Sarri ed il suo Napoli iniziano nel migliore dei modi la fase a gironi di Champions League, espugnando il campo della Dinamo Kiev in rimonta per 2-1. Mattatore il polacco Arkadiusz Milik, autore di due reti entrambe con deviazioni aeree.  Dopo pochi secondi Sydorchuk cerca di sorprendere Reina con un pallonetto da centrocampo, lo spagnolo alza in corner. Gli ucraini continuano a premere nei minuti successivi. Rybalka non trova la porta la prima volta (sinistro da fuori deviato in angolo), la seconda invece s&igrave;: tutto parte da un traversone lungo di Yarmolenko che pesca Tsygankov, sponda aerea per Rybalka che insacca indisturbato in girata. Difesa napoletana troppo morbida nella circostanza e vantaggio dei padroni di casa. Passano dieci minuti e pareggio degli uomini di Sarri con Milik, che infila di testa la rete ucraina su cross da sinistra di Ghoulam. Il polacco ringrazia il concorso di colpa tra il centrale Vida ed il portiere-monumento Shovkovskiy per riequilibrare la gara. Troppo egoista Mertens, che taglia da sinistra e tira sul fondo ignorando l'inserimento di Callejon. Ma il belga entra nell'azione del raddoppio a tempo scaduto: cross di Callejon, Mertens supera di testa Shovkovskiy ma Khacheridi salva sulla linea, Milik manda in rete con un'altra incornata e ribalta il risultato. Nella ripresa i campani controllano agevolmente la situazione con il possesso palla e sfiorano il tris con Mertens che colpisce il palo con il destro. Al 68&deg; Sydorchuk si becca il secondo giallo con un tuffo in area napoletana, ucraini in 10 ed incapaci di raggiungere il 2-2. Il Napoli torna in Italia con tre punti importanti in valigia.  Kiev (Ucraina), stadio Olympiskiy, 14 settembre 2016 Dinamo Kiev-Napoli 1-2 Dinamo Kiev (4-1-4-1): Shovkovskiy; Makarenko, Khacheridi, Vida, Antunes; Yarmolenko, Sydorchuk, Rybalka (81&deg; Korzun), Harmash, Tsygankov (73&deg; Husyev); J&uacute;nior Moraes (87&deg; Gladkiy). (In panchina: Moroziuk, Buyakskyy, Fedorchuk, Rudko). Allenatore: Serhiy Rebrov. Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (62&deg; Zielinski); Callejon, Milik (82&deg; Gabbiadini), Mertens (73&deg; Insigne). (In panchina: Maggio, Maksimovic, Sepe, Diawara). Allenatore: Maurizio Sarri. Arbitro: Collum (Scozia). Reti: 26&deg; Rybalka, 36&deg; e 45&deg; + 2 Milik. Note: ammoniti Sydorchuk, Harmash, Milik; espulso Sydorchuk (68&deg;) per doppia ammonizione; spettatori 35.137.  Fabio Ornano @fabio_ornano

Ottimo esordio del Napoli: Milik firma il colpo a Kiev

Il Napoli gioca il miglior calcio d'Italia, &egrave; alla quinta vittoria di fila, ha il secondo attacco e la seconda difesa del campionato, detiene l'intero cartellino di un fuoriclasse mondiale, recupera giocatori come Jorginho che davano l'impressione di non poter entrare in pianta stabile tra i titolari, eppure - com'era ampiamente prevedibile - il caso del giorno &egrave; un altro e riguarda Insigne e Mertens. Il 'Magnifico' pare non abbia gradito la staffetta imposta da Sarri, uscendo dal campo vistosamente contrariato mentre il belga, subito dopo la rete del 2-0, non ha gioito insieme ai propri compagni, lasciandosi andare a uno sfogo rabbioso e in solitudine. In tutto ci&ograve;, come se non bastasse, &egrave; arrivata la non velatissima "polemica" che l'agente di Gabbiadini, Silvio Pagliari, ha voluto far recapitare al diretto interessato per mano di terzi. &laquo;Mi piange sempre di pi&ugrave; il cuore a vedere #Gabbiadini comodo in panchina anche quando c'&egrave; il turno infrasettimanale&raquo; scriveva a pochi minuti dal termine dell'incontro un twitterino. Pensiero che &egrave; stato prontamente rilanciato dal procuratore sul proprio profilo. La complessa situazione va avanti da agosto, ancor prima dell'inizio del campionato: &laquo;Se Manolo non gioca togliamo il disturbo&raquo;. Per Insigne e Mertens il caso - chiamatelo come volete - non ha nessuna ragione di esistere e, come spesso accade ultimamente, a risolvere il tutto &egrave; stata la saggezza dell'allenatore con le parole nel post partita. &Egrave; gi&agrave; difficile per l'ambiente sostenere le pressioni mediatiche che sono partite, puntuali, dal giorno in cui Sarri opt&ograve; per il cambio di modulo, in pi&ugrave; aggiungiamo l'equazione "continue vittorie del Napoli" = "notizia" - perch&eacute; si cade ancora nell'errore di considerare la squadra un po' come una sorpresa -, con il rischio di rimanere imbottigliati e rompere il giocattolo per un qualcosa di inutile. Le gerarchie di formazione ci sono sempre state e Insigne, al giorno d'oggi, &egrave; con merito il terzo attaccante titolare insieme a Higuain (strano...) e Callejon. Certo, se accettasse il cambio con pi&ugrave; serenit&agrave; - ritenendolo conservativo, cosa che in effetti &egrave; - ne gioverebbe chiunque. A partire dal folletto belga, che fa benissimo a sentirsi parte integrante del dualismo, con meno incazzature e pi&ugrave; sorrisi. Il discorso riguardante Gabbiadini &egrave; leggermente diverso, &egrave; il meno utilizzato (solo 160 minuti in A) e il lusso di tenerlo in panchina non &egrave; per tutti. Ha davanti Higuain - per Sarri &egrave; il vice naturale - e quando si ha il Pipita in condizione &egrave; quasi normale andare a sbattere contro un muro. Siamo sicuri, per&ograve;, che uno spezzone di turno infrasettimanale l'avrebbe meritato. Della questione ne avevamo parlato qui.  @damorirne

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Ottimo esordio del Napoli: Milik firma il colpo a Kiev

Insigne e Mertens, fate i bravi: tra un po' è Natale