Il campione olandese conquista la pole position del Gp d’Australia davanti alle Mercedes di Russell e di Hamilton. Aston Martin quarta e sesta con Alonso e Stroll, Ferrari quinta e settima con Sainz e Leclerc. Perez eliminato in Q1

F1 Australia: Verstappen in pole, Mercedes in ripresa

La fine di un lungo digiuno. A distanza di dieci anni dalla pole conseguita nel 2013 da Sebastian Vettel, la Red Bull torna a conquistare la pole position del Gp d’Australia (terza prova del Mondiale 2023 di Formula 1) grazie a un ottimo Max Verstappen, capace di fare la differenza nell’ultimo tentativo lanciato, con un vantaggio rispettivamente di 236 e di 372 millesimi sulle Mercedes di George Russell e di Lewis Hamilton, capaci di fare un incredibile salto prestazionale da Q2 a Q3, incomprensibile anche per lo stesso team tedesco. In quarta e sesta posizione troviamo le Aston Martin di Fernando Alonso e di Lance Stroll, con il campione asturiano che si candida ad essere grande protagonista in gara alla luce delle buone simulazioni sul passo intravviste nel corso della FP3. In quinta e in settima posizione troviamo le Ferrari di Carlos Sainz Jr e di Charles Leclerc: assodato che la squadra ha cercato un compromesso tra il giro secco e la gara, bisogna anche dire che la Rossa ha in parte deluso (sopratutto con Leclerc) nell’ultimo tentativo lanciato per via di una strategia che (come vedremo in seguito), purtroppo non ha funzionato. A completare la top 10 troviamo un incredibile Alexander Albon su Williams in ottava posizione (capace addirittura di essere il migliore nel secondo settore), Pierre Gasly su Alpine in nona posizione, e Nico Hulkenberg su Haas in decima posizione. Giornata da dimenticare per Sergio Perez: il pilota messicano della Red Bull (dopo il problema tecnico patito al via della FP3 e alle quattro uscite di pista fatte registrare in curva 3 nella medesima sessione) ha visto finire la sua qualifica praticamente al primo tentativo lanciato in Q1, andando nuovamente dritto in curva 3, insabbiandosi nella ghiaia. Si prospetta per lui una dura gara di rimonta, dovendo partire dall’ultimo posto in griglia.
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<h2>Red Bull: la pole di Verstappen e le difficoltà di Perez</h2>

Una qualifica dai due volti. Se da una parte la Red Bull torna dopo un digiuno di dieci anni in pole position nel Gp d’Australia grazie a Max Verstappen, dall’altra, però, non può non prender atto delle difficoltà patite in qualifica da Sergio Perez, costretto a mettere fine anticipatamente alla sua qualifica già in Q1, al termine di una giornata piuttosto complicata per il pilota messicano.
Bisogna però dire che aldilà della pole conseguita la Red Bull non ha dato a differenza di Bahrain e Arabia Saudita la sensazione di essere perfettamente a suo agio con il circuito dell’Albert Park: già nella FP1 e nella FP2 corse nella giornata di Venerdì, infatti, sia Verstappen che Perez erano scesi in pista con due assetti completamente diversi (più scarico per l’olandese, più carico per il messicano) a dimostrazione che probabilmente il team austriaco non aveva ancora le idee chiare su quale assetto potesse essere il più prestazionale in vista di qualifiche e gara, così come non sono sfuggiti agli occhi più attenti gli errori compiuti da Verstappen in FP1 (in curva 1 e in curva 4, comprensivo in questo caso anche di testacoda), e in FP2 (lungo in curva 1), e da Perez nella FP1 in curva 3. Alla fine, però, la Red Bull è comunque riuscita (seppur con qualche sbavatura in curva) non solo a trovare un assetto accettabile (puntando su quello carico), ma anche ad effettuare i propri tentativi lanciati con un solo giro di riscaldamento (contro i due, ad esempio, di Ferrari) nonostante le temperature più fredde (23°) presenti sull’asfalto dopo la pioggia caduta non solo nella giornata di ieri, ma anche in quella odierna (in particolare negli ultimi minuti della FP3), con Max Verstappen abile a conquistare la pole position grazie anche al suo talento, che gli ha così consentito di poter fare la differenza in pista. Sopratutto nel corso del Q3. Se al termine del primo tentativo lanciato Verstappen aveva un vantaggio di 9 millesimi su Hamilton, 41 su Alonso e 86 su Russell, nel secondo tentativo lanciato il campione olandese è riuscito a stabilire il <a href="https://www.youtube.com/watch?v=7NfsXFY_V2o" target="_blank" rel="noopener">giro record della pista (1’16”732)</a>, aumentando il vantaggio nei confronti degli inseguitori (236 millesimi sulla Mercedes di Russell, 372 millesimi su quella di Hamilton, 407 millesimi sull’Aston Martin di Alonso). Comprensibile al termine della qualifica l’entusiasmo di Verstappen, che, nelle successive interviste non ha mancato di sottolineare il fatto che si aspettasse fin da subito delle qualifiche piuttosto complicate a Melbourne così come la difficoltà nello scaldare le gomme sulla pista dell’Albert Park per via del nuovo asfalto, ma che per fortuna alla fine tutto è andato bene. In ottica gara Verstappen non è preoccupato per il fatto di essere da solo nelle posizioni di testa rispetto alle Mercedes o all’Aston Martin di Alonso, in quanto la RB19 è una macchina molto veloce in gara, per cui a detta del pilota olandese la cosa più importante da fare è concentrarsi direttamente sulla propria macchina cercando di partire al meglio, alla luce del buon passo gara che la RB19 è in grado di sostenere.
Qualifiche da dimenticare, al contrario, per Sergio Perez. Già nelle libere del venerdì (in particolare in FP1) il pilota messicano aveva compiuto un errore in curva 3, ripetuto poi per ben quattro volte nella FP3 odierna, iniziata da Checo con ben 20 minuti di ritardo per un problema tecnico legato alla ripartizione della frenata (secondo Helmut Marko al freno motore).
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Rewind to Q1, and a dramatic early exit for Sergio Perez <a href="https://twitter.com/hashtag/AusGP?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#AusGP</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/F1?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#F1</a> <a href="https://t.co/HlRB2QxQEg">pic.twitter.com/HlRB2QxQEg</a>
— Formula 1 (@F1) <a href="https://twitter.com/F1/status/1642057456330346498?ref_src=twsrc%5Etfw">April 1, 2023</a></blockquote>

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Problema che sembrava esser stato superato, ma che alla fine si è puntualmente ripresentato al via del Q1, con Perez che nel primo tentativo lanciato ha compiuto un bloccaggio in curva 3, andando lungo e insabbiandosi. Se nelle interviste rilasciate a caldo il pilota messicano nel commentare l’errore alla base dell’eliminazione in Q1 ha parlato di un problema al bilanciamento dei freni che cambiava continuamente guardando però con ottimismo alla gara di domani, il consigliere Red Bull Helmut Marko nelle ore successive ha dichiarato che l’errore commesso da Perez in Q1 non era legato al break balance, quanto a un errore di guida del pilota messicano, legato all’asfalto della pista piuttosto scivoloso.
Indipendentemente da quello che può essere stato alla base dell’eliminazione di Perez in Q1, quel che è certo è che il pilota messicano partirà dal fondo della griglia. In tal senso, bisogna ricordare che nel 2012 proprio Perez al volante della Sauber fu protagonista di due entusiasmanti rimonte: in Canada dal 15° posto in griglia riuscì ad arrivare al terzo posto, mentre in occasione del Gp d’Italia a Monza dal dodicesimo posto Checo riuscì addirittura ad arrivare secondo, staccato di 4”356 sul vincitore Lewis Hamilton, all’ultima stagione in McLaren.
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<h2>Mercedes: secondo Russell, terzo Hamilton</h2>

Un risultato a dir poco inaspettato. Al termine della Q2 in molti erano convinti che a conquistare la prima fila del Gp d’Australia sarebbero stati Verstappen ed Alonso, che anche in qualifica aveva dimostrato di essere il rivale numero uno per la Red Bull sulla pista di Melbourne, con le Ferrari potenzialmente in seconda fila, e con la Mercedes tra terza e quarta fila. A sorpresa, però, in Q3, è sbucata fuori la Mercedes, riuscendo nel primo stint a portarsi con Hamilton a soli 9 millesimi da Verstappen, salvo poi riuscire comunque a conquistare il secondo e terzo tempo con Russell davanti al sopra raffigurato Hamilton, seppur staccati rispettivamente di 236 e 372 millesimi dalla pole di Verstappen. Al termine delle qualifiche non è mancato, quindi, un certo stupore in casa Mercedes per un risultato inaspettato anche dallo stesso team tedesco.
Intervistato da Sky, George Russell non ha nascosto una certa sorpresa dinanzi al secondo posto in griglia, in quanto in Australia la squadra non aveva portato alcun tipo di aggiornamento, cercando di sfruttare al massimo l’assetto, e che il passo mostrato in qualifica non era quello evidenziato nelle simulazioni di giro secco fatte in occasioni delle libere, a dimostrazione del fatto che la W14 abbia ancora un gran potenziale da esprimere. Nel prendere questo risultato, l’obiettivo di Russell in gara sarà provare a tener testa a Verstappen, anche se si preannuncia già come una sfida piuttosto dura.
Sorpreso dell’ottima qualifica odierna è risultato essere anche Lewis Hamilton, il quale al termine delle qualifiche ha parlato di un risultato totalmente inaspettato, visto che l’ultimo tentativo lanciato lo aveva visto guadagnare del tempo nell’ultimo settore, ma anche perdere dei decimi nella prima parte. Se da una parte in ottica gara Hamilton sogna di ripetere il sorpasso in curva 1 compiuto nel 2007 al suo primo Gp nella massima serie motoristica ai danni di Fernando Alonso, dall’altra parte l’eptacampione del mondo auspica di poter dare filo da torcere alla Red Bull domani in gara, sperando in migliori condizioni meteo.
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<h2>Aston Martin: Alonso quarto, Stroll sesto</h2>

Conquistare il terzo podio consecutivo. Questo l’obiettivo di Fernando Alonso (sopra raffigurato nella FP3 odierna) al termine delle qualifiche del Gp dell’Australia che hanno visto l’Aston Martin chiudere al quarto posto con il pilota asturiano, e al sesto con Lance Stroll, ma con la consapevolezza che la vera forza dell’AMR23 non sta tanto sul giro secco (dove si è rivelata essere particolarmente performante nel primo settore), quanto sul passo gara, dove nelle simulazioni compiute nel corso della FP3 ha molto ben impressionato sopratutto con Alonso per via dello scarsissimo graining presente sulle gomme. Secondo il pilota asturiano la presenza delle Mercedes al secondo e terzo posto in griglia potrebbe addirittura essere un bene per la propria squadra, a patto però che partano bene potendo così mettere in difficoltà Verstappen.
Fortemente convinto del potenziale dell’AMR23 è Lance Stroll, qualificatosi come detto sesto. Secondo il pilota canadese, la vettura ha risposto molto bene considerato che la temperatura in pista oscillava parecchio e la squadra aveva un solo a set a disposizione per il Q3. Se è vero che gli avversari sono molto vicini (le Ferrari), l’obiettivo di Stroll per la gara di domani è chiaramente il podio, a suo giudizio ampiamente alla portata.
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<h2>Ferrari: Sainz quinto, Leclerc settimo</h2>

Una parziale delusione. Al termine delle qualifiche del Gp d’Australia la Ferrari registra il quinto posto in griglia con Carlos Sainz Jr (sopra raffigurato) e il settimo con Charles Leclerc, ma la sensazione che emerge (aldilà di un possibile compromesso volto a penalizzare leggermente le qualifiche per migliorare il passo gara) è che in questa occasione i piloti avrebbero potuto fare qualcosa di più.
Se consideriamo la FP3 odierna, la SF-23 grazie al fondo più rigido bocciato in Arabia Saudita e riproposto a Melbourne sembra aver ritrovato parte di quel carico aerodinamico assente nelle prime due gare, al punto da poter girare ad altezza da terra un po' più basse, comportandosi piuttosto bene nella simulazione passo gara. Forse non ancora a livello di Red Bull o Aston Martin, ma senza neanche sfigurare eccessivamente come nelle prime due gare.
A condizionare probabilmente le performance della Rossa in qualifica (al netto del già citato compromesso in qualifica a beneficio della gara) anche la difficoltà a trovare la giusta finestra di esercizio delle gomme per via dell’asfalto troppo scivoloso, ma anche una strategia che nel corso del Q3 non ha proprio del tutto funzionato. Se il primo tentativo lanciato aveva visto sia Leclerc che Sainz effettuare un doppio giro di riscaldamento prima di cercare la prestazione cronometrica, nel secondo e ultimo tentativo lanciato Leclerc (dopo aver appreso dal suo ingegnere di pista Xavi Marcos del possibile arrivo della pioggia nel corso degli ultimissimi minuti del Q3), decide di cercare subito dopo il giro di riscaldamento la prestazione cronometrica, senza così fare un secondo giro di riscaldamento, trovando però sulla sua strada nel primo settore il compagno di squadra Carlos Sainz Jr, che invece ha deciso di fare il secondo giro cronometrico. Questo porta così Leclerc ad effettuare l’ultimo giro lanciato con una gomma soft non ancora scaldata adeguatamente chiudendo al settimo posto, con Sainz che invece risale fino al quinto posto, ma dal quale era possibile aspettare qualcosina di più. In tutto questo, bisogna rilevare che la pioggia segnalata a Leclerc da Xavi Marcos non è mai arrivata.

Al termine delle qualifiche il pilota monegasco si è sfogato via radio per il tempo fatto segnare nel finale del Q3 senza il secondo giro di preparazione, e ai microfoni di Sky a qualifica ormai conclusa ha spiegato che la decisione di spingere subito nell’ultimo tentativo lanciato era legato alla paura che la pioggia potesse arrivare nei minuti finali della sessione. Purtroppo, però, nel giro lanciato il pilota monegasco ha trovato nel primo settore Sainz, che, a differenza sua, era impegnato nel secondo giro lanciato. Sotto questo aspetto Leclerc ha ammesso che con la squadra devono migliorare sotto questo aspetto. Analizzando la qualifica Charles ha dichiarato di avere una macchina con un assetto pensato più in ottica gara, ma questo non giustifica il settimo posto in qualifica, concludendo di non essersi mai preoccupato della Mercedes, in quanto era sempre rimasto concentrato sulla Ferrari.
Chi invece non sembra per niente sottovalutare la Mercedes è Carlos Sainz Jr. Intervistato al termine delle qualifiche da Sky, il pilota spagnolo ha dichiarato che la Mercedes è molto più veloce di quanto si pensi anche in gara, avendo tenuto un ritmo molto vicino a quello di Alonso, cosa che la Rossa non è riuscita a fare. Sainz è inoltre convinto che Mercedes abbia un pacchetto molto valido a disposizione, ma che al contempo non sia veloce come Red Bull, inavvicinabile al momento da nessuno. In merito a qualifica e gara, il pilota spagnolo ha dichiarato che oggi tutti erano molto vicini alle spalle della Red Bull, per cui è difficile dire chi sarà davanti. Carlos proverà a sfruttare il lato pulito della griglia con l’auspicio che possa dargli un po' di vantaggio, anche se la sua maggiore preoccupazione è per la prima curva dove sarà all’esterno, e dove teme la situazione possa essere dura.
In merito alle qualificazione odierne è intervenuto anche il Team Principal Ferrari Frederic Vasseur. Se per quanto riguarda la qualifica di Leclerc il manager francese ha confermato la scelta di fare nel finale della Q3 subito il giro lanciato senza fare il secondo giro di riscaldamento in quanto al limite con il tempo sul finire della sessione, nel caso di Sainz sono stati persi un paio di decimi in curva 1 senza i quali Carlos avrebbe potuto chiudere in seconda o terza posizione. In ottica Gp Vasseur ha spiegato che è stato un lavoro per ottenere una prestazione costante e solida della SF-23 per quanto concerne il passo gara, e che la squadra cercherà di concentrarsi sopratutto su se stessa, preparando la gara nel modo migliore per rimontare, consapevole del fatto che i sorpassi sul circuito dell’Albert Park non sono facili, ma anche che il Gp d’Australia può essere una corsa imprevedibile.
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<h2>Le qualifiche degli altri</h2>

Scorrendo la classifica, merita di essere sottolineato l’ottavo posto in griglia conquistato dalla Williams con il sopra raffigurato Alexander Albon. Il pilota anglo-thailandese per tutta la durata delle qualifiche è risultato essere il più veloce nel secondo settore, grazie alle caratteristiche della FW45, che, al pari della monoposto della passata stagione, si conferma molto performante lungo i rettilinei, con in più la possibilità quest’anno di essere competitiva anche nei tratti più guidati. Positivo anche il nono posto di Pierre Gasly su Alpine in una sessione che ha visto il suo compagno di squadra Esteban Ocon venir eliminato in Q2 con l’undicesimo tempo, così come il decimo tempo di Nico Hulkenberg (Haas), che si conferma ancora una volta estremamente competitivo sul giro secco.

Il campione olandese conquista la pole position del Gp d’Australia davanti alle Mercedes di Russell e di Hamilton. Aston Martin quarta e sesta con Alonso e Stroll, Ferrari quinta e settima con Sainz e Leclerc. Perez eliminato in Q1