Carnevale e Aldridge: fatica e gavetta per due simboli di Napoli e Liverpool

Carnevale e Aldridge: fatica e gavetta per due simboli di Napoli e Liverpool

Dai gol in provincia ai palcoscenici di tutto il mondo, il racconto dei centravanti: icone, trascinatori e bomber che hanno vinto e fatto le fortune degli azzurri e dei Reds

Paolo Marcacci/Edipress

07.09.2022 15:13

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La loro e? una lunga storia di gol e per arrivare ai gol prima c’era stato un sentiero di fatica e di vita umile ma non sempre semplice da percorrere, senza alcuna scorciatoia. Entrambi hanno avuto le spalle sufficientemente ampie per sopportare le contrarieta? di un’infanzia che alla fine, anche se ricacciata in un angolo della memoria, conta qualche carezza in meno e un bel po’ di ostacoli in piu?. Dev’essere anche per questo che la maggior parte dei gol che hanno segnato li hanno realizzati grazie alla componente della forza, accompagnata dall’ostinazione di chi non si arrende. E, aggiungeremmo, il meglio di loro stessi, ossia due che vengono dal popolo, lo hanno dato in carriera alle maglie di due club che devono la loro notorieta? mondiale proprio al popolo, alla loro gente: a due tifoserie che attraverso la passione per la squadra hanno spesso sublimato le asperita? e le magagne della vita. Sara? che sia Napoli che Liverpool hanno il mare, senza il bisogno di fare confronti; perche? le tinte scure e a tratti fosche del Mar d’Irlanda che fa da sfondo alle ciminiere poco hanno in comune con il Vesuvio imperturbabile sotto il sole, ma il modo di essere orgogliosi del proprio angolo di mondo e? lo stesso per tutti quelli che scelgono di restarci, quando hanno davanti la via di fuga piu? grande che esista.

Andrea Carnevale, trascinatore azzurro

Andrea Carnevale dal calcio ha avuto indietro (quasi) tutto quello che la vita in partenza gli aveva negato, soprattutto a causa di una tragedia familiare che poteva segnargli l’esistenza irrimediabilmente. A segnare, per tutta risposta, e? stato lui, sin da ragazzino, senza mai fermarsi e mettendo su sin dall’adolescenza un fisico poderoso. Classe 1961, nativo di Monte San Biagio in provincia di Latina, dopo gli inizi con il Fondi proprio il Latina lo svezza al calcio professionistico. Nell’autunno del 1979 gli mette gli occhi, avvezzi a individuare talenti, Pierpaolo Marino, che lo porta ad Avellino, in Serie A, un campionato che Carnevale si limita ad assaggiare, perche? ancora non e? pronto. Ci vorranno due anni a Reggio Emilia in B, quindi un passaggio fugacissimo a Cagliari all’inizio del campionato 1983-84, per poi arrivare a Catania col il mercato autunnale. Da li? due stagioni di gol ed esperienza a Udine, per poi arrivare a Napoli nell’estate del 1986, per comporre con Maradona e Giordano il tridente d’attacco che portera? a Fuorigrotta il primo storico Tricolore: tra l’altro e? sua la rete del 10 maggio 1987, contro la Fiorentina, quando al termine della partita finita 1-1 (gol per la Viola di un imberbe Roberto Baggio) per il Napoli arriva la certezza matematica dello scudetto. Nonostante l’arrivo di Careca che lo penalizza nella stagione seguente, Carnevale torna a ritagliarsi uno spazio importante negli anni piu? fulgidi della storia calcistica partenopea, totalizzando 154 presenze bagnate da 47 reti, ma soprattutto vincendo due scudetti, una Coppa Uefa e? una Coppa Italia. Nell’estate del 1990 accetta l’offerta della Roma, dove ritrova la guida tecnica di Ottavio Bianchi.

John William Aldridge, goleador dei Reds

John William Aldridge, nato a Liverpool nel1958, aveva disseminato i propri gol in ogni angolo di Gran Bretagna, prima di approdare all’Oxford United, in terza divisione, per poi vivere il duplice salto fino alla prima, che negli anni ottanta non e? ancora diventata Premier League. Complessivamente, fino all’inizio di gennaio del 1987 Aldridge gioca oltre 140 volte per l’Oxford segnando 90 reti con una media di due gol ogni tre partite. Ed e? quello il momento in cui, a meta? di quella stagione, il Liverpool sceglie lui per farne il sostituito di Ian Rush, che dopo una vita calcistica tra le mura di Anfield alla fine della stagione andra? alla Juventus. Nell’anno in cui il baffuto e segaligno gallese fatichera? non poco ad ambientarsi a Torino, Aldridge si fidanza, letteralmente, con la gente della Kop. La stagione 1987-88 lo vede accompagnare la cavalcata del Liverpool in campionato con 26 reti e con la conquista del titolo che i Reds vincono con ben 9 punti di vantaggio sul Manchester United. L’anno seguente, nonostante il ritorno di Rush, il centravanti titolare e? ancora lui e chiude la stagione con 31 reti, la piu? importante delle quali e? quella del momentaneo 1-0 nella finale di FA Cup che il Liverpool vince per 3-2 contro i rivali cittadini dell’Everton. Alla fine con la maglia del Liverpool totalizza 63 gol in 104 presenze complessive, 50 dei quali segnati in campionato. Se ne andra? in Spagna, alla Real Sociedad, segnando tanto in due stagioni ma senza mai ambientarsi del tutto, passando tra l’altro alla storia per essere stato il primo giocatore non basco nella storia del club.

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