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Mourinho, come non è cambiato lo Special One© AS Roma via Getty Images

Mourinho, come non è cambiato lo Special One

Il portoghese è tornato ad allenare in Italia dopo 11 anni; i Friedkin hanno voluto fortemente il portoghese per rilanciare la ambizioni della Roma

 

Redazione

28.10.2021 12:41

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È sempre stato un one man show Josè Mourinho. Chi non ricorda la sua prima conferenza stampa nel giorno della sua presentazione da allenatore dell’Inter? Oltre ad affrontare i media sfoggiando un quasi perfetto italiano delizió i presenti con risposte che forse nessun allenatore prima del portoghese aveva dato. La più nota fu quel “Io non sono un pirla” che se ancora oggi, a distanza di oltre un decennio la digitiamo su Google esce immediatamente. 
È sempre stato maledettamente geniale e maledettamente vincente. Ha alzato trofei con quasi tutte le squadre che ha allenato e oggi, a 58 anni, vuole ripetersi a Roma. Dal giorno della sua firma si è subito calato a 360° nel progetto Roma, senza fare promesse impossibili da mantenere (vincere subito...) e cercando di creare un rapporto con la gente. 

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E' sempre lo stesso Mourinho

Nel giorno di presentazione di Mourinho alla Roma, che la società ha organizzato in pompa magna nella splendida cornice della Terrazza Caffarelli in Campidoglio, l'allenatore portoghese cita subito Marco Aurelio: "Nulla viene dal nulla, come nulla ritorna nel nulla". Ha promesso di voler costruire insieme alla società un progetto credibile e sostenibile, ha parlato come lui sa fare in modo chiaro e diretto e ha regalato anche uno show nello show alzandosi per togliere le tende che facevano rumore in sala stampa. Prima ancora della sua presentazione in molti si sono chiesti se Mourinho fosse lo stesso Mourinho che regalò il triplete all'Inter, se avesse ancora la voglia di combattere e la stessa grinta che in pochi allenatori hanno dimostrato di avere. Più di qualcuno in queste prime giornate di campionato lo ha criticato per il suo essere troppo "gentile" o forse "poco antipatico" ma la realtà è che una delle sue principali peculiarità che lo ha sempre contraddistinto non l'ha persa. L'allenatore portoghese è bravissimo a far parlare di se (e non della sqaudra) nei momenti di difficoltà. Il suo ripetere davanti alle telecamere che ha bisogno di rinforzi perchè ha solamente pochi giocatori da schierare e che a molti può sembrare un'alibi non è altro che la sua volontà di distogliere l'attenzione dal campo. Insomma il solito Mourinho, si con qualche anno in più, ma con la sua stessa voglia di difendere "i suoi uomini" dentro ma sprattutto fuori dal campo e soprattutto in una piazza tanto difficile come è Roma.

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