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F1 Dossier: il caso Horner e la guerra interna in Red Bull. Prima parte© Getty Images

F1 Dossier: il caso Horner e la guerra interna in Red Bull. Prima parte

Dalle accuse di comportamento inappropriato nei confronti di una dipendente all’assoluzione al termine dell’indagine interna Red Bull: ricostruiamo le prime fasi del caso che ha visto protagonista il Team Principal del team campione del mondo

20.03.2024 ( Aggiornata il 20.03.2024 19:42 )

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Due schieramenti contrapposti, con in ballo il potere della propria scuderia. Così può essere sostanzialmente sintetizzata la situazione attualmente in essere all’interno del team campione del mondo, la Red Bull. Se in pista la scuderia austriaca continua a dominare (forte del vantaggio tecnico nei confronti della concorrenza che si è andato a creare sopratutto nell’ultimo anno e mezzo), è al di fuori dei contorni agonistici che si stanno vivendo delle settimane piuttosto infuocate per via del caso Horner, che ha visto come protagonista il Team Principal della squadra campione del mondo, accusato di aver assunto un comportamento inappropriato nei confronti di una dipendente. Se è vero che l’indagine interna ha portato all’assoluzione dello stesso Horner (con la dipendente che è stata sospesa dal lavoro dalla multinazionale austriaca e che negli ultimi giorni non solo ha annunciato che farà appello, giustificando il ritardo per via del cambio di legale, ma ha anche denunciato il comportamento di Horner al Comitato Etico della FIA), è anche vero che questo caso ha portato alla luce del sole l’esistenza di ben due fazioni all’interno della squadra: quella austriaca (che detiene il 49% delle quote Red Bull) che vede in Mark Mateschitz e in Oliver Mintzlaff i suoi punti di riferimento e che avrebbe preferito le dimissioni di Horner, e quella thailandese (che detiene il 51% delle quote Red Bull), costituita da Chalerm Yoovidhya e che crede fortemente nel 50enne Team Principal inglese.
Come in una partita di calcio dietro alle due fazioni si sono andate poi a costituire le squadre, con la fazione austriaca (avversa a Horner) vicina all’ottantenne ex pilota Helmut Marko (fortemente voluto nel suo ruolo di consigliere della squadra da Mateschitz senior, e al quale è stato recentemente sottoscritto un contratto triennale che lo vedrà all’interno della squadra fino al termine della stagione 2026) nonché alla famiglia Verstappen, e dall’altra parte il solo Horner appoggiato dalla cordata thailandese, che però è più forte per via (come già detto) della quota di maggioranza (51%) delle quote Red Bull.

Una vicenda, l’Horner-gate, che al momento sembra lontana dalla parola fine, e che nelle prossime settimane/mesi è destinata a riservarci ulteriori sorprese o colpi di scena, a seconda che prevalga la fazione austriaca o quella thailandese.

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