Gregory Coupet: il baluardo di Lione

Gregory Coupet: il baluardo di Lione

Dopo aver iniziato al Saint-Étienne, il portiere francese è stato uno degli alfieri dell’epopea dell’Olympique nei primi anni 2000. In Nazionale venne chiuso da Fabien Barthez

Massimiliano Lucchetti/Edipress

31.12.2022 ( Aggiornata il 31.12.2022 11:44 )

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Ci sono grandi portieri che hanno segnato un’epoca in club importanti senza però lasciare il segno nella loro Nazionale; basti pensare a Stefano Tacconi, a cui Walter Zenga ha lasciato le briciole piuttosto che – venendo ai giorni nostri –  a Ederson, sempre all’ombra di Alisson nel Brasile di Tite. Allo stesso modo, la carriera di Gregory Coupet è stata favolosa nell’Olympique Lyonnais quanto modesta con la casacca dei Bleus. Coupet nasce a Le Puy-en-Velay, nell’Alta Loira e muove i primi passi nella squadra della sua città, alternandosi spesso tra il ruolo di custode della porta con quello di centravanti. Nel 1993 passa al Saint-Étienne dove diventa, in breve tempo, la riserva di uno dei portieri più iconici degli anni Ottanta-Novanta, Joseph-Antoine Bell (storico estremo camerunense che si alternava tra i pali della nazionale con Thomas N’Kono); alla fine dell’anno la società decide di puntare sul francesino. Nonostante l’avventura in maglia verde non sia foriera di molte vittorie, il giovane Gregory attrae verso di sé l’interesse di numerose compagini, tra le quali l’Olympique Lyonnais.

Coupet, il portiere dei sette campionati vinti dal Lione

I tifosi dell’Olympique non videro di buon occhio il suo arrivo, a causa della aspra rivalità con il Saint-Étienne; le due città distano tra loro solamente una ottantina di chilometri e si respira, quindi, aria di derby. In più, un ulteriore difficoltà era la presenza di Pascal Olmeta, beniamino dei tifosi, che dal 1993 era “proprietario” indiscusso di quella porta. Coupet non si lasciò condizionare da tutto ciò e così Olmeta, come prima di lui Bell, alla fine fu scalzato. Dopo il secondo posto nel torneo 2000-01, il Lione si apprestava alla stagione successiva – l’ultima disputata con la denominazione di Division 1 –  con le credenziali per essere una delle squadre favorite. Coupet e i suoi compagni confermarono i pronostici; Gregory fu uno dei grandissimi protagonisti di quella cavalcata. Proprio durante quella stagione successe l’episodio più eclatante della carriera del nostro protagonista. Il 10 ottobre 2001 il Lione giocò contro il Barcellona al Camp Nou; la squadra blaugrana vinse l’incontro per due reti a zero, ma l’istantanea arrivata fino ai giorni nostri resta quella dello sciagurato retropassaggio di Cláudio Cacapa effettuato nel tentativo di anticipare Rivaldo; questo errore  costrinse Gregory a un memorabile salvataggio di testa, con la palla che picchiò sulla traversa e fece ritorno in campo. Sulla ribattuta il numero 10 brasiliano cercò di ribadire in porta a colpo sicuro, sempre con la testa; Coupet però, in versione Mr. Fantastic, si tuffò sventando la minaccia, compiendo una delle parate più iconiche e memorabili di sempre.

La fortuna più grande avuta da Coupet negli anni del Lione è stata quella di aver trovato al suon fianco niente meno che il portiere campione d’Europa con la nazionale francese nel 1984: Joel Bats. L’ex compagno di squadra di Platini ne ha limitato i difetti, che nei primi anni erano abbastanza palesi - rilanci difettosi e scarsa capacità di concentrazione - rendendolo uno degli estremi più affidabili d’Europa. In seguito, Joel dirà: “Lavorare con lui è stata una fortuna, apprendeva in modo rapido tutto quello che gli spiegavo”. Tornando alle avventure in Ligue 1, la compagine del presidente Jean-Michel Aulas aprì una vera e propria dinastia, conquistando il titolo per sette anni di fila (sono per ora gli unici campionati conquistati nella storia del Lione). Il numero uno restò fino alla fine del ciclo vincente, conquistando oltre ai campionati, anche sei Supercoppe francesi; a livello individuale è stato insignito per quattro anni di fila (dal 2003 al 2006) del titolo di: Miglior portiere del campionato. Con l’Olympique è secondo nella classifica di tutti i tempi per quanto riguarda le presenze con 519 dietro al leggendario Serge Chiesa; invece, è al primo posto per presenze nelle coppe europee con 94. Solo recentemente Marco Verratti è riuscito a sopravanzarlo per quanto concerne i titoli di campione di Francia (otto a sette).

L’esperienza in nazionale di Coupet

Purtroppo con la maglia della Francia il Nostro non ebbe la stessa fortuna poiché trovò davanti a sé uno dei monumenti del calcio transalpino: “il Pelato” Fabien Barthez. Coupet nella sua carriera riuscì a sopravanzare diversi numeri uno famosi, ma nella Nazionale le gerarchie erano molto chiare, considerando poi che Barthez era reduce dal doppio trionfo Mondiale ed Europeo del biennio 1998-2000. Nonostante il ruolo di comprimario il lorenese si fece sempre trovare pronto e, quando nel 2006 Barthez fu colpito da una lunga squalifica, lo sostituì nelle qualificazioni Mondiali, giocando sei partite e subendo solamente una rete. Finita la squalifica di Barthez, mentre i Mondiali si stavano avvicinando, L’Équipe lanciò un sondaggio popolare su chi avesse dovuto vestire i panni di portiere titolare; quasi il 70% si spese a favore di Coupet. Il sentimento popolare non convinse il CT Raymond Domenech che affidò la titolarità al vecchio Fabien.

Comunque, Gregory ebbe la sua grande chance in occasione del Campionato Europeo del 2008; la Francia partiva come sempre tra le compagini più accreditate alla vittoria finale; tuttavia, inserita in un gruppo infernale con Olanda e Italia non riuscì a superare nemmeno il girone eliminatorio. Coupet dovette così, dopo 34 partite e 19 gol subiti, abbandonare i sogni di gloria.

Il finale di carriera

Nel 2008 il nostro numero uno concluse la sua epopea con Les Gones ed approdò in Liga; la stagione tra le fila dell’Atletico Madrid fu da dimenticare con solamente sei presenze e la titolarità persa a favore di Leo Franco. Coupet chiuse la sua carriera sul campo ritornando in patria e accasandosi al PSG; furono due annate senza molti squilli di tromba: un tredicesimo posto nel 2009-10 e un quarto posto l’anno successivo. L’avventura nel calcio per il nostro protagonista terminò proprio con quell’annata, non riuscendo a godersi l’epopea del Paris qatariota.

È stata una carriera davvero piena di record e soddisfazioni quella di Coupet con un solo grande rammarico: aver incrociato i guantoni con il “Pelato” più famoso di Francia.

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