Dopo il nonno e il papà, un altro Marcos Alonso in finale di Champions

Dopo il nonno e il papà, un altro Marcos Alonso in finale di Champions

Il terzino del Chelsea è il terzo componente della dinastia spagnola a disputare l'ultimo atto della più importante competizione per club

Jacopo Pascone/Edipress

28.05.2021 ( Aggiornata il 28.05.2021 22:23 )

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Quando si dice un vizietto di famiglia… un detto che calza alla perfezione per questa incredibile storia. Allo Stadio do Dragao di Oporto, il Chelsea sfida il Manchester City nella finale di Champions League. Sarà un giorno particolarissimo per il terzino dei Blues Marcos Alonso: l’ex difensore della Fiorentina è il terzo della sua dinastia a raggiungere questo traguardo. Prima di lui sia il papà, Marcos Alonso Pena, che il nonno, Marcos Alonso Imaz, meglio conosciuto come Marquitos, avevano infatti preso parte all’ultimo atto della coppa dalle grandi orecchie.

L’inizio della dinastia col Grande Real

È appunto lo storico difensore del Real Madrid Marquitos il primo a disputare e vincere la Coppa dei Campioni in casa Alonso. L’ex difensore scomparso nel 2012 resta anche, per ora, l’unico della famiglia ad aver trionfato. Fece parte della leggendaria squadra trascinata dal tridente delle meraviglie composto da Gento, Di Stefano e Rial che si assicurò la prima storica edizione nel 1955-56. In quella finale, disputata a Parigi il 13 giugno, Marquitos segnò il gol del momentaneo 3-3, prima della firma di Rial che chiuse il confronto sul 4-3. Dopo quel trionfo il presidente Santiago Bernabeu acquistò anche la stella degli avversari Raimond Kopa. Il Grande Real portò a casa poi le successive quattro edizioni, con Marquitos che saltò solo l’ultimo atto del 1957-58.   

Di padre in figlio

 

Anche suo figlio, Marcos Alonso Pena, attaccante cresciuto proprio nel vivaio del Real, raggiunse la finale di Coppa dei Campioni nel pieno degli anni ’80, ma con la maglia del Barcellona. A differenza del padre fu protagonista in negativo. L’ultimo atto di quell’edizione si giocò a Siviglia il 7 maggio 1986, e vide contrapporsi il Barça e la sorprendente Steaua Bucarest. In seguito allo 0-0 maturato nei 120’ di gioco, furono fatali per i catalani i tiri dal dischetto. Una serie di rigori incredibile, che vide solo due trasformazioni su otto esecuzioni. Il Barcellona sbagliò tutti e quattro i penalty, con Marcos Alonso Pena che fallì l’ultimo decisivo tiro. L’eroe della leggendaria affermazione dei romeni – prima squadra dell’Est Europa a vincere la prestigiosa coppa – fu il portiere Helmuth Duckadam, che oltre al rigore di Alonso, parò anche i tiri di Alexanko, Pedraza e Pichi Alonso, portando a casa un memorabile quattro su quattro. Il terzino del Chelsea Marcos Alonso può riportare a casa la Champions League a distanza di 61 anni, per farlo, però, dovrà avere la meglio sul Manchester City di Guardiola. Comunque vada lo storico record è stato scritto: nessun’altra famiglia ha regalato al calcio tre atleti protagonisti in una finale di Coppa dei Campioni/Champions League.

 

 

 

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