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Dalla mail anonima inviata sul finire della FP2 in Bahrain alla difficile situazione interna in Red Bull, passando dalla denuncia del comportamento di Horner al Comitato Etico FIA ad opera della dipendente sospesa: prosegue la nostra ricostruzione del caso che vede coinvolto il team campione del mondo
Dopo aver ricostruito nella prima parte le fasi iniziali del caso Horner partendo dalle prime indiscrezioni giornalistiche fino all’assoluzione del 50enne Team Principal inglese al termine dell’indagine interna svolta da un’avvocatura esterna per conto di Red Bull GmbH, in questa seconda parte approfondiamo le fasi successive di questa vicenda (lontana da una potenziale conclusione), che ha portato a far emergere in maniera significativa tra il Gp del Bahrain e il Gp dell’Arabia Saudita le divisioni all’interno del team campione del mondo, superate (almeno in apparenza) in Australia.
Giovedì 29 Febbraio 2024, autodromo del Sakhir in Bahrain. A quasi 24 ore di distanza dall’assoluzione di Christian Horner un nuovo episodio è destinato a riaprire il caso che vede protagonista il 50enne Team Principal inglese. A circa un quarto d’ora dalla conclusione della FP2 attraverso una mail anonima vengono inviati a duecento persone (tra giornalisti del settore, Team Principal delle varie squadre, membri dello staff di FIA e FOM) una settantina tra screenshot, foto e video (la cui veridicità non è mai stata verificata) relativi a una presunta chat esistente tra Christian Horner e la dipendente che lo ha accusato di comportamenti inappropriati. Immediata la reazione dello stesso Horner, che in un comunicato ufficiale dichiara di non avere alcuna intenzione di rispondere a delle speculazioni anonime, ma ribadisce al contempo di aver sempre negato le accuse a lui attribuite, di aver rispettato l’integrità dell’indagine indipendente disposta dalla Red Bull e di aver collaborato pienamente, essendosi trattata di un’indagine equa ed approfondita, svolta da un avvocato indipendente e specializzato, che ha portato a respingere la denuncia presentata.
Dopo averlo già chiesto già in precedenza, è in questa situazione che i Team Principal di Mercedes e McLaren (rispettivamente Toto Wolff e Zak Brown) fanno sentire ancora di più la loro voce, affermando che in merito al caso Horner è necessaria maggiore trasparenza da parte della stessa Red Bull, che le poche righe emesse nel comunicato non sono sufficienti per fare chiarezza in merito alla situazione, che in questa vicenda ci sono ancora molte domande senza risposta, e che ciò non giova assolutamente all’immagine della stessa Formula 1.
© Getty Images
Venerdì 1° Marzo all’indomani della mail anonima il presidente FIA Mohammed Ben Sulayem incontrerà ben due volte Chris Horner (durante la FP3 e nel prequalifica) così come il Presidente FOM Stefano Domenicali al termine della FP3. Sabato 2 Marzo a poche ore dall’inizio della gara Ben Sulayem dichiara che ci sarà un’inchiesta ad opera della Federazione, la quale però non sarà precipitosa e si adopererà per fare le cose con calma, in quanto la situazione è complessa e la FIA desidera che questa vicenda non vada ad oscurare l’attività in pista della nuova stagione del Mondiale di Formula 1.
Intenzione lodevole, quella del Presidente FIA Ben Sulayem, la quale però deve fare i conti con la dura realtà. Se in pista tutto sembra svolgersi regolarmente (con il Gp del Bahrain concluso con la prima doppietta stagionale Red Bull grazie alla vittoria di Max Verstappen e al secondo posto di Sergio Perez), fuori dalla pista il nervosismo è alle stelle, come dimostra la lite avvenuta poche ore prima (per la precisione nella serata di Venerdì 1° Marzo, a qualifiche concluse) tra Chris Horner e Jos Verstappen, padre del tre volte campione olandese Max.
È in questo frangente che per la prima volta si manifestano in maniera palese anche all’esterno le due anime differenti esistenti all’interno della Red Bull: quella thailandese pro Horner (con il patron Chalerm Yoovidhya che si presenterà in occasione della gara e affiancherà sia in griglia di partenza che nel post gara il 50enne Team Principal inglese e la moglie Geri Halliwell), e quella anti Horner, costituita dal management austriaco della scuderia (che non si presenta alla gara), da Helmut Marko (che festeggerà l’esito del Gp assieme al progettista Adrian Newey, e comunque lontano da Horner e dal patron thailandese Yoovidhya) e dalla famiglia Verstappen.
Quand je vous dis que je n’ai rien vu… pic.twitter.com/xQLoFsXJ0a
— Frédéric Ferret (@FredericFerret) March 2, 2024
In tal senso Jos Verstappen a Gp del Bahrain concluso non solo viene fotografato dal giornalista dell'Equipe Frederic Ferret a colloquio con il Team Principal Mercedes Toto Wolff (alimentando così i gossip che vorrebbero Max Verstappen dal 2025 in Mercedes al posto di Hamilton e al fianco di George Russell), ma addirittura rilascia un’intervista al Daily Mail, in cui sostiene che Chris Horner sta facendo la vittima mentre invece è l’unico che sta creando dei problemi, aggiungendo inoltre che finché resterà nella sua posizione ci sarà tensione, con il team che rischia seriamente di spaccarsi.
L’atmosfera all’interno del team campione è a dir poco incandescente, e certamente le indiscrezioni diffuse pochi giorni dopo la gara del Bahrain (secondo cui al termine delle qualifiche il Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem abbia chiesto a Max Verstappen di rilasciare una dichiarazione a difesa di Horner, e che questi si sia rifiutato) indubbiamente non aiutano a rasserenare l’ambiente.
Non solo: un articolo uscito lo scorso 4 Marzo sul sito FormulaPassion permette di avere un’idea piuttosto chiara in merito all’origine dei dissidi esistenti all’interno della squadra grazie a una fonte interna al team austriaco, secondo la quale nel 2023 Christian Horner si sarebbe presentato dinanzi alla famiglia Yoovidhya con un’offerta ad opera di alcuni finanziatori inglesi con l’obiettivo di acquistare il team di Formula 1 all’insaputa del ramo austriaco della scuderia, il quale comprensibilmente non avrebbe ben tollerato questa iniziativa da parte del Team Principal inglese, con i rapporti che a quel punto si sarebbero progressivamente deteriorati.
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