18 marzo 1992, quando il Genoa espugnò Anfield Road

18 marzo 1992, quando il Genoa espugnò Anfield Road

I rossoblù allenati da Osvaldo Bagnoli diventarono la prima squadra italiana a vincere in casa del Liverpool. Mattatore della serata Pato Aguilera con una doppietta

Alessio Abbruzzese/Edipress

18.03.2022 10:53

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Sin dall’antichità l’uomo è sempre stato affascinato da quelle storie di rivalsa in cui alla fine il piccolo vince contro il grande, il debole contro il potente, lo svantaggiato contro il favorito. Un lungo filone mitologico ha affrontato il tema, culminando nel racconto biblico di Davide contro Golia, episodio entrato nel corso dei secoli nel sentito comune del mondo occidentale. Di Davide contro Golia nella storia dello sport ce ne sono stati a centinaia, forse a migliaia. Noi oggi racconteremo di quando l’audace Genoa di Osvaldo Bagnoli scelse con cura dal fiume i suoi 5 sassi ben levigati, si armò di fionda e si presentò senza timore di fronte al gigantesco Liverpool, scintillante nella sua armatura di bronzo.

La gara di andata a Genoa

È il 4 marzo del 1992 quando al Luigi Ferraris in Marassi si disputa la gara di andata dei quarti di finale di Coppa Uefa. Dall’Inghilterra arrivano i ragazzi di Souness, proprio come quei giovani che quasi cento anni prima sbarcarono a Genova e cominciarono a far vedere a tutti come si giocava a “football”. Il Liverpool si presenta tronfio e spavaldo come il campione dei Filistei, forte di Saunders, Marsh oltre che a un giovanissimo Steve McManaman, mentre dall’altro lato un Genoa lucido e concentrato si appresta a far partire il colpo mortale. Durante tutto il match i rossoblù tengono le redini del gioco, Skuhravy e Aguilera imperversano tra le maglie dei Reds, costringendo gli inglesi nella loro metà campo. La serata viene illuminata dal grandissimo mancino al volo di Fiorin e dall’incredibile calcio di punizione di Branco che fanno 2-0. Il gigante è a terra.

Gli eroi di Anfield Road

Due settimane più tardi, il 18 marzo, Osvaldo Bagnoli e i suoi devono giocarsi il ritorno ad Anfield Road. L’avversario è stordito a terra dopo l’andata, ma il timore reverenziale di un palcoscenico come quello di Liverpool susciterebbe grande "paura" nei confronti di chiunque. Nessuna squadra italiana è mai riuscita ad espugnare il fortino dei Reds, e a dirla tutto anche gli altri non se la cavano bene: nella loro storia gli inglesi hanno perso in Europa tra le mura amiche solamente 4 volte, l’ultima quasi vent’anni prima. I ragazzi di Bagnoli rimangono lucidi, ben consci delle loro qualità e forti del risultato maturato a Genova e giocano senza timore, cercando di arginare l’iniziale assalto dei Reds. Forse nel momento migliore dei padroni di casa, i rossoblù passano in vantaggio, mettendo la parola fine sulla questione qualificazione: Ruotolo da destra pesca Aguilera sul secondo palo che non deve far altro che mettere giù e insaccare alle spalle di Hooper con un ottimo destro di controbalzo. Gli inglesi accusano il colpo ma non mollano: Barnes e Rush su tutti insistono nella spinta offensiva e proprio l’attaccante gallese agguanta il pareggio all'inizio della ripresa. Anfield Road, nonostante il risultato continui ad essere proibitivo alla luce del doppio confronto, diventa una vera e propria bolgia dantesca. Il secondo tempo si gioca praticamente ad una porta sola, con Braglia che si esalta su ogni conclusione provata dagli inglesi: l’estremo difensore rossoblù sembra davvero insuperabile. A venti dal termine, in uno dei rari momenti di tregua dell’assedio dei padroni di casa, arriva lo storico gol della vittoria genoana: la difesa dei Reds si fa cogliere impreparata su un’uscita ed Eranio, lanciato a gran velocità verso la porta, serve Aguilera che la mette dentro, firmando la doppietta personale. Il Genoa passa il turno e diventa la prima squadra italiana ad espugnare Anfield Road. Davide ha inflitto il colpo di grazia al gigante morente e ne esibisce trionfante la testa. La storia si è ripetuta una volta di più.

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