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F1 Turchia: Bottas e la decima vittoria in carriera© Getty Images

F1 Turchia: Bottas e la decima vittoria in carriera

Il pilota finlandese della Mercedes si aggiudica il Gp di Turchia davanti alle Red Bull di Verstappen e di Perez. Quarto Leclerc (Ferrari).

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Una vittoria assolutamente meritata. Valtteri Bottas conquista il Gp di Turchia davanti alle Red Bull di Max Verstappen e di Sergio Perez facendo a pieno il suo dovere nella domenica in cui Lewis Hamilton partiva dall’undicesima posizione in griglia per la sostituzione del motore endotermico. Alla fine il campione inglese si è dovuto accontentare del quinto posto finale, alle spalle di un’ottima Ferrari guidata da Charles Leclerc, a lungo in terza posizione e che a un certo punto ha pensato alla possibilità di vincere la gara allungando lo stint con la gomma intermedia ormai finita. Una volta cambiate le gomme, purtroppo, i giri necessari per togliere il graining dai nuovi pneumatici hanno finito con l’agevolare il sorpasso della Red Bull di Sergio Perez. Resta però negli occhi degli appassionati il primo stint di gara che ci ha consentito di poter ammirare una Rossa estremamente competitiva (quasi al livello di Mercedes e Red Bull grazie alla nuova power unit), come si può evincere anche dall’ottavo posto finale di Carlos Sainz Jr, autore di numerosi sorpassi in pista e nominato dagli appassionati di tutto il mondo Driver Of The Day. Una rimonta, quella di Sainz, che avrebbe potuto portare il pilota spagnolo a lottare con Gasly per il sesto posto, se al momento della sosta il pit stop non fosse durato all’incirca otto secondi.

La forza di Bottas e la tensione di Hamilton per le gomme

Una delle migliori gare disputate in carriera. Se in passato Valtteri Bottas non è stato spesso efficace al via di una gara, oggi il pilota finlandese della Mercedes in Turchia è stato pressochè perfetto, mantenendo con facilità la testa della corsa, e dando al contempo un ritmo atto a gestire correttamente le gomme intermedie su un asfalto con molto più grip rispetto alla passata stagione ma che in una situazione meteorologica piuttosto incerta come quella odierna, rischiava seriamente di consumarle. Se escludiamo una scivolata in curva 1 nel corso del 20° Giro, Bottas è stato a dir poco esemplare nello svolgere correttamente il proprio compito, potendo contare su una W12 estremamente ben bilanciata, e su una squadra capace di individuare il momento giusto per effettuare la sosta nel corso del 38° Giro, riuscendo nel corso dell’ultima tornata a trovare addirittura il giro più veloce della gara (1’30”432), e conquistando così la sua prima vittoria stagionale (la decima in carriera, tutte con Mercedes) a poco più di un anno dall’ultimo sigillo nella massima serie motoristica (Gp Russia 2020), in una stagione che lo vedrà a fine anno salutare il team tedesco campione del mondo per approdare in Alfa Romeo Racing.

Per un Bottas che festeggia la decima vittoria nella massima serie motoristica, c’è un Hamilton che chiude in quinta posizione, non evitando di manifestare la sua delusione per l’esito di questa gara corsa in terra turca, da cui forse si aspettava qualcosa di più. Partito in undicesima posizione per via della sostituzione del motore endotermico (il quarto stagionale), Hamilton era stato protagonista di un intensissimo duello con l’Alpha Tauri di Tsunoda tra il terzo e l’ottavo giro, e con la Red Bull di Sergio Perez tra il 32° e il 38° Giro, con il messicano che poi si è fermato ai box per montare gomme intermedie nuove. Se nel corso del 30° Giro la Pirelli aveva invitato tutte le squadre a valutare seriamente l’ipotesi della sosta visto che le gomme intermedie difficilmente avrebbero retto per tutta la gara, Hamilton invece nei colloqui via radio con la squadra era stato a dir poco irremovibile: o al momento della sosta gli avrebbero messo a disposizione delle gomme soft nuove, o avrebbe proseguito con le gomme intermedie ormai finite. In casa Mercedes viene invece deciso (comprensibilmente) di montare un nuovo set di gomme intermedie, in quanto la gomma slick in quel frangente non garantiva una perfetta tenuta di strada.Una decisione, questa, che Hamilton con profonda insofferenza fatica non poco ad accettare, al punto che una volta effettuata la sosta e alle prese con il graining (comparso dopo le prime tornate, e che tende poi a scomparire dopo alcuni giri, una volta ripulite le gomme) non esita via radio ad evidenziare il suo totale disappunto alla squadra, difesa invece dal Team Principal Mercedes Toto Wolff, secondo cui con le slick richieste da Hamilton il campione inglese avrebbe finito con il perdere almeno un minuto e finire fuori dalla zona punti, concludendo che la decisione assunta era stata la migliore. Una sfuriata, quella di Hamilton via radio con la squadra, che per alcuni versi ha ricordato quella di Montecarlo, e che indubbiamente necessiterà di un profondo chiarimento già nelle prossime ore all’interno della Mercedes.

Red Bull: Verstappen e Perez sul podio

Il massimo possibile. Se alla vigilia del Gp di Turchia la Red Bull e Max Verstappen venivano chiaramente indicati come favoriti, per quanto visto nel corso del weekend il secondo e il terzo posto conquistati rispettivamente da Max Verstappen e da Sergio Perez rappresentano il miglior bottino possibile per la scuderia di Milton Keynes, alla luce delle difficoltà evidenziate all’Istanbul Park dalla RB16B (probabilmente a causa di un set-up non del tutto impeccabile), che non hanno consentito alla squadra guidata da Christian Horner di lottare per la vittoria contro una Mercedes, decisamente più in forma sul circuito progettato da Hermann Tilke. In una gara, quindi, caratterizzata da un Bottas decisamente più veloce, il pilota olandese (come ha poi dichiarato al sito ufficiale della F1) ha cercato di ottimizzare al massimo il risultato, gestendo le gomme fino al momento della sosta, e poi, montato un nuovo set di intermedie, facendole rendere al meglio fino alla fine. Se al termine di questa gara Verstappen è tornato nuovamente in testa al Mondiale, il pilota olandese auspica per le prossime tre gare in suolo americano (Usa, Messico e Brasile) di poter contare su una monoposto con cui avere più ritmo.

Terzo podio stagionale (dopo la vittoria di Baku e il terzo posto in Francia) per Sergio Perez, che bissa il podio della passata stagione all’Istanbul Park con un preziosissimo terzo posto, al termine di una gara estremamente positiva che lo ha visto anche battagliare per sei giri con Lewis Hamilton, riuscendo a tenersi dietro il campione inglese della Mercedes fino al cambio gomme. Non sono mancati momenti in cui Hamilton ha provato a forzare un po' la mano, spingendo il messicano verso la corsia dei box, e comunque oltre il birillo che separa la pista dall’ingresso della corsia box, ma la tenacia e l’esperienza di Perez hanno consentito al pilota Red Bull di riprendersi la posizione sul campione inglese della Mercedes all’altezza di curva 1.

Ferrari: il mancato podio di Leclerc e la rimonta di Sainz

Dal sogno di una vittoria a un mancato podio. Così può essere sintetizzata la gara di Charles Leclerc, che anche quest’anno si deve accontentare in Turchia di un quarto posto. A differenza però dello scorso anno, la Rossa vista oggi all’Istanbul Park ha estremamente impressionato per il ritmo gara, molto simile a quello di Mercedes e Red Bull. Quello che purtroppo ha fatto anche oggi la differenza è stata la strategia, con la scuderia di Maranello che in accordo con il pilota monegasco ha deciso di restare fuori in pista, una volta che Bottas e Verstappen si erano fermati per cambiare le gomme, con le intermedie nuove che non riuscivano subito a trovare la migliore performance. In quel frangente, i tecnici al muretto della Rossa e lo stesso pilota monegasco hanno cominciato a valutare la possibilità di arrivare fino al traguardo e in testa con il set di gomme montato al via della gara, nonostante per motivi di sicurezza la Pirelli si fosse raccomandata di fare almeno una sosta, non avendo le gomme intermedie la certezza di poter resistere per tutta la gara. Una volta che Bottas ha cominciato a trovare la prestazione cronometrica al punto da superare in pochi giri Leclerc, allora in casa Ferrari si è optato per la sosta ai box, con il giovane pilota monegasco che con gomme intermedie nuove ha cominciato ad accusare lo stesso graining prima al posteriore (con Perez pronto a sorpassarlo, guadagnando così la terza posizione) e poi anche all’anteriore subito prima di lui dagli altri piloti che avevano montato gomme intermedie nuove. Gli ultimi giri hanno quindi visto Leclerc recuperare prestazione nei confronti di Perez, ma purtroppo era troppo tardi per poter attaccare nuovamente il pilota messicano per il podio. Per il pilota monegasco della Ferrari resta così da una parte l’amarezza di vedersi sfuggire un risultato positivo nel corso degli ultimi giri al pari di quanto avvenuto la precedente gara in Russia, ma dall’altra la certezza di avere tra le mani una monoposto completamente rivitalizzata grazie alla nuova power unit aggiornata nella sua componente ibrida.

La conferma del deciso passo in avanti assicurato dalla nuova power unit Ferrari viene anche dall’ottavo posto finale di Carlos Sainz Jr, autore di una bellissima gara in rimonta (premiata dai tifosi di tutto il mondo con il Driver Of The Day) che avrebbe potuto essere addirittura migliore (con una possibile sesta posizione finale) se al momento del pit stop (durato 8.1 secondi) i meccanici non avessero esitato troppo al momento del rilascio della monoposto.

La gara degli altri

Gara positiva in casa Alpha Tauri con Pierre Gasly, che ha tagliato il traguardo in sesta posizione, nonostante al via il pilota francese avesse subito una penalizzazione di cinque secondi da scontare o in occasione della sosta o al traguardo per via del contatto con Fernando Alonso in curva 1, che ha portato il pilota asturiano dell’Alpine in testacoda e a ripartire dal fondo dello schieramento.

Gara incolore, invece, in casa McLaren, con Lando Norris settimo e Daniel Ricciardo tredicesimo: il giovane talento inglese ha provato a limitare i danni il più possibile, ma è evidente che in casa McLaren ci sarà da rivedere qualcosa, dopo le buone prestazioni viste a Monza e a Sochi.
Gara regolare di Lance Stroll, che conquista un preziosissimo nono posto con l’Aston Martin. Il team inglese nel corso del 38° Giro aveva compiuto un vero e proprio azzardo montando un set di gomme slick medie sulla monoposto di Sebastian Vettel. Azzardo che alla fine non ha pagato, costringendo il campione di Heppenheim a un nuovo pit stop.

Da sottolineare, infine, il decimo posto di Esteban Ocon con l’Alpine: il pilota francese è stato l’unico a non fermarsi, compiendo così tutti e 58 i giri di gara con le gomme intermedie montate al via della corsa. L’ultimo precedente prima di oggi risaliva al Gp di Monaco 1997, quando Mika Salo con la Tyrrell-Ford chiuse la gara al quinto posto (doppiato di un giro) senza aver cambiato le gomme o aver effettuato alcun rifornimento.

Le Classifiche iridate

Andando ad osservare la Classifica Piloti, Max Verstappen torna in testa con 262.5 punti, seguito da Lewis Hamilton a quota 256.5 punti. In terza posizione troviamo Valtteri Bottas con 177 punti, seguito da Norris (145), Perez (135), Sainz (116.5), Leclerc (116), Ricciardo (95), Gasly (74), e Alonso (58).

In Classifica Costruttori la Mercedes resta in testa con 433.5 punti, seguita dalla Red Bull a quota 397.5 punti. La McLaren resta al terzo posto con 240 punti, seguita dalla Ferrari, a quota 232.5 punti. In quinta posizione troviamo l’Alpine con 104 punti, seguita dall’Alpha Tauri a quota 92, da Aston Martin (61), Williams (23), e Alfa Romeo (7).

Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 24 Ottobre, con il Gp degli Usa, con diretta esclusiva su Sky, e differita serale in chiaro su TV8.

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