Inter-Roma, i quarti di finale della Coppa Italia 1985-86

Inter-Roma, i quarti di finale della Coppa Italia 1985-86

Nel doppio confronto i giallorossi si imposero 2-0 all’andata e persero 2-1 a Milano: un risultato che non fermò la corsa dei capitolini allenati da Eriksson verso la vittoria del trofeo

Paolo Valenti/Edipress

08.02.2022 15:55

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Nell’edizione 1985-86 della Coppa Italia, Roma e Inter si affrontarono nei quarti di finale in un doppio confronto il cui primo atto si tenne in casa dei giallorossi. Uno scontro tra due grandi deluse dal campionato che si era concluso solo pochi giorni prima: i nerazzurri avevano perso gradualmente per strada i favori del pronostico per la vittoria dello scudetto mentre la Roma, in crescendo di condizione nel girone di ritorno, era riuscita a trovarsi a pari punti con la Juventus a due giornate dal termine ma venne sconfitta in casa nella penultima partita contro un Lecce ormai retrocesso che compromise le possibilità di successo finale dei capitolini. Delusione cocente, tragedia sportiva entrata negli annali della storia romanista e capace di generare tra i suoi affezionati un’amarezza seconda solo a quella sgorgata dalla finale di Coppa dei Campioni di due anni prima.

La gara d'andata all'Olimpico

Coppa Italia, si diceva. Quarti di finale di prestigio solo sulla carta, perché le contendenti dovettero disputarli imbottite di seconde linee e ragazzi impiegati in stagione nel campionato primavera. Il motivo? L’imminente inizio dei Mondiali in Messico, ai quali l’Italia andava a difendere il titolo conquistato quattro anni prima a Madrid. La lettura delle formazioni, il 7 maggio del 1986 all’Olimpico, era un groviglio di cognomi ai più sconosciuti: roba da raffinati addetti ai lavori o esperti dei settori giovanili. Per la Roma i titolari della stagione in campo erano quattro: Oddi, Righetti, Graziani e Di Carlo mentre nell’Inter spiccavano solo i nomi di Mandorlini, Ferri, Fanna e Brady. Nell’era che precedeva l’avvento dei social media, il triste finale d’annata giallorosso non impediva ai tifosi di dimostrare affetto incondizionato alla squadra e di aver voglia di vederla dal vivo per sostenerla, nonostante l’orario (le 17,30), il gran sole che accaldava le tribune dello stadio e l’imminente inizio degli Internazionali di tennis, evento clou della primavera sportiva romana. Così, al botteghino, risultavano quasi 25.000 i paganti con un incasso di circa 230 milioni di lire. Sin dall’inizio la gara appare a senso unico, con i giovani della Roma a conquistare metri di campo e a recitare i versi delle poesie fatti di giocate in verticale che hanno imparato dai loro compagni più maturi. L’Inter sembra non aver voglia, o risorse, per opporsi quando intorno al 15’ Mastrantonio scende esuberante sulla fascia destra e arriva al cross. Dentro l’area, qualche metro più indietro rispetto al punto di fermata della corsa del giovane difensore, avviene un contatto che porta l’arbitro a fischiare un rigore (tra le proteste dei nerazzurri) che Desideri trasforma con sicurezza. Il raddoppio arriva alla mezz’ora, quando Tovalieri trova il tempo giusto per intercettare di testa a ridosso dell’area di porta un bel cross di Ciccio Graziani e battere Lorieri. Il 2-0 regge fino alla fine, coi giovani giallorossi capaci di sciorinare un calcio veloce e profondo e i loro avversari apparentemente intorpiditi dalle mollezze di quel pomeriggio romano.

La partita di ritorno a San Siro

A San Siro, due settimane più tardi, il risultato dell’andata rende quasi disperato il tentativo di recupero dell’Inter. Solita situazione di partenza, con rincalzi e giovani a costituire l’ossatura di entrambe le formazioni, e un barlume di speranza che si accende per i padroni di casa quando al 16’ l’arbitro Lo Bello concede un rigore per un fallo di Desideri su Fanna che Brady trasforma dopo una prima frazione di gioco nella quale l’Inter spinge parecchio e la Roma prova a farsi pericolosa in contropiede. La squadra di Corso, però, non riesce a consolidare quel trend iniziale, così Oddi e Giannini ne possono approfittare: bella discesa sulla destra del primo che culmina con un cross un po’ arrangiato sul quale il Principe si avventa a pochi metri dalla linea di porta. L’intervento di Lorieri non è impeccabile e serve solo a rallentare la corsa del pallone verso la rete. È un gol che, a un minuto dall’intervallo, cala il sipario sulle possibilità di approdare in semifinale dell’Inter. La ripresa, quindi, ha poco da offrire se non qualche spunto che anche le amichevoli più fiacche riescono a regalare. Al 63’ Fanna prova a segnare su punizione mentre al 75’ Mandelli, con una serpentina cominciata sulla trequarti, semina diversi difensori e brucia Gregori con un bel diagonale. Al presidente Pellegrini resta la consolazione di essersi presentato in tribuna con Giovanni Trapattoni, il tecnico che costruirà l’Inter dei record.

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