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F1 Australia: Leclerc e la seconda pole position stagionale© Getty Images

F1 Australia: Leclerc e la seconda pole position stagionale

Il pilota monegasco conquista la pole position del Gp d’Australia davanti alle Red Bull di Max Verstappen e di Sergio Perez

09.04.2022 ( Aggiornata il 09.04.2022 19:21 )

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Ferrari: la pole di Leclerc e i problemi sulla monoposto di Sainz

Una Ferrari in chiaroscuro. Così si può sintetizzare l’andamento delle qualifiche del Gp d’Australia per la scuderia di Maranello, con Charles Leclerc (sopra raffigurato durante la FP3 odierna) che conquista la pole position e con Carlos Sainz Jr costretto ad accontentarsi di un nono posto che non rispecchia quanto fatto vedere sia nelle libere che in Q1 e Q2 dal pilota spagnolo, che avrebbe di gran lunga meritato la prima fila al fianco del compagno di squadra.

Una delle grandi qualità attribuite a Charles Leclerc è quella di saper tirare fuori il massimo sul giro secco nei momenti decisivi, e anche oggi il pilota monegasco non si è risparmiato. Se nelle libere così come in Q1 e Q2 Charles aveva dimostrato pur ottenendo dei buoni risultati di non essere perfettamente a suo agio sulla pista dell’Albert Park a differenza del compagno di squadra Carlos Sainz Jr, è stato in Q3 che il pilota monegasco ha letteralmente fatto la differenza: in primis riuscendo a ottenere il miglior tempo (1’18”238) superando così le due Red Bull di Perez (1’18”398) e di Verstappen (1’18”399) nel corso del primo run, e poi nell’ultimo tentativo riuscendo a realizzare un giro talmente perfetto al punto da essere il migliore in tutti e tre i settori, abbassando la performance cronometrica a 1’17”868, risultando così il primo pilota a scendere sotto il muro dell’1’18.
Per Leclerc, quindi, non solo la soddisfazione di aver ottenuto la seconda pole position stagionale (a bordo di una monoposto apparsa maggiormente soggetta al bouncing nel secondo settore ma al contempo particolarmente efficace nel terzo settore grazie a un’ottima trazione), ma anche quella di aver riportato la Ferrari davanti a tutti in Australia dopo ben 15 anni (l’ultima pole conquistata dalla Rossa a Melbourne era stata ad opera di Kimi Raikkonen nel 2007).

Nella tarda mattinata italiana il pilota monegasco è stato convocato dai commissari per un presunto giro di rientro ai box troppo lento in Q2, che avrebbe potuto teoricamente mettere a repentaglio la pole meritatamente conquistata in pista. Come si evince dal documento diffuso dalla Federazione alle 14:19 ora italiana, Leclerc ha spiegato che il giro messo sotto la lente d’ingrandimento da parte dei commissari doveva essere un giro di raffreddamento e non di rientro, e che solo a metà del giro è stata presa in accordo con la squadra la decisione di rientrare. Come fanno notare i commissari, il fatto che il giro inizialmente fosse di raffreddamento e non di rientro faceva già in modo che il tempo del giro non sarebbe stato soggetto alla restrizione del tempo minimo presente nel Regolamento. Se a questo poi si aggiunge che all’interno del giro in oggetto Leclerc è stato molto attento nel non ostacolare i piloti alle prese con il tentativo lanciato, fa si che Charles abbia inevitabilmente rallentato il tempo sul giro violando il limite del tempo minimo.
Alla luce di tutto ciò la Direzione Gara ha deciso di accettare la motivazione fornita dal pilota, che ha agito in maniera ragionevole viste le circostanze, senza pertanto infliggergli alcuna penalità.

Se Leclerc può quindi festeggiare meritatamente la sua pole position, c’è profondo dispiacere nell’altra metà del box Ferrari per quanto accaduto a Carlos Sainz Jr. Il pilota spagnolo aveva dimostrato per la prima volta quest’anno di essere alla pari (se non addirittura più competitivo) rispetto al compagno di squadra monegasco. A penalizzare Sainz in Q3, purtroppo, è stato in primis la bandiera rossa esposta dalla Direzione Gara in seguito all’incidente di Alonso pochissimi millesimi prima che Carlos potesse concludere il primo tentativo lanciato (che lo avrebbe visto con un tempo quasi simile a quello di Leclerc), a cui poi è seguito un problema con il motorino di avviamento della power unit che lo ha costretto a lasciare la pitlane con almeno 2-3 minuti di ritardo rispetto a quanto previsto. Potendo fare un solo giro di riscaldamento (e non due, come Leclerc), Sainz non è riuscito a scaldare correttamente le gomme in vista dell’ultimo tentativo lanciato, ed è così che si spiega l’errore compiuto all’altezza della chicane veloce compresa tra curva 9 e 10.

Per Sainz si prospetta così una gara di rimonta, con l’auspicio che il pilota spagnolo possa comunque riuscire a dimostrare tutto il potenziale che aveva ben espresso sia nelle tre sessioni di libere, sia in Q1 e Q2.

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