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Insigne e Mertens, fate i bravi: tra un po' è Natale

Redazione

29.10.2015 ( Aggiornata il 29.10.2015 13:27 )

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Il Napoli gioca il miglior calcio d'Italia, è alla quinta vittoria di fila, ha il secondo attacco e la seconda difesa del campionato, detiene l'intero cartellino di un fuoriclasse mondiale, recupera giocatori come Jorginho che davano l'impressione di non poter entrare in pianta stabile tra i titolari, eppure - com'era ampiamente prevedibile - il caso del giorno è un altro e riguarda Insigne e Mertens. Il 'Magnifico' pare non abbia gradito la staffetta imposta da Sarri, uscendo dal campo vistosamente contrariato mentre il belga, subito dopo la rete del 2-0, non ha gioito insieme ai propri compagni, lasciandosi andare a uno sfogo rabbioso e in solitudine. In tutto ciò, come se non bastasse, è arrivata la non velatissima "polemica" che l'agente di Gabbiadini, Silvio Pagliari, ha voluto far recapitare al diretto interessato per mano di terzi. «Mi piange sempre di più il cuore a vedere #Gabbiadini comodo in panchina anche quando c'è il turno infrasettimanale» scriveva a pochi minuti dal termine dell'incontro un twitterino. Pensiero che è stato prontamente rilanciato dal procuratore sul proprio profilo. La complessa situazione va avanti da agosto, ancor prima dell'inizio del campionato: «Se Manolo non gioca togliamo il disturbo». Per Insigne e Mertens il caso - chiamatelo come volete - non ha nessuna ragione di esistere e, come spesso accade ultimamente, a risolvere il tutto è stata la saggezza dell'allenatore con le parole nel post partita. È già difficile per l'ambiente sostenere le pressioni mediatiche che sono partite, puntuali, dal giorno in cui Sarri optò per il cambio di modulo, in più aggiungiamo l'equazione "continue vittorie del Napoli" = "notizia" - perché si cade ancora nell'errore di considerare la squadra un po' come una sorpresa -, con il rischio di rimanere imbottigliati e rompere il giocattolo per un qualcosa di inutile. Le gerarchie di formazione ci sono sempre state e Insigne, al giorno d'oggi, è con merito il terzo attaccante titolare insieme a Higuain (strano...) e Callejon. Certo, se accettasse il cambio con più serenità - ritenendolo conservativo, cosa che in effetti è - ne gioverebbe chiunque. A partire dal folletto belga, che fa benissimo a sentirsi parte integrante del dualismo, con meno incazzature e più sorrisi. Il discorso riguardante Gabbiadini è leggermente diverso, è il meno utilizzato (solo 160 minuti in A) e il lusso di tenerlo in panchina non è per tutti. Ha davanti Higuain - per Sarri è il vice naturale - e quando si ha il Pipita in condizione è quasi normale andare a sbattere contro un muro. Siamo sicuri, però, che uno spezzone di turno infrasettimanale l'avrebbe meritato. Della questione ne avevamo parlato qui. @damorirne

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