, stadio designato per la cerimonia d’apertura. La squadra di Bilardo affronta il Camerun, schierando nell’undici titolare ben due giocatori dell’Udinese, Balbo e Sensini, e ovviamente Diego Armando Maradona: molti dei 73.780 spettatori presenti sono accorsi a Milano proprio per vedere le magie del Pibe, intento a trascinare l’Argentina verso un altro trionfo Mondiale.

Argentina-Camerun 1990: primo tempo

 

Il fischietto francese Michel Vautrot, che i tifosi italiani ricordano per la direzione della semifinale di Coppa dei Campioni tra Roma e Dundee nel 1984, dà il via al Mondiale italiano. L’Argentina si rende subito pericolosa con un paio di affondi che non vanno a buon fine. Al 21’ i Leoni Indomabili sfiorano il vantaggio: un traversone basso mette in difficoltà Basualdo, il centrocampista pasticcia mettendo fuori causa il portiere Pumpido con un tocco maldestro; quando la sfera sta per terminare in rete, Nestor Fabbri la butta miracolosamente in calcio d’angolo. Sugli sviluppi del corner l’Albiceleste riparte, la pelota arriva al Diez, che pur mancando lo stop riesce a liberarsi del diretto marcatore e lanciare in profondità un pallone a mezzaria. In questo preciso istante arriva come un treno Victor N’Dip, che colpisce Diego con un calcio Kamikaze in pieno petto. L’argentino cade a terra, ma Vautrot, incredibilmente, estrae solo il cartellino giallo. La partita si incattivisce e il primo tempo regala solo un’ultima chance agli africani, con la conclusione di Biyik respinta dai guantoni di Pumpido.

La sorpresa arriva nel secondo tempo

 

Bilardo prepara l’assalto e a inizio ripresa manda in campo un attaccante, Caniggia, al posto di un difensore, Ruggeri. La mossa del selezionatore porta i suoi frutti al minuto 61, quando un’accelerazione del Figlio del Vento provoca l’espulsione diretta di Kana-Biyik. Il rosso sembra eccessivo, ma forse negli spogliatoi a Vautrot è stato segnalato l’errore commesso nell’episodio del calcio a Maradona. Il Camerun resta in 10 e la partita potrebbe prendere una strada ben delineata. Invece, come spesso accade nel calcio, succede il contrario. Al 67’, sugli sviluppi di un calcio di punizione, la sfera s’impenna. François Omam-Biyik salta e la impatta in cielo: il tentativo di opposizione del portiere Pumpido è a dir poco maldestro e, di fatto, accompagna la sfera in rete. Tra lo stupore di tutto il mondo, il Camerun è in vantaggio sull’Argentina. La Selecciòn spreca una buona opportunità con Balbo, che cicca di testa sul traversone dello scatenato Caniggia. Il numero 8 è l’ultimo ostacolo che si frappone tra i Leoni Indomabili e un successo storico. È ancora lui, dopo aver saltato tre avversari con un’incredibile accelerazione, a provocare la seconda espulsione di giornata. Questa volta l’intervento di Massing è duro e fuori tempo: il secondo giallo è sacrosanto. Nonostante la doppia inferiorità numerica, il muro africano regge fino al triplice fischio. Il Mondiale delle Notti Magiche inizia con la sorpresa.

 

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