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Un risultato migliore di quanto la pista ci ha mostrato. Se grazie al terzo posto di Leclerc e al sesto posto di Lewis Hamilton la Ferrari sale al secondo posto della Classifica Costruttori (seppur staccata di 197 punti dalla McLaren) mettendosi così alle spalle un inizio stagione piuttosto complicato, è altrettanto vero però che come dice il celebre detto “non tutto l’oro luccica”. Aldilà dei punti raccolti, infatti, la prestazione offerta dalla Rossa in Spagna non era minimamente da podio, quanto da quarto posto.
Se al via Leclerc è stato abile a superare al via le Mercedes di Antonelli e di Russell, così come nel corso del nono giro la Rossa gemella di Hamilton (andando però a perdere almeno 4.5 secondi nei confronti del terzo posto di Norris per via di uno scambio posizioni apparso piuttosto faticoso, come già visto a Miami), una volta arrivato in quarta posizione il pilota monegasco non è sembrato avere il passo sufficiente per poter arrivare al terzo posto, arrivato più per fortuna (Safety Car e la possibilità di avere un set di gomme soft usate) che per un reale potenziale della monoposto.
Il tutto con una strategia (avere un set di gomme medie in più per la gara rinunciando a un set di gomme soft in qualifica nel Q3) che non sembra aver per nulla pagato, in quanto se è vero che con il primo set di medie Leclerc girava due decimi più lento rispetto alle McLaren, con il secondo set il pilota monegasco non riusciva ad ingranare, con Russell che in quel frangente aveva dimezzato il distacco da Charles da sette a tre secondi e mezzo, facendo presagire un finale molto delicato per il ferrarista.
Sotto questo aspetto la Safety Car ha consentito a Charles di passare alle gomme soft, e, approfittando delle gomme dure montate sulla Red Bull di Verstappen, ad assicurarsi il podio con un sorpasso in rettilineo non senza toccare la monoposto del pilota olandese.
Proprio questo episodio aveva spinto la Direzione Gara a mettere sub iudice il podio conquistato dal pilota monegasco della Ferrari aprendo un’investigazione a suo carico, ma alla fine gli Stewards hanno assolto Leclerc.
Come possiamo leggere dal documento ufficiale, “i commissari di gara hanno ascoltato il pilota della vettura 1 (Max Verstappen), il pilota della vettura 16 (Charles Leclerc), i rappresentanti del team e hanno esaminato i dati del sistema di posizionamento/commissione, i video, i tempi, la telemetria, la radio del team e le prove video in vettura. La vettura 1 ha perso trazione durante la curva 14 e ha quindi dovuto difendere la sua posizione in pista contro la vettura 16. La vettura 16 ha proceduto a sorpassare la vettura 1 sul rettilineo di partenza e arrivo. Entrambe le vetture si stavano muovendo leggermente l'una verso l'altra al centro della pista e di conseguenza si è verificata una collisione di lieve entità. Entrambi i piloti ritenevano che si trattasse di una collisione evitabile e che avrebbe potuto potenzialmente causare un incidente grave, ma nessuno dei due piloti era totalmente o prevalentemente responsabile. Date le circostanze, non abbiamo intrapreso ulteriori azioni”.
Intervistato da Mara Sangiorgio (Sky) al termine della gara, Leclerc ha dichiarato che nel primo stint con gomme soft era stato molto più veloce degli altri anche per via della decisione di aver fatto in Q3 un run meno degli altri. Per quanto riguarda i due stint effettuati con gomme medie, se il primo a suo parere è andato molto bene, il secondo è andato un po' meno bene ma secondo lui avrebbe finito quarto comunque. La terza posizione secondo Leclerc è poi arrivata grazie alla Safety Car. Un po' di fortuna, ma meritata in quanto secondo il pilota monegasco la squadra ha saputo prendersi i rischi.
Chi deve invece registrare una gara nuovamente complicata è senza ombra di dubbio Lewis Hamilton, classificatosi in sesta posizione. Partito quarto, come già detto nel corso del nono giro il campione inglese deve lasciar passare la Rossa gemella di Leclerc dopo che nelle due tornate precedenti aveva difeso al massimo la propria posizione dal compagno di squadra (che era su una strategia differente). Fermatosi per montare prima un set di gomme medie nuove poi un set di gomme soft usate(nel corso del 47°giro con una sosta durata purtroppo 4.9 con un problema nell’inserimento dell’anteriore destra), Hamilton con le medie sembra non essere in grado di sostenere il ritmo di Leclerc. Una volta poi tornato a montare le soft usate, il campione inglese comincia a guadagnare progressivamente sul proprio compagno di squadra (in difficoltà con il secondo treno di gomme medie).
Nel corso del 55°giro in seguito al ritiro di Antonelli e all’ingresso della Safety Car la Ferrari richiama nuovamente Hamilton ai box per montare un ulteriore set di gomme soft usate, con il pilota inglese candidato a chiudere la gara in quinta posizione, approfittando anche della penalità di Verstappen.
Hamilton chiuderà però in sesta posizione, subendo nel corso del penultimo giro il sorpasso ad opera della Sauber di Nico Hulkenberg che poteva contare su un set di gomme soft nuove, che alla fine ha fatto la differenza.
Al termine della gara Hamilton è apparso con il morale a terra, dichiarando ai microfoni di Mara Sangiorgio (Sky) che si aspettava di andare un po' meglio con la macchina, e che non se l’aspettava, mentre ai microfoni di Sky Uk è stato ancora più esplicito, affermando che per lui è stata una giornata molto complicata, che la strategia è stata buona, la squadra ha fatto un ottimo lavoro, ma che non sapeva spiegare le sue difficoltà, concludendo di non aver fiducia sul fatto che la squadra possa capire il motivo delle sue difficoltà in gara, avanzando il sospetto possano dipendere da lui.
Un Hamilton a terra, quello visto al termine del Gp di Spagna. Certo, la SF-25 vista al Montmelò non sembra al momento essere minimamente in grado di poter essere in lotta con la McLaren, così come per via del maggior numero di anni in Rosso Leclerc sembra essere in grado di comprendere maggiormente la macchina. Detto questo, però, non può un momento di difficoltà mettere in discussione la bravura e l’impegno di un sette volte campione del mondo quale Hamilton, capace nell’arco della sua carriera di conquistare ben sette titoli mondiali e diventare il pilota con il maggior numero di pole e vittorie nella massima serie motoristica.
L’augurio, forte e sincero, è che Lewis possa superare questo momento, mostrando già dal prossimo Gp di Canada (su quella pista che nel 2007 lo vide conquistare la sua prima vittoria in Formula 1) tutto il suo potenziale, che, siamo certi, è ancora piuttosto importante.
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