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F1 Australia: Verstappen in pole, Mercedes in ripresa© Getty Images

F1 Australia: Verstappen in pole, Mercedes in ripresa

Il campione olandese conquista la pole position del Gp d’Australia davanti alle Mercedes di Russell e di Hamilton. Aston Martin quarta e sesta con Alonso e Stroll, Ferrari quinta e settima con Sainz e Leclerc. Perez eliminato in Q1

01.04.2023 ( Aggiornata il 01.04.2023 16:27 )

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Red Bull: la pole di Verstappen e le difficoltà di Perez

Una qualifica dai due volti. Se da una parte la Red Bull torna dopo un digiuno di dieci anni in pole position nel Gp d’Australia grazie a Max Verstappen, dall’altra, però, non può non prender atto delle difficoltà patite in qualifica da Sergio Perez, costretto a mettere fine anticipatamente alla sua qualifica già in Q1, al termine di una giornata piuttosto complicata per il pilota messicano.

Bisogna però dire che aldilà della pole conseguita la Red Bull non ha dato a differenza di Bahrain e Arabia Saudita la sensazione di essere perfettamente a suo agio con il circuito dell’Albert Park: già nella FP1 e nella FP2 corse nella giornata di Venerdì, infatti, sia Verstappen che Perez erano scesi in pista con due assetti completamente diversi (più scarico per l’olandese, più carico per il messicano) a dimostrazione che probabilmente il team austriaco non aveva ancora le idee chiare su quale assetto potesse essere il più prestazionale in vista di qualifiche e gara, così come non sono sfuggiti agli occhi più attenti gli errori compiuti da Verstappen in FP1 (in curva 1 e in curva 4, comprensivo in questo caso anche di testacoda), e in FP2 (lungo in curva 1), e da Perez nella FP1 in curva 3.
Alla fine, però, la Red Bull è comunque riuscita (seppur con qualche sbavatura in curva) non solo a trovare un assetto accettabile (puntando su quello carico), ma anche ad effettuare i propri tentativi lanciati con un solo giro di riscaldamento (contro i due, ad esempio, di Ferrari) nonostante le temperature più fredde (23°) presenti sull’asfalto dopo la pioggia caduta non solo nella giornata di ieri, ma anche in quella odierna (in particolare negli ultimi minuti della FP3), con Max Verstappen abile a conquistare la pole position grazie anche al suo talento, che gli ha così consentito di poter fare la differenza in pista. Sopratutto nel corso del Q3.
Se al termine del primo tentativo lanciato Verstappen aveva un vantaggio di 9 millesimi su Hamilton, 41 su Alonso e 86 su Russell, nel secondo tentativo lanciato il campione olandese è riuscito a stabilire il giro record della pista (1’16”732), aumentando il vantaggio nei confronti degli inseguitori (236 millesimi sulla Mercedes di Russell, 372 millesimi su quella di Hamilton, 407 millesimi sull’Aston Martin di Alonso).
Comprensibile al termine della qualifica l’entusiasmo di Verstappen, che, nelle successive interviste non ha mancato di sottolineare il fatto che si aspettasse fin da subito delle qualifiche piuttosto complicate a Melbourne così come la difficoltà nello scaldare le gomme sulla pista dell’Albert Park per via del nuovo asfalto, ma che per fortuna alla fine tutto è andato bene. In ottica gara Verstappen non è preoccupato per il fatto di essere da solo nelle posizioni di testa rispetto alle Mercedes o all’Aston Martin di Alonso, in quanto la RB19 è una macchina molto veloce in gara, per cui a detta del pilota olandese la cosa più importante da fare è concentrarsi direttamente sulla propria macchina cercando di partire al meglio, alla luce del buon passo gara che la RB19 è in grado di sostenere.

Qualifiche da dimenticare, al contrario, per Sergio Perez. Già nelle libere del venerdì (in particolare in FP1) il pilota messicano aveva compiuto un errore in curva 3, ripetuto poi per ben quattro volte nella FP3 odierna, iniziata da Checo con ben 20 minuti di ritardo per un problema tecnico legato alla ripartizione della frenata (secondo Helmut Marko al freno motore).

Problema che sembrava esser stato superato, ma che alla fine si è puntualmente ripresentato al via del Q1, con Perez che nel primo tentativo lanciato ha compiuto un bloccaggio in curva 3, andando lungo e insabbiandosi. Se nelle interviste rilasciate a caldo il pilota messicano nel commentare l’errore alla base dell’eliminazione in Q1 ha parlato di un problema al bilanciamento dei freni che cambiava continuamente guardando però con ottimismo alla gara di domani, il consigliere Red Bull Helmut Marko nelle ore successive ha dichiarato che l’errore commesso da Perez in Q1 non era legato al break balance, quanto a un errore di guida del pilota messicano, legato all’asfalto della pista piuttosto scivoloso.

Indipendentemente da quello che può essere stato alla base dell’eliminazione di Perez in Q1, quel che è certo è che il pilota messicano partirà dal fondo della griglia. In tal senso, bisogna ricordare che nel 2012 proprio Perez al volante della Sauber fu protagonista di due entusiasmanti rimonte: in Canada dal 15° posto in griglia riuscì ad arrivare al terzo posto, mentre in occasione del Gp d’Italia a Monza dal dodicesimo posto Checo riuscì addirittura ad arrivare secondo, staccato di 4”356 sul vincitore Lewis Hamilton, all’ultima stagione in McLaren.

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