D'accordo, Italia-Germania non &egrave; stato un match con le squadre a pieno organico. Il risultato non si &egrave; mosso dallo 0-0, ma la prestazione azzurra fa ben sperare per il proseguimento del ciclo Ventura, i cui giovani hanno fornito risposte molto interessanti. Grazie ad atteggiamento e personalit&agrave; i tedeschi sono stati resi inoffensivi, con l'Italia che avrebbe meritato la vittoria e ha colpito un palo con Belotti: la punta del Torino e la sua intesa con Immobile stanno diventando un patrimonio da salvaguardare.  Il selezionatore italiano ha messo in campo un inedito 3-4-3, affiancando&nbsp;&Eacute;der a Belotti-Immobile. Germania schierata invece con il 3-4-2-1 e tanti giovani prospetti. Buffon si oppone due volte ai tentativi di Goretzka (12&deg; e 20&deg;), in mezzo Rugani (13&deg;) prova a sorprendere Leno che alza in corner. Buona chance per gli azzurri al 25&deg;: splendido lancio in verticale di De Rossi per Immobile, che a tu per tu con il portiere calcia per&ograve; sul fondo. Buffon vigila con tranquillit&agrave; sul destro di G&uuml;ndogan (31&deg;), poi Zappacosta&nbsp;(41&deg;) si oppone bene in scivolata ad un'altra conclusione tedesca. All'intervallo entrano Donnarumma ed Astori da una parte e Tah dall'altra. Ecco Belotti, che prova da fuori area con il destro (49&deg;): palla sul fondo. Lo stesso attaccante del Torino si produce in una grande giocata al 55&deg;, quando "sfonda" sul centro destra ai danni di Mustafi e Tah chiedendo un rigore per&ograve; inesistente. 7 minuti pi&ugrave; tardi viene annullato un gol di Volland&nbsp;agli ospiti, che beffa Buffon da due passi su cross di Kimmich ma si trova in leggero fuorigioco: in realt&agrave; qualche dubbio resta. Altra chance azzurra con il neo-entrato Bernardeschi, che beneficia dell'ennesima combinazione tra Immobile e Belotti, ma calcia di sinistro (71&deg;) tra le braccia di Leno che blocca a terra. Volland non si arrende e cerca di sorprendere il numero 1 italiano al 73&deg;, ma il suo mancino si spegne a lato. L'ultima azione degna di nota - la pi&ugrave; pericolosa dell'intera gara - vede ancora protagonista Belotti, che aggira in area Mustafi e spara un diagonale di destro che colpisce il palo (82&deg;) a Leno battuto: peccato. La sensazione &egrave; quella di una vittoria che sarebbe stata meritata, ma va bene cos&igrave;. La linea verde di Ventura sta pagando e ci&ograve; rappresenta un ottimo biglietto da visita per il futuro della Nazionale. Dall'altra parte la Germania &egrave; stata tenuta a bada molto bene. Si &egrave; sentita tanto la mancanza dei piedi buoni di &Ouml;zil e Kroos, in una squadra sperimentale.  Vediamo il rendimento degli azzurri.&nbsp;Buffon (6,5) ha controllato bene i rari attacchi avversari. La difesa a tre comandata da Bonucci (6) non ha commesso sbavature e ha messo in mostra la personalit&agrave; di Rugani (6,5) e Romagnoli (6): ottime notizie in prospettiva del ricambio generazionale. Astori (6) si &egrave; ben disimpegnato dopo l'ingresso a met&agrave; gara. In mediana la confortante conferma di Zappacosta (7), attento in copertura e senza paura nel puntare l'avversario per andare al cross. Sull'altra corsia un po' pi&ugrave; in ombra Darmian (5,5), ancora non al meglio. Al centro, dinamismo e sacrificio da parte di Parolo (6,5) ed una prova maiuscola di De Rossi (7,5), parso in grande spolvero. Nel reparto offensivo bella conferma della coppia Belotti (8)-Immobile (7): le due punte si cercano e si trovano spesso, mettendo in apprensione gli avversari in velocit&agrave; e di forza. Per il loro attuale stato di forma, peccato che la gara con la Spagna sia tra 10 mesi... sarebbe stato meglio domani.&nbsp;&Eacute;der (6) si &egrave; dannato l'anima come al solito, ma non riesce pi&ugrave; ad incidere in zona gol perch&eacute; gioca sempre pi&ugrave; lontano. Buona personalit&agrave; per Bernardeschi (6), che per&ograve; ha sciupato una ghiotta chance. Spazio nel finale anche per Zaza (n.g.) e Sansone (n.g.).  Milano (Italia), Stadio Giuseppe Meazza, 15 novembre 2016 Italia-Germania 0-0 Italia (3-4-3): Buffon [C] (46&deg; Donnarumma); Rugani, Bonucci, Romagnoli (46&deg; Astori); Zappacosta, Parolo, De Rossi, Darmian;&nbsp;&Eacute;der (68&deg; Bernardeschi), Belotti (88&deg; Sansone), Immobile (89&deg; Zaza). (In panchina: Perin, Izzo, De Sciglio, Antonelli, Cataldi, Bonaventura, Candreva, Verratti, Gagliardini, Insigne, Pavoletti, Lapadula). Commissario Tecnico: Gian Piero Ventura. Germania (3-4-2-1): Leno; H&ouml;wedes, Mustafi, Hummels (46&deg; Tah); Kimmich, Rudy, Weigl (70&deg; G&ouml;tze), Gerhardt; Goretzka (60&deg; Gnabry), G&uuml;ndogan; M&uuml;ller [C] (60&deg; Volland). (In panchina: ter Stegen, Hector, Henrichs, Meyer, G&oacute;mez). Commissario Tecnico: Joachim L&ouml;w. Arbitro: Soares Dias (Portogallo). Note: ammoniti Hummels (61&deg;), G&uuml;ndogan (84&deg;); minuti di recupero: primo tempo 0, secondo tempo 3; spettatori 48.700.  Gian Piero Ventura (C.T. Italia):&nbsp;"Accettiamo il risultato, anche se sappiamo che non abbiamo concesso nulla alla Germania. Al di l&agrave; del palo di Belotti abbiamo creato tanto, peccato non averlo sfruttato al meglio. Mi &egrave; piaciuto l'atteggiamento della squadra, sono soddisfatto: in questi pochi mesi abbiamo pi&ugrave; volte cambiato modulo, per&ograve; c'&egrave; sempre stata una risposta da parte dei ragazzi. Leggendo tra le righe, il futuro &egrave; roseo. Cancellerei finora solo 'quel' quarto d'ora contro la Macedonia". Daniele De Rossi (centrocampista Italia):&nbsp;"Per carit&agrave;, non c'era da vendicare nessuna sconfitta passata. Solo confermare i passi avanti e lo abbiamo fatto. Buona gara e buon atteggiamento. Ora siamo immersi in questa nuova avventura: ma credo che non conti l'et&agrave; dei protagonisti, piuttosto la capacit&agrave; di calarsi nell'atmosfera di questa Nazionale". Marco Parolo (centrocampista Italia):&nbsp;"Oggi contava la prestazione. Abbiamo lottato alla pari con la Germania, siamo stati bravi a gestire la palla e a pressarli alti: stiamo crescendo, abbiamo cambiato mentalit&agrave; e disponiamo di giovani di grande personalit&agrave;".&nbsp;  &nbsp;  Fabio Ornano @fabio_ornano  &nbsp;

Italia-Germania 0-0: bene i giovani azzurri. De Rossi: "Pi&ugrave; dell'et&agrave;, conta la testa"

Le dichiarazioni del dopo partita di Macedonia-Italia (2-3).  Il Commissario Tecnico Giampiero Ventura pu&ograve; essere soddisfatto solo in minima parte:  Errori, inesperienza e superficialit&agrave;: bisogna per&ograve; avere pazienza per l'inserimento di giocatori nuovi e giovani. Per 10 minuti non siamo stati pi&ugrave; una squadra, ma abbiamo avuto una grande risposta caratteriale. Questa reazione mi fa essere ottimista.  Ciro Immobile &egrave; stato il migliore in campo degli azzurri, realizzando la sua prima doppietta con l'Italia:  Nel secondo tempo siamo stati molli: il 2-1 ci ha scossi, ma dobbiamo imparare ad essere pi&ugrave; svegli. La reazione che abbiamo avuto rappresenta la strada giusta per il futuro. Io titolare sicuro? No, ma un giocatore importante s&igrave;, grazie alla fiducia dello staff e dei compagni. Siamo pronti per continuare la corsa verso Russia 2018.  Ecco uno dei protagonisti meno brillanti della serata, Marco Verratti:  Abbiamo sofferto anche per il mio errore che ha innescato il loro vantaggio, hanno poi preso fiducia e ci hanno portato in confusione. Chiedo scusa per quel disimpegno: si sa che gli sbagli individuali possono cambiare l'inerzia di una partita. Siamo riusciti a riprendere in mano la gara e fortunatamente l'abbiamo portata a casa. Una vittoria meritata, sono felice per il risultato ma meno per il mio errore.  Andrea "Gallo" Belotti ha firmato la prima rete con la Nazionale maggiore, al debutto come titolare:  S&igrave;, grande sofferenza contro una squadra difficile, tutta difesa e contropiede. Sono felice per il gol, maggiormente per la vittoria. Grande paura stasera, ma prova di carattere.  Con il suo ingresso in campo ha contribuito a riequilibrare il centrocampo. Microfono a Marco Parolo:  Le due reti ravvicinate ci hanno tolto certezze, poi abbiamo ripreso a giocare ma ci portiamo via una bella lezione: a livello internazionale bisogna stare sempre attenti e svegli, con tutti. Necessario analizzare cos'&egrave; successo oggi.  Impiegato in un ruolo non suo, Federico Bernardeschi ha vissuto una serata agrodolce:  Siamo riusciti a reagire da grande squadra coesa e di carattere, ma dobbiamo migliorare certi errori. Quando siamo andati in difficolt&agrave; loro hanno preso coraggio: comunque orgogliosi della rimonta. Vero: in alcuni frangenti non abbiamo coperto adeguatamente.  Chiude il capitano Gianluigi Buffon, alla presenza numero 165:  Una partita molto strana. Non siamo stati in grado di gestire il vantaggio in modo sapiente, concedendo troppo agli avversari. Di buono c'&egrave; il risultato e la reazione caratteriale, anche se a volte veniamo premiati oltre misura rispetto ai reali meriti. Ventura? Ha in mano la situazione, ci trasmette le sue idee di calcio. Siamo noi che con i nostri errori ci complichiamo le cose. &nbsp; Fabio Ornano @fabio_ornano  &nbsp;

Macedonia-Italia 2-3. Ventura: "Superficiali". Verratti: "Mi scuso per l'errore"

Prima vittoria dell'Italia targata&nbsp;Ventura, contro un Israele&nbsp;tutt'altro che irresistibile. Risultato importante (3-1) per iniziare la campagna mondiale nel migliore dei modi, conquistato con carattere e compattezza soprattutto dopo l'inferiorit&agrave; numerica (rosso a Chiellini al 55&deg;). Bene Verratti, in campo per 90 minuti con le chiavi del centrocampo saldamente in mano, e l'intesa della coppia offensiva. Con la Spagna ad ottobre quindi non ci sar&agrave; proprio Chiellini, lui che all'Europeo era stato tra i protagonisti contro gli iberici. Ventura ad ogni modo ha&nbsp;sicuramente tratto delle buone indicazioni.  Italia padrona del campo.&nbsp;La squadra italiana, schierata in completo bianco, va a segno in modo cinico con le prime due occasioni. Al 14&deg; Verratti vede sulla sinistra l'inserimento di Antonelli, che mette in mezzo sul primo palo per Pell&egrave;:&nbsp;tocco in rete da due passi. Poi Nir Bitton sgambetta Bonaventura (31&deg;): &egrave; rigore, che Candreva trasforma spiazzando Goresh. Doppio vantaggio con il minimo sforzo quindi, ma la sveglia &egrave; dietro l'angolo: grave leggerezza di Chiellini sulla trequarti, la palla sfila via verso Ben Haim (35&deg;) che fulmina Buffon dal limite con un pallonetto chirurgico. Una rete bellissima, su cui pesa per&ograve; l'errore del difensore juventino. Ci tenta &Eacute;der (37&deg;) ma il suo destro &egrave; debole e viene bloccato da Goresh, che poi compie un autentico prodigio sull'incornata a colpo sicuro di Pell&egrave; (46&deg;). Si va al riposo con la sensazione che gli uomini di Ventura si siano complicati le cose, riaprendo la partita con una leggerezza. Complicazioni e tris.&nbsp;Nessun cambio all'inizio del secondo tempo, che tuttavia si concretizza di l&igrave; a poco con l'infortunio dell'israeliano Tibi: guaio muscolare nel tentativo di chiusura su &Eacute;der, che con un pallonetto per poco non sorprende Goresh. Padroni di casa al tiro con Nir Bitton (52&deg;) che impegna a terra Buffon con un sinistro basso, poi la gara si complica per l'Italia: Giorgio Chiellini mette la ciliegina su un pessimo weekend in Nazionale facendosi espellere per doppia ammonizione al 55&deg;, decisivo un atterramento ai danni di Hemed. Peccato per la serataccia del difensore juventino, che fa il paio con quella vissuta contro la Francia. Una brutta tegola per Ventura, che rattoppa la retroguardia con Ogbonna passando al 3-4-2. Entrano anche Florenzi ed Immobile. Ciro in vena.&nbsp;Proprio la punta della Lazio firma il tris con una bella giocata a 7 minuti dalla fine: lancio di Buffon, spizzata aerea di Pell&egrave;, Immobile vince lo spalla contro spalla con Tzedek e brucia Goresh con un destro secco in diagonale. Si tratta della sua seconda rete con l'Italia, poi lo stesso attaccante sciupa all'87&deg; a tu per tu con il portiere, mancino largo. Ciro negli ultimi minuti ha a disposizione molti metri di campo per lanciarsi in contropiede, con Israele sbilanciato. Il risultato per&ograve; non cambia pi&ugrave;. Le parole dei protagonisti.&nbsp;  Soddisfatto Giampiero Ventura: &ldquo;Con la giusta convinzione, la squadra pu&ograve; far bene su tutti i campi. Rimanere in 10 contro 11 &egrave; stato difficile, soprattutto nei primi minuti successivi in cui abbiamo sbandato. Sciupata la possibilit&agrave; di chiudere la gara pi&ugrave; volte: posso dire che abbiamo giocato, sofferto e vinto da squadra. Tutti hanno risposto bene. Verratti ha letto benissimo la gara e rappresenta un capitale della Nazionale: un elemento di grande spessore. In linea di massima oggi ci siamo creati problemi da soli, perch&eacute; siamo stati padroni del campo. In fondo abbiamo sub&igrave;to gol sull'unico tiro in porta da parte loro. Sono molto soddisfatto, in particolare per la grande partecipazione da parte di tutti. Immobile l'ho inserito con convinzione perch&eacute; aveva lavorato bene e con gli spazi che si erano aperti lui avrebbe potuto fare la differenza. Contro la Spagna, staremo meglio fisicamente rispetto ad oggi&rdquo;. Raggiante l'autore del terzo gol, il subentrato Ciro Immobile: &ldquo;Stamattina il Mister aveva pronosticato questa mia buona prestazione e sono contento per questo. C'&egrave; un rapporto speciale con Ventura, sia umano che professionale. Il peso specifico di questa vittoria &egrave; alto, giochiamo un girone complicato ed &egrave; stato un bene non perdere punti per strada. Gli italiani devono continuare a sostenerci sempre, ce la metteremo tutta proprio come abbiamo fatto all'Europeo: giocare in Nazionale &egrave; un onore&rdquo;. Antonio Candreva sa che in gare importanti come quella contro Israele bisogna essere pi&ugrave; cinici: &ldquo;Questo genere di partite, in campo internazionale, vanno chiuse prima. Abbiamo comunque fatto una grandissima gara stasera. La sofferenza non &egrave; stata tanto fisica ma perch&eacute; abbiamo giocato in 10. Dopo l'espulsione siamo stati bravi a non mollare per portare a casa i tre punti. Dobbiamo continuare a lavorare sulle certezze nostre e su quelle del Mister. Questo &egrave; un gruppo fantastico, ciascuno di noi adora venire in azzurro. L'importante era dare continuit&agrave;, ripartendo da ci&ograve; che di buono avevamo fatto all'Europeo. Ora affronteremo la Spagna con unit&agrave; di intenti e di gruppo, sapendo che possiamo dar fastidio a chiunque&rdquo;. Ancora a segno Graziano Pell&egrave;, dopo la rete alla Francia: &ldquo;Spero di continuare cos&igrave; con i gol, ma si pu&ograve; sempre migliorare. L'Italia tende sempre a dare di pi&ugrave; in gare ufficiali, ci siamo riusciti e sono contento per il nuovo staff. Sapevamo che saremmo dovuti rimanere concentrati dopo il loro gol e anche in seguito all'espulsione: questi tre punti sono molto importanti per la campagna eliminatoria. Difficolt&agrave; a reagire dopo le critiche di Italia-Germania (il celebre rigore sbagliato in modo sciagurato contro Neuer, ndr) ? Ho tanti difetti, ma possiedo anche come qualit&agrave; l'essere positivo e tenace. Posso dare ancora tanto a questa squadra e dobbiamo andare avanti su questa strada. Sono contento per Immobile, sta lavorando benissimo e meritava il gol&rdquo;. Per Marco Parolo, l'Italia possiede ancora tante cartucce da sparare: &ldquo;Volevamo dimostrare che siamo vivi, affamati come all'Europeo. La sofferenza in gara serve a temprare il carattere. Puntavamo a risvegliare l'orgoglio sopito a Bari, ed &egrave; stata fatta una buona partita da parte nostra. Fino al 2-0 gara sotto controllo, ma avremmo potuto chiuderla prima. Giocare con Verratti &egrave; un onore, un grande giocatore. Con Israele &egrave; stato un test importante: dopo la sconfitta contro la Francia avrebbero potuto&nbsp;incrinarsi alcune certezze&rdquo;. Ecco il migliore in campo. Marco Verratti &egrave; tornato dal primo minuto dopo alcuni mesi e lo ha fatto alla grande: &ldquo;Dal punto di vista fisico &egrave; stata per me una partita difficile, non giocavo i 90 minuti da febbraio: &egrave; andata bene. Abbiamo sofferto un po' dopo l' espulsione, poi &egrave; stato grande anche Buffon. Rispetto alla gestione Conte &egrave; un'Italia diversa, anche perch&eacute; i due C.T. hanno un modo diverso di intendere il calcio, pur con elementi simili. Ventura ci ha dato qualche dritta per mettere in pratica il suo gioco e tutto migliorer&agrave;. Giocare in azzurro come mezzala o davanti alla difesa, come stasera, non importa: gioco dove mi viene richiesto&rdquo;. Haifa (Israele), Stadio Sammy Ofer, 5 settembre 2016, qualificazioni mondiali 2018 Israele-Italia 1-3 Israele (4-2-3-1): Goresh; Ben Bitton, Tibi (50&deg; Gershon), Tzedek, Davidzada; Kayal, Nir Bitton (57&deg; Atzili) &ndash; Yeini, Ben Haim II (62&deg; Kehat), Hemed - Zahavi [C]. (In panchina: Saief, Kleyman, Dabbur, Golasa, Harush, Natcho, Einbinder, Dasa, Mugrabi). Commissario Tecnico: Elisha Levy. Italia (3-5-2): Buffon [C]; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva (67&deg; Florenzi), Parolo, Verratti, Bonaventura (62&deg; Ogbonna), Antonelli; Eder (70&deg; Immobile), Pell&egrave;. (In panchina: Gabbiadini, Rugani, Bernardeschi, De Sciglio, Marchetti, Pavoletti, Astori, Donnarumma, Montolivo). Commissario Tecnico: Giampiero Ventura. Arbitro: Karasev (Russia). Reti: 14&deg; Pell&egrave;, 31&deg; Candreva rig., 35&deg; Ben Haim, 83&deg; Immobile. Note: ammonito Chiellini; espulso Chiellini (55&deg;) per doppia ammonizione; minuti di recupero: primo tempo 1, secondo tempo 3; spettatori 30.000 circa.  Fabio Ornano @fabio_ornano

Partita che conta, l'Italia risponde: Israele KO. Ventura: "Sofferto e vinto da squadra vera"

L'eliminazione azzurra ad opera della Germania, soprattutto per il modo in cui &egrave; arrivata, fa male. Parlando nei minuti successivi ai rigori, i giocatori hanno espresso&nbsp;parole&nbsp;di delusione e tristezza: per la fine non solo del sogno, ma anche della gestione Conte che ha l'indubbio merito di aver creato un gruppo coeso e di carattere.  Non nasconde le lacrime uno dei veterani, Andrea Barzagli:  "Immensa delusione, abbiamo dato veramente tutto. Purtroppo rimane la sconfitta. Di tutto ci&ograve; che di bello abbiamo fatto, secondo me, non rimarr&agrave; nulla ed &egrave; un grande dispiacere. C'era davvero la voglia di stare insieme".  La commozione prende il sopravvento anche nelle parole di Leonardo&nbsp;Bonucci:  "Avevamo detto all'inizio di quest'avventura che se fossimo stati eliminati l'avremmo fatto a testa alta. Per 120 minuti questa Nazionale ha tenuto testa ai campioni del mondo, di questo dobbiamo essere orgogliosi. Ovvio, che uscire fa sempre male. Tutti gli uomini di questa squadra, a cominciare dal Commissario Tecnico e dal Presidente Tavecchio, sono stati grandi. Ringraziamo gli italiani, sono stati con noi e ci hanno portato tanto entusiasmo. Speriamo di averli resi orgogliosi di questa squadra".  Molto provato e scosso il capitano Gianluigi Buffon:  "Tracciato un solco e bisogna proseguire su questa strada, perch&eacute; abbiamo fatto il massimo. Quando si hanno valori, un'organizzazione di gioco, nulla diventa impossibile. Il mister ci ha ringraziato e ci ha espresso l'orgoglio di aver avuto a che fare con noi. Dispiace perch&eacute; meritavamo, anche per ci&ograve; che abbiamo risvegliato nell'animo della gente. &Egrave;&nbsp;dura, ma andiamo avanti. Si prende il risultato e si porta a casa. Un momento particolare e delicato per tutti noi, perch&eacute; pensavamo di aver fatto qualcosa di eccezionale che necessitava&nbsp;ancora di un piccolo passo".  Uno degli elementi pi&ugrave; positivi di questo Europeo azzurro &egrave; stato Marco Parolo:  "Abbiamo creato un'identit&agrave; di gioco, in cui ogni giocatore sapeva esattamente cosa fare. Dare tutto non &egrave; bastato. Ora &egrave; normale che ci sia solo delusione, ma smaltita quella rester&agrave; solo l'orgoglio".  L'ultimo arrivato e titolare "obbligato" Stefano Sturaro:  "Il rimpianto &egrave; quello di non aver passato il turno, usciamo a testa alta nonostante il dispiacere. Per 120 minuti siamo stati all'altezza della Germania e dobbiamo andarne fieri".  Chi lascia a prescindere una traccia indelebile del suo passaggio &egrave; Antonio Conte, che ha avuto modo di togliersi qualche sassolino dalle scarpe dopo la sua ultima partita alla guida dell'Italia:  "Ringrazio i ragazzi, sono stati straordinari. Questi due anni sono stati fantastici, ancora di pi&ugrave; lo &egrave; stato quest'ultimo mese e mezzo in cui abbiamo creato un grande gruppo. Questi ragazzi li porter&ograve; nel cuore. Attraverso il lavoro si possono costruire delle cose bellissime. Termina qui la mia esperienza con la Nazionale: ho bisogno del campo, di allenare tutti i giorni e ora andr&ograve; in Inghilterra. Ma devo&nbsp;sottolineare che in questi due anni non ho ricevuto supporto nel mio lavoro, oltre a quello (scontato) del Presidente Tavecchio: ho cercato di far spostare la finale di Coppa Italia per avere qualche giorno in pi&ugrave; per lavorare con i ragazzi, ma invano... La Nazionale ti d&agrave; grande orgoglio ed emozione, ma anche pressione notevole: spero che un giorno si ricreino&nbsp;le condizioni per ritornare".  Fabio Ornano @fabio_ornano

Parole azzurre. Conte: "Sostenuto da nessuno"

Dev'essere un ingordo, Marco Parolo. La sua ingordigia, per&ograve;, &egrave; pienamente giustificata, perch&eacute; dopo il duro pane della Serie C, mangiato per tanti - troppi - anni, in due stagioni ha sbranato la B ed azzannato la A. Cesare Prandelli, che il sabato sera l'ha trascorso al &laquo;Manuzzi&raquo; per decidere se offrirgli la maglia azzurra come dessert, credo abbia optato per il s&igrave;: dopotutto, c'&egrave; passato anche lui per la terza serie, anche se con trent'anni d'anticipo, quando indossava la maglia della Cremonese. Marco Parolo &egrave; nato a Gallarate, come Ivan Basso. In comune, la passione per la bici, che al centrocampista del Cesena &egrave; stata trasmessa dal pap&agrave;: entrambi ottimi scalatori. Ivan di montagne, Marco di classifiche. Perch&eacute; quest'anno il Cesena sogna la salvezza, e se il campionato finisse oggi ci sarebbe anche riuscito, ma accadeva lo stesso un anno fa ed il cavalluccio marino bianconero da neopromosso in B spinse cos&igrave; tanto sui pedali da guadagnarsi la massima serie. In volata con il Brescia, ovviamente, decise Parolo: una sua rete, contro il Piacenza di Ficcadenti all'ultima giornata, regal&ograve; un'inaspettata promozione al Cesena. Di gol l'anno scorso ne segn&ograve; altri quattro, due dei quali contro il Piacenza nella gara d'andata. Quest'anno, invece, l'ha messa dentro contro Napoli, Lazio, Sampdoria e Juventus, perch&eacute; il blasone dell'avversario &egrave; un incentivo ad infilare il portiere. Per essere un centrocampista gli riesce parecchio bene, ed il ringraziamento in questo caso va a Stefano Borgonovo, che oggi lotta con la SLA, ma fino a qualche anno fa cercava d'insegnare ai ragazzini del Como come fregare il difensore e buttarla in porta. Parolo, da buono studente qual &egrave; stato (maturit&agrave; scientifica conseguita presso il &laquo;Leonardo Da Vinci&raquo; di Gallarate) assimilava tutto alla perfezione. Per metterlo in pratica c'era la prima squadra, nel 2004: colando a picco verso il fallimento, lo spazio per i giovani abbondava. Bravo nel cogliere l'opportunit&agrave;, per Parolo quell'anno tre gol e tante buone cose, che gli valsero il passaggio alla Pistoiese - che non voleva pi&ugrave; trovarselo contro: dei tre gol segnati l'anno prima, due erano arrivati contro gli arancioni. Due stagioni a Pistoia, quindi il Foligno e l'incontro con Bisoli, ritrovato a Cesena dopo un settimo posto con il Verona in quella che nel frattempo aveva cambiato nome in Lega Pro. Dei giorni in bianconero ho gi&agrave; detto, ora tocca all'azzurro della Nazionale: questo paragrafo, per&ograve;, deve scriverlo il protagonista, Marco Parolo. Antonio Giusto

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Italia-Germania 0-0: bene i giovani azzurri. De Rossi: "Più dell'età, conta la testa"

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Parole azzurre. Conte: "Sostenuto da nessuno"

Parola di Marco Parolo