F1 Spagna: Leclerc e una pole miracolosa

Mercedes in ripresa: Russell quarto, Hamilton sesto

Uno snodo fondamentale per la stagione. Il Gp di Spagna era basilare in casa Mercedes per capire se continuare a sviluppare la W13, o se abbandonare definitivamente il progetto, per puntare tutte le risorse sulla monoposto 2023. Ecco, quindi, perché, il team tedesco guardava con molta attenzione al nuovo pacchetto di aggiornamenti portato a Barcellona, volto a risolvere il fastidioso problema del porpoising e a verificare la presenza di una correlazione dei dati tra galleria del vento e pista, venuta meno nelle prime gare.
Le indicazioni provenienti da Barcellona al momento sembrano essere piuttosto confortanti per Mercedes, con il porpoising in buona parte risolto (anche se in alcuni frangenti la monoposto sembra ancora un pochino saltellare nelle curve veloci 3 e 9), e con le prestazioni cronometriche che sono tornate a farsi piuttosto interessanti. Vero, vedendo il gap conseguito da George Russell (sopra raffigurato, qualificatosi in quarta posizione) e da Lewis Hamilton (qualificatosi sesto) pari rispettivamente a 643 e a 762 millesimi dal poleman Leclerc, non sembrerebbero esser stati fatti passi avanti, ma se osserviamo il long run simulato nel corso della FP2 di ieri pomeriggio emerge invece una Mercedes forse ancora in difficoltà nel trovare la corretta finestra di esercizio gomme sul giro secco, ma al contempo particolarmente competitiva sul passo gara. Se sia Russell che Hamilton al termine delle qualifiche vedono la Red Bull di Verstappen come la più veloce sul passo gara, il loro auspicio è di poter lottare con le Ferrari di Leclerc e di Sainz per il podio, forti di un passo gara che nella FP2 era apparso migliore rispetto a quello della Rossa (che nella giornata odierna in FP3, come già detto, sembra aver fatto un passo avanti anche sotto questo punto di vista).