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Formula 1, presentazione Gp Arabia Saudita© Getty Images

Formula 1, presentazione Gp Arabia Saudita

La Formula 1 approda sul circuito di Gedda per la seconda prova del Mondiale 2023

17.03.2023 ( Aggiornata il 17.03.2023 12:27 )

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Il momento difficile di Ferrari e Mercedes dopo il Gp del Bahrain

Il Gp dell’Arabia Saudita rappresenta per Ferrari e Mercedes un passaggio piuttosto importante dopo il passo falso accusato in Bahrain. Due settimane fa sul circuito del Sakhir entrambe le squadre hanno dovuto registrare non solo il dominio della Red Bull sancito dalla doppietta conseguita da Max Verstappen e da Sergio Perez, ma anche l’incredibile crescita tecnica di Aston Martin, passata in pochi mesi dall’essere la settima forza del campionato a diventare l’avversaria numero uno della scuderia di Milton Keynes. Almeno in Bahrain.

In casa Ferrari la pesante sconfitta rimediata in Bahrain (con il ritiro di Leclerc e il quarto posto di Sainz) associate alle dimissioni di David Sanchez (annunciate durante l’inverno, ma concretizzatesi pochi giorni fa, con il tecnico francese destinato dopo un periodo di gardening leave al ritorno in McLaren) hanno generato all’esterno la sensazione di una vera e propria polveriera dalle parti di Maranello, con parte della stampa nostrana che ha cominciato a diffondere delle presunte indiscrezioni in merito ad ulteriori addii da parte dell’attuale Racing Director Laurent Mekies, così come dell’attuale Responsabile dell’Area Telaio Enrico Cardile, così come in merito a un rapporto sempre più complicato tra il neo Team Principal Vasseur e l’ad Benedetto Vigna, sostenendo che il 54enne ingegnere francese originario di Draveil godesse di un potere decisionale più ridotto rispetto agli altri Team Principal del Circus.

Erano necessari, dunque, dei chiarimenti, arrivati ad opera dello stesso Vasseur sia attraverso un’intervista rilasciata nei giorni scorsi al magazine francese Auto Hebdo, sia durante un incontro svoltosi Mercoledì 15 Marzo direttamente a Gedda.

Il nuovo Team Principal della Rossa non ha escluso altre possibili dimissioni da parte di uomini legati all’ex capo Mattia Binotto, ma non nei ruoli chiave. Questo vuol dire che sia Laurent Mekies che Enrico Cardile rimarranno regolarmente al proprio posto, potendo contare entrambi sulla piena e totale fiducia di Vasseur, il quale non a caso ha tenuto a far presente che Mekies sarà uno dei pilastri della Ferrari in futuro, così come ha tenuto a sottolineare l’ottimo lavoro fatto nel corso dell’inverno da parte del 47enne ingegnere aretino, smentendo l’ipotesi di un possibile ritorno a Maranello del progettista Haas (ex Ferrari) Simone Resta.

Vasseur ha poi smentito il fatto di avere dei poter decisionali ridotti in Ferrari, sostenendo che di avere a Maranello mezzi e potere decisionale mai avuti altrove, così come ha sottolineato di avere un ottimo rapporto con l’ad Vigna, sostenendo che sono sempre aperti a discussioni per avere supporto su ogni singolo argomento.

Per quanto concerne la monoposto, Vasseur ha ribadito che a suo giudizio per quanto concerne la SF-23 il problema non sta nel concetto di base della monoposto, ma nel saper estrarre il massimo dal pacchetto a disposizione, aldilà degli aggiornamenti attesi anche a Gedda (e forse anche a Melbourne). Per questo, il 54enne Team Principal francese è convinto che la SF-23 abbia ampi margini di miglioramento, per cui sarà fondamentale maturare una migliore comprensione della vettura per estrarne il massimo potenziale.

Se in casa Ferrari l’atmosfera nei giorni scorsi è stata carica di tensione, in casa Mercedes non è stata certamente migliore, con il Team Principal Toto Wolff che, in un’intervista radiofonica rilasciata all’ÖRF (radiotelevisione austriaca) ha dichiarato con molta franchezza che la W14 vista in Bahrain è assolutamente da cestinare, rimandando di fatto ogni aspirazione iridata al prossimo anno. Quel che è certo è che in casa Mercedes il progetto zero pods alla luce anche dell’ottimo risultato conseguito da Aston Martin (che usa motore, sospensioni e cambio Mercedes, oltre ad avvalersi della galleria del vento del team tedesco a Brackley) difficilmente verrà portato ancora avanti. Non è un caso se in occasione del Gp del Made in Italy e dell’Emilia Romagna in programma il prossimo 21 Maggio ad Imola la Mercedes porterà al debutto una versione B della W14, con una filosofia concettuale diversa da quella attuale.

Per quanto riguarda i piloti, se Russell non aveva esitato a dirsi pronto a rinunciare alla prima parte di campionato se questo può garantire una maggiore competitività in ottica futura, Hamilton in un’intervista rilasciata alla BBC non aveva nascosto la sua amarezza sul fatto che la squadra non avesse considerato le sue critiche alla monoposto dello scorso anno, riconfermando sulla W14 la medesima filosofia concettuale (fallimentare) presente sulla W13.

Dopo un invito del Team Principal Toto Wolff a remare tutti nella stessa direzione, Lewis Hamilton a Gedda ha voluto precisare le dichiarazioni precedentemente rilasciate alla BBC, sostenendo che probabilmente non ha scelto le parole migliori nel dire che la squadra (o parte di essa) non lo aveva ascoltato. Il campione inglese continua a credere al 100% nella Mercedes, in quella che è la sua famiglia da tanto tempo, smentendo così ogni intenzione di approdare in altre squadre (Ferrari n.d.r), e anzi sostenendo che la cosa più importante in questo momento è trovare la strada giusta in cui progredire la monoposto, con l’auspicio nel corso dell’anno di poter riuscire a ridurre il divario, anche se a quel punto sarà troppo tardi per provare a vincere il campionato.

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