Stadio Renzo Barbera: dal “Ranchibile” al “Presidentissimo”

Stadio Renzo Barbera: dal “Ranchibile” al “Presidentissimo”

In 90 anni di storia tante ristrutturazioni per l’impianto sportivo più grande di Palermo. Dopo aver ospitato i Mondiali del ’90, nel 2002 fu intitolato all’ex patron

Jacopo Pascone/Edipress

22.03.2022 ( Aggiornata il 22.03.2022 18:30 )

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Progettato da un’idea di Giovan Battista Santangelo, l’attuale Stadio Renzo Barbera venne inaugurato 90 anni fa, il 24 gennaio 1932 con l’incontro tra Palermo e Atalanta, valido per il campionato di Serie B 1931-32 (5-1 per i rosanero). Il primo nome dell’impianto che verrà intitolato al presidentissimo Renzo Barbera quattro mesi dopo la sua morte – avvenuta il 20 maggio 2002 – era “Littorio” 

Dal “Ranchibile” alla Nazionale

 Lo stadio nacque sul terreno del vecchio campo sportivo “Ranchibile”, ritenuto ormai inadatto. Il Littorio poteva ospitare fino a 20mila spettatori, usufruendo ancora delle sole tribune, senza le curve, mentre il campo era contornato da una pista d’atletica. Per un periodo lo Stadio fu intitolato a Michele Marrone, centrocampista rosanero deceduto nella battaglia di Guadalajara, durante la guerra civile spagnola alla quale aveva partecipato da volontario. Terminata la seconda guerra mondiale prese la denominazione adottata poi fino al 2002, quella di Stadio La Favorita, per via della tenuta all’interno della quale è collocato. Nel 1948 ci fu la prima grande ristrutturazione: venne definitivamente eliminata la pista di atletica leggera e furono finalmente edificate le due curve. La capienza dell’impianto raddoppiò, passando da 20mila a 40mila unità. In questo periodo la Favorita ospitò per la prima volta la nazionale italiana: era il 28 dicembre 1952, quando gli azzurri sconfissero per 2-0 la Svizzera. La Nazionale sarebbe tornata al Barbera in altre 14 occasioni, perdendo una sola volta. 

Renzo Barbera e il Palermo: un amore così grande

Un nuovo look per Italia ’90 e per l’Europa

Un altro importante restyling avvenne nel 1984, quando fu costruito il secondo anello, seguito dalle quattro torri faro. Anche se il più celebre ammodernamento venne effettuato nel 1986, con Palermo scelta come una delle 12 città italiane che avrebbero ospitato i Mondiali del ‘90. La Favorita fu stravolta nuovamente, con il rifacimento totale del secondo anello che ne diminuì leggermente la capienza, portandola a 37mila posti. Purtroppo la storia dello Stadio di Palermo passa anche per una rinomata tragedia: durante le opere di restauro in vista di Italia ’90, il 30 agosto 1989, morirono 5 addetti ai lavori. Nel Mondiale delle Notti Magiche tre sfide si giocarono a Palermo, città scelta per ospitare il gruppo F, composto da Inghilterra, Egitto, Paesi Bassi e Irlanda. Le ultime e più moderne restaurazioni avvennero in concomitanza dell’esplosione del Palermo di Zamparini, che nel 2005 si qualificò per la prima volta alla Coppa Uefa. Per l’occasione è stato costruito un nuovo settore ospiti – chiamato anche “la gabbia”, viste le reti e le pareti in vetro antintrusione che lo circondano –, mentre nel 2010, sempre in ottemperanza alle norme Uefa, sono stati inseriti i maxischermi nelle curve. 

I settori del Barbera 

Lo Stadio è oggi diviso in 5 settori: le due curve, Nord – la vecchia Curva Mondello, dove pullula il cuore del tifo organizzato rosanero – e Sud; Tribuna Montepellegrino, anche nota come Gradinata; Tribuna coperta, unico settore dello stadio con tale caratteristica; Settore ospiti, collocato tra la Sud e la Montepellegrino. Il Barbera è proprietà del Comune di Palermo, è l’impianto più grande della città e si ubica lungo Viale del Fante, vicino al Parco della Favorita. C’è chi oggi ama ancora chiamarlo nostalgicamente così.

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