Stankovic, un drago d'inverno per l'Inter

Stankovic, un drago d'inverno per l'Inter

Il serbo arrivò dalla Lazio nel gennaio 2004 quasi in sordina ma diventò presto un pilastro dei nerazzurri

Alessandro Ruta/Edipress

17.01.2024 08:01

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L'Inter, che tante volte ha fatto flop con gli acquisti in inverno, si può dire che con Dejan Stankovic abbia centrato in pieno l'obiettivo, doppio, di indebolire la concorrenza e rafforzarsi tantissimo.

Pescare la pepita d'oro nel frenetico mercato di gennaio, fatto spesso di sviste e contraddizioni, non è facile. Con il serbo, però, parlare di acquisto azzeccato e senza spendere molto poi, è financo riduttivo.

 

Stankovic universale

Dejan Stankovic è stato probabilmente uno dei centrocampisti più sottovalutati del nuovo millennio. "Deki", come veniva soprannominato, era capace davvero di fare tutto, giocando da mediano, da regista, da mezz'ala e addirittura da esterno. Qualità da giocatore totale con in più un gran tiro da fuori che lo rendeva pericoloso anche se la palla era a distanza proibitiva.

Ci sono alcuni gol segnati in maglia interista, quindi in epoca recente, da far strabuzzare gli occhi: il tiro al volo da centrocampo contro lo Schalke in Champions League o quello, molto simile, a Marassi contro il Genoa nell'anno del Triplete.

A scoprirlo per primo, la Lazio di Eriksson, che ancora giovanissimo lo strappa alla Stella Rossa. Stankovic ha appena 20 anni, ma è già un leader e nel giro della nazionale. Il suo mentore diventa da subito Sinisa Mihajlovic, con cui condivide la nazionalità e una leadership innata. Lega molto anche con Roberto Mancini, che diventerà il suo allenatore all'Inter.

 

In cambio di Pandev

In quella Lazio strapiena di stelle il serbo trova piano piano il suo spazio, segna addirittura al debutto in Serie A contro il Piacenza, e nell'anno dello scudetto mette assieme 3 gol in 16 presenze. Del resto, come detto, può giocare letteralmente ovunque in mezzo in una squadra che mette assieme qualità e quantità e che colleziona trofei.

Quando però iniziano i problemi economici per il club biancoceleste Stankovic si vede subito che è uno di quelli sacrificabili più facilmente. Dopo un interesse della Juventus è però l'Inter nel gennaio 2004 a prenderlo per una cifra tutto sommato irrisoria: 4 milioni più il cartellino di Pandev. Curiosamente i due si troveranno assieme dal gennaio 2010 in avanti, condividendo l'irripetibile stagione del Triplete.

Saranno nove anni assolutamente trionfali anche in nerazzurro per “Il Drago”, specie nel periodo con Mancini e Mourinho in panchina. Per il tecnico portoghese è una sorta di jolly, buono sia da titolare che a partita in corso, a seconda dell'avversario.

Con Thiago Motta squalificato, è Stankovic a giocare da titolare la finale di Champions del 2010 contro il Bayern Monaco, uno dei due mediani con Cambiasso nel 4-2-3-1 interista. Anche lì, una prova maiuscola, di grande personalità.

Rimarrà nerazzurro fino al 2013 dopo 42 gol in 326 presenze. Perché, come detto, era anche uno che la porta la vedeva con facilità.

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