Stankovic e il clamoroso passaggio dalla Lazio all’Inter al “fotofinish”

Stankovic e il clamoroso passaggio dalla Lazio all’Inter al “fotofinish”

Il centrocampista serbo si trasferì dalla Capitale ai nerazzurri nel calciomercato invernale del 2004: a Cragnotti 4 milioni di euro più la comproprietà di Pandev

Vincenzo Lo Presti/Edipress

30.01.2022 ( Aggiornata il 30.01.2022 10:02 )

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Da Vieri, Crespo e Favalli a Hernanes e Candreva, passando per i più recenti De Vrij e Correa: è davvero sterminata la lista dei calciatori che sono passati dalla Lazio all’Inter. Nel novero dei giocatori che hanno percorso la A1 Roma-Milano, però, un nome spicca su tutti: Dejan Stankovic. Il centrocampista serbo, portato in Italia dalla Lazio nell’estate del 1998, venne prelevato dai biancocelesti dopo l'ampio dossier raccolto dall’uomo mercato di fiducia Vincenzo Proietti Farinelli. La società di Cragnotti versò 24 miliardi di lire nelle casse della Stella Rossa e Deki sbarcò in Italia. Il calciatore dimostrò subito di che pasta era fatto e bagnò il debutto in Serie A segnando al Piacenza. Ben presto divenne una pedina fondamentale prima per Eriksson e poi per Zoff, Zaccheroni e Mancini. Stankovic rappresentava un fiore all’occhiello della Lazio più bella e vincente di sempre. Nei suoi anni nella Capitale riuscì a mettere in bacheca uno scudetto, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa.

Il passaggio all’Inter e i dettagli dell’accordo

Nel calciomercato invernale del 2004, però, con la società in piena emergenza, la sua esperienza laziale giunse al capolinea e il passaggio nella Milano nerazzurra divenne realtà. A dire il vero si trattò di una trattativa complessa, aperta a ogni soluzione. Il 30 gennaio 2004, infatti, il Corriere dello Sport-Stadio in prima pagina parlava di un possibile rinnovo con la Lazio. Qualche ora dopo, però, le parti avevano trovato un accordo: 4 milioni di euro ai biancocelesti e la comproprietà di Pandev da luglio. Una trattativa chiusa al fotofinish, con i dirigenti delle due società che depositarono in Lega il contratto appena 8 minuti prima delle 13, orario di chiusura del mercato di riparazione. Sciolte le ultime difficoltà, legate alla richiesta da parte dell'Inter di avere come contropartita un'opzione sulla cessione del difensore olandese Jaap Stam a fine stagione, il calciatore fu presentato alla stampa dall’allora dg Massimo Moratti e dal presidente Giacinto Facchetti. Nel primo pomeriggio del 31 gennaio, il Drago – come venne soprannominato all’Inter - posava davanti ai giornalisti e ai fotografi con la maglia nerazzurra numero 11. "Finalmente qui – esordì-, non c'è altro da aggiungere. È stata dura, avevo una grandissima voglia di arrivare all'Inter e adesso devo dire un grazie alla Lazio che mi ha fatto diventare un giocatore e un uomo”. Il passaggio di Stankovic dalla Lazio ai Bauscia si rivelò immediatamente un affare azzeccato per i nerazzurri, tanto da essere inserito dal sito ufficiale della Uefa tra le operazioni migliori della storia del calciomercato invernale. Dall’altro lato, la Lazio risparmiò 1,8 milioni lordi per l’ingaggio che il serbo avrebbe dovuto percepire dal primo febbraio a fine giugno, Dopo anni meravigliosi, Dejan fece anche un ultimo regalo all’ormai ex squadra: firmò la proroga al piano Baraldi e, accettando la conversione di cinque mesi di stipendi arretrati in azioni per un controvalore di circa due milioni di euro, partecipò anche lui all’aumento di capitale della Lazio, potendosi così considerare un calciatore-azionista.

Stankovic e l’epopea in nerazzurro: dai trionfi con Mancini al Triplete con Mourinho 

Nonostante le pressioni di Mancini, che chiese alla Lazio di convincere Stankovic a tutti i costi, il centrocampista era dunque un nuovo calciatore dell’Inter. In realtà quello tra Deki e l’attuale Ct dell’Italia non fu un addio, ma semplicemente un arrivederci. Appena sei mesi dopo, infatti, il Mancio divenne il nuovo allenatore nerazzurro, portando la squadra a vincere tre scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane nel giro di quattro anni. La storia di Stankovic e della società meneghina, però, cambiò nell’estate del 2008, quando ad Appiano Gentile sbarcò un certo José Mourinho. Con lo Special One in panchina l’Inter divenne una potenza, non solo nazionale ma mondiale. Il Genio di Setubal convinse i propri giocatori che conquistare l’Europa non fosse più una Mission Impossible. Al primo anno arrivarono Supercoppa italiana e scudetto, la stagione seguente, quella 2009-10, la gloria eterna. L’Inter di Dejan Stankovic, tra i pupilli del portoghese, conquistò il Triplete (Scudetto, Coppa Italia e Champions League). Il serbo resterà ai nerazzurri altri tre anni chiudendo a Milano la sua carriera da calciatore. Nella lettera di commiato scritta ai tifosi della Beneamata il 6 luglio 2013, il Drago salutava così: “Sono stati i dieci anni più importanti della mia vita. Anni in cui sono cresciuto prima come uomo e poi, con mio grandissimo piacere, come calciatore. Voglio dirvi che rimarrete nel mio cuore per sempre. Ho avuto l'onore di indossare questi colori che rimarranno per sempre sulla mia pelle, non li potrò mai cancellare, nessuno potrà mai cancellarli. Con tutto il mio amore. Dejan Stankovic”. Un affetto e un amore ricambiato dai tifosi dell’Inter che, nel 2019, lo hanno inserito nella Hall of Fame nella categoria “Centrocampisti”.

 

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