Londra, il Chelsea e le due vite di Petr Cech

Londra, il Chelsea e le due vite di Petr Cech

Nato il 20 maggio 1982, l’estremo difensore ceco nel 2006 ha rischiato di dover dire addio alla sua carriera ma è tornato più forte di prima

Massimiliano Lucchetti/Edipress

20.05.2022 09:58

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Petr Cech nasce a Plzen il 20 maggio 1982 e muove i primi passi da calciatore proprio nella squadra della sua città, il Viktoria Plzen. A 17 anni esordisce come professionista nel Chmel Blsany, dove resta due anni, per poi passare, secondo le previsioni, nella compagine più forte del paese, lo Sparta Praga. Lì rimane un solo anno (2001-02) ma riuscirà lo stesso ad entrare nella storia, restando immacolato in 17 incontri (su 27 disputati) e stabilendo il nuovo primato d’imbattibilità con 855 minuti. Prima di approdare nella sua nuova squadra, il Rennes - che era riuscita ad anticipare gli appetiti delle big europee, con una spesa minima di 5 milioni di euro – dovette disputare l’Europeo Under-21 in Svizzera. Dopo aver passato il girone dietro la favorita Francia, i cechi si ritrovarono in semifinale contro l’altra favorita, l’Italia; tuttavia ai supplementari il gol di Pospisil eliminò gli azzurri. In finale fu nuovamente Francia- Repubblica Ceca, ma questa volta gli attacchi dei Bleus si infransero contro la diga alzata da Cech, che ai rigori diventò indiscusso protagonista respingendo i tiri di Frau ed Escudé, consegnando per la prima volta il trofeo alla “giovane” Repubblica Ceca. Il numero uno fu anche nominato miglior giocatore della competizione.

L’epopea con il Chelsea

Grazie alle prestazioni con il Rennes venne acquistato dall’ambizioso Chelsea di Mourinho e Abramovic per 13 milioni di euro, diventando in quel momento il goalkeeper più caro nella storia dei Blues. L’arrivo in Inghilterra venne preceduto di nuovo da un Europeo; questa volta però si trattava della competizione maggiore, in cui Cech, per la prima volta si trovò a confrontarsi con il gotha del ruolo: Buffon, Van der Sar, Casillas, Kahn. La Repubblica Ceca fermerà la sua corsa solamente in semifinale contro l’incredibile Grecia (che poi vincerà il titolo) e Petr venne premiato dall’Uefa nel top 11 dell’Europeo. All’inizio della prima annata Oltremanica (2004-05) il titolare era “il nostro” Carlo Cudicini, ormai diventato un’istituzione da quelle parti; un infortunio però lo costrinse ai box e da quel momento il guardiano ceco non lasciò più il suo posto da titolare. In quella Premier stabilì un nuovo record di 1025 minuti senza subire gol, dal 12 dicembre 2004 al 5 marzo 2005. Al termine della stagione vinse il primo campionato inglese e la prima Football League Cup. L’anno successivo ci fu un altro campionato vinto e il primo Community Shield.

Petr Cech, il portiere con il caschetto

Il destino cercò però di frapporsi a questa carriera vincente: il 14 maggio 2006 nella gara contro il Reading, dopo appena 16 secondi di gioco, arrivò una palla lunga, apparentemente innocua, il numero uno uscì fino quasi al limite dell’area per abbrancare la sfera quando Hunt, non arrestando la sua corsa, diede una ginocchiata alla tempia a Cech che perse i sensi rischiando non solo la carriera, ma anche la vita.

Petr rientrò in campo dopo 98 giorni dall’infortunio contro il Liverpool e da quel momento indossò per sempre un casco protettivo, simile agli amati portieri di hockey su ghiaccio (in Repubblica Ceca l’hockey è una vera e propria passione collettiva). 

Il ritorno, la Champions League e l'addio

Nella stagione 2007-08 venne nominato miglior portiere della Champions League, tornando ai livelli precedenti all’infortunio. Nel 2009, grazie alle sue parate dal dischetto, permise ai Blues di conquistare un altro Community Shield contro lo United. Il suo anno di grazia, però, fu il 2011-12 quando nella finale di Champions League, nei supplementari, bloccò il tiro dagli 11 metri di Robben e nella sequenza finale respinse quelli di Olic e Schweinsteiger. Dopo altre vittorie, tra cui l’Europa League nel 2012-13, il tecnico Mourinho decise di puntare sul giovane belga Thibaut Courtois e Petr rimase per un’altra stagione a fargli da chioccia. Alla fine dell’anno, accettò l’offerta dell’Arsenal e lasciò i Blues con cui aveva disputato ben 494 match, vincendo 15 trofei.

Un nuovo inizio con l’Arsenal

Il Community Shield 2015 fu la sua prima partita con i Gunners che, ironia della sorte, lo contrappose al suo passato. Il match fu vinto dall’Arsenal, grazie soprattutto ai miracoli dell’uomo con il caschetto, che si dimostrò ancora una volta un interprete di livello mondiale. L'11 marzo 2018, dopo aver parato un rigore a Troy Deeney del Watford, divenne il primo portiere della Premier League a mantenere per 200 volte la porta imbattuta. La sua ultima stagione fu il 2018-19 in cui, dopo l’inizio da titolare, perse il posto a seguito di un infortunio, a favore di Bernd Leno. Il suo ultimo match disputato fu la finale di Europa League contro la compagine che lo aveva fatto conoscere al mondo: il Chelsea. La partita non ebbe storia con i Gunners sconfitti 4-1, ma Cech chiuse simbolicamente il cerchio della sua carriera, venendo anche premiato come miglior portiere della competizione. 

Attualmente è un apprezzato dirigente sportivo, consulente tecnico del Chelsea.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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