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Liberty Media, Fia e il tormentato futuro delle Sprint in F1© Getty Images

Liberty Media, Fia e il tormentato futuro delle Sprint in F1

Sprint a rischio nel 2023 in Formula 1: Liberty Media e team favorevoli ad aumentarne il numero fino a sei, Federazione contraria

29.04.2022 ( Aggiornata il 29.04.2022 13:47 )

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Un format dall’esistenza assai tribolata. Non c’è tempo per le Sprint per assaporare il buon apprezzamento riscontrato nel weekend di Imola, che le stesse rischiano seriamente di sparire in ottica 2023. Questa, dunque, la situazione emersa al termine della F1 Commission svoltasi nei giorni scorsi a Londra: se i team di Formula 1 hanno approvato all’unanimità la proposta di Liberty Media (nonché del Presidente e Ceo della massima serie motoristica, Stefano Domenicali) di aumentare il prossimo anno le Sprint da 3 a 6, di tutt’altro parere è stata la Federazione che per motivi prettamente economici ha per il momento dato una risposta negativa.

Discusse (e bocciate) nell’autunno 2019 in vista di una possibile introduzione nel Mondiale 2020, le gare sprint (o Sprint Qualifying) sono diventate realtà grazie all’unanimità raggiunta in occasione della F1 Commission del 26 Aprile 2021. In quel frangente vengono anche decise le norme che disciplineranno i tre appuntamenti sperimentali della stagione (Silverstone, Monza e Interlagos), con la modifica del weekend di gara (FP1 al venerdì mattina, qualifiche al pomeriggio, FP2 al sabato mattina, Sprint Qualifying al sabato pomeriggio sulla distanza di 100 Km, con l’ordine d’arrivo che determinerà la griglia di partenza della gara della domenica pomeriggio), e le regole correlate alla Sprint in fatto di gomme e di punteggi assegnati ai piloti (e in particolare ai primi tre classificati).

Le tre Sprint Qualifying disputate lo scorso anno mostrano i limiti di questo format (la volontà di numerosi piloti di non prendersi rischi in vista della gara domenicale, così come assegnare la pole position non dopo le qualifiche del venerdì, ma dopo una “garetta”), ma anche i pregi (esaltati dalla voglia di rimonta di Lewis Hamilton a Interlagos, partito ultimo e classificatosi quinto al termine della Sprint). Se è vero che inizialmente Liberty Media aveva pensato per il Mondiale 2022 di portare a sei i weekend di gara caratterizzati dalle gare sprint, alla luce del braccio di ferro tra alcuni top team (Mercedes e Red Bull) e il promoter del Circus in merito alla quota extra da garantire alle squadre per queste minigare supplementari, si è poi deciso anche per quest’anno di realizzare solamente tre Sprint (a Imola, in Austria e a Interlagos) piuttosto che nessuna, trovando così un buon compromesso accettato da tutte le squadre.

La decisione, poi, di modificare il punteggio delle Sprint premiando non più i primi tre ma i primi otto classificati ha sicuramente reso la gara sprint più interessante per i piloti, i quali nella prima Sprint disputata a Imola lo scorso weekend non si sono per niente risparmiati, dando quasi la sensazione di assistere a un vero gran premio. Da qui, pertanto, la decisione unanime delle squadre di accettare la proposta di Liberty Media di aumentare le Sprint da tre a sei in ottica 2023. Proposta che però al momento della votazione definitiva ha registrato la contrarietà della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile). Ricordiamo infatti che allo stato attuale per approvare una modifica al Regolamento sportivo e/o tecnico occorrono minimo 26 voti, e che attualmente in F1 Commission 10 voti sono espressi dalla Federazione, 10 da Liberty Media in qualità di promoter commerciale del Mondiale, e infine 10 punti (uno a testa) dalle dieci squadre partecipanti al Mondiale. A spingere la Federazione Internazionale dell’Automobile guidata da Mohammed Ben Sullayem a dare parere negativo è stato il mancato contributo finanziario da assegnare alla FIA in caso di aumento di Sprint da 3 a 6.

Il Presidente FIA Ben Sullayem (presente all’incontro della F1 Commission) ha fatto presente che è pronto a rivalutare in qualsiasi momento la propria decisione, ma ha tenuto anche a far presente che senza un aumento del contributo extra previsto per la Federazione per le gare Sprint (attualmente fissato in 12 milioni di euro) difficilmente il prossimo anno si potranno vedere delle Sprint.

Le decisioni supplementari della F1 Commission

Non solo di Sprint si è discusso nell’ultima riunione della F1 Commission svoltasi nei giorni scorsi a Londra. Tanti gli argomenti trattati, a cominciare dall’allocazione delle gomme, con i singoli piloti che allo stato attuale ricevono da Pirelli 13 set (8 di gomme morbide, 3 di gomme medie e 2 di gomme dure), che diventano 12 (6 set di gomme morbide, 4 di gomme medie e 2 di gomme dure) nei weekend in cui si disputa la Sprint.
Nel corso della F1 Commission è stato infatti stabilito all’unanimità la possibilità in due weekend di gara nel 2023 di ridurre i set di gomme in nome della sostenibilità da 13 a 11 (in modo tale da limitare l’utilizzo delle gomme soft), imponendo in occasione delle qualifiche in Q1 l’utilizzo delle gomme hard, in Q2 delle gomme medie e in Q3 delle gomme soft.
Pirelli aveva proposto inizialmente di fissare già quest’anno i due weekend di gara in cui testare l’allocazione delle gomme con 11 set per pilota in modo tale da stabilire una eventuale adozione del nuovo sistema di allocazione gomme per il 2023. Alla luce, però, delle perplessità di alcune squadre, è stato deciso di rimandare il tutto di un anno. Qualora i due weekend di gara del Mondiale 2023 dovessero dare esito positivo, l’allocazione delle gomme con 11 set a disposizione per ciascun pilota in ogni gara diventerà fissa a partire dal Mondiale 2024.

Legato alla spettacolarizzazione delle gare è l’ampliamento dell’uso delle helmet camera: dopo il debutto avvenuto lo scorso anno in occasione di alcune sessioni di prove libere, e il sempre maggiore utilizzo di questo nuovo strumento in gara (che ha riscontrato il forte apprezzamento del pubblico televisivo), la Federazione ha deciso di rendere obbligatorie le helmet camera per tutti i piloti a partire dal prossimo anno.

Per quanto riguarda il calendario mondiale, Liberty Media deve ancora comunicare quale sarà la gara che occuperà lo slot del 25 Settembre, inizialmente occupato dal Gp di Russia a Sochi, annullato in seguito all’attacco russo in Ucraina. Dopo settimane in cui era stato ipotizzato il Gp del Qatar o di recente una doppia gara consecutiva a Singapore (una in diurna, e l’altra in notturna), durante la F1 Commission è sbucata fuori l’ipotesi Portimao, pista apprezzatissima dai piloti e dalle squadre e facilmente raggiungibile dopo il Gp d’Italia a Monza. Non mancano, però, le problematiche: visto che dopo lo slot del 25 Settembre sono previste due gare asiatiche quali Singapore (2 Ottobre) e Giappone (9 Ottobre), come collegare al meglio il circuito lusitano con quello di Marina Bay?
Una possibilità potrebbe essere quella di anticipare Portimao al 18 Settembre, ma vale la pena ricordare che Monza (11 Settembre) è già la terza tappa di un trittico che vede Belgio (28 Agosto) e Olanda (4 Settembre). Ecco il motivo per cui l’ipotesi di un anticipo dell’eventuale Gp del Portogallo al 18 Settembre non sembra trovare terreno fertile per la sua accettazione.

Per quanto riguarda, infine, i motori 2026, per evitare un calo di potenza legato all’abolizione dell’MGU-H e visto il contemporaneo passaggio ai carburanti 100% sostenibili, è stato deciso di aumentare fino al 50% la potenza elettrica erogata dalle power unit. Ciò, però, comporterà anche un restyling delle attuali vetture, che si presenteranno con una riduzione del peso e della resistenza aerodinamica, ma anche più piccole.

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