Lo Stadio Olimpico compie 68 anni, tra Olimpiadi ed EURO 2020

Lo Stadio Olimpico compie 68 anni, tra Olimpiadi ed EURO 2020

Inizialmente progettato durante il ventennio ma definitivamente terminato nel dopoguerra è da quasi sette decadi il palcoscenico di grandi manifestazioni sportive 

Alessio Abbruzzese/Edipress

17.05.2021 13:09

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Sono passati pochi minuti dopo le 16 del 17 maggio 1953. A Roma, al centro dello Stadio dei Centomila, Ferenc Puskas e Giampiero Boniperti, capitani rispettivamente di Ungheria e Italia, si scambiano i gagliardetti oltre ai consueti saluti del caso. La Capitale, che per l’occasione ha sfoggiato un soleggiatissimo pomeriggio primaverile, insieme a oltre 90.000 persone, fanno da splendida cornice all’inaugurazione di quello che di lì a poco diverrà lo Stadio Olimpico.

L’inizio del progetto e lo stop per la guerra

A dire il vero, la storia dell’Olimpico inizia molto prima: il primissimo progetto di uno stadio monumentale all’interno del complesso dell’allora Foro Mussolini appartiene a Enrico Del Debbio e risale al 1927. Ripreso dieci anni dopo da Luigi Moretti, ma ancora molto diverso dalla struttura moderna, viene utilizzato dal regime come cornice per giochi e parate verso la fine degli anni ’30 e all’inizio della guerra. Con l’inasprirsi del conflitto, i lavori di completamento vengono fermati definitivamente. Dal 1943 fino al 1945 viene utilizzato dai tedeschi come autoparco prima di cadere in uno stato di abbandono che durerà fino al 1950 quando il CONI, diventato proprietario dell’impianto, decide di rimetterci le mani. 

La grande festa per l’inaugurazione

I lavori, diretti da Annibale Vitellozzi, durano poco meno di 3 anni, sollecitati dalla concreta possibilità di aggiudicarsi le Olimpiadi del 1960. Come dicevamo sopra, lo Stadio dei Centomila viene inaugurato il 17 maggio di 68 anni fa, ospitando la gara Italia-Ungheria oltre che l’arrivo della sesta tappa del Giro d’Italia. Il match termina 3-0 per i magiari con una doppietta di Puskas e una rete di Hidegkuti, nonostante la buona prova degli azzurri. 

La consacrazione dell’Olimpico

Il CONI, grazie soprattutto alla celerità con cui vengono terminati i lavori, si aggiudica l’assegnazione dei giochi della XVII Olimpiade che si terranno tra l’agosto e il settembre del 1960, facendo ribattezzare l’ormai ex Stadio dei Cipressi o Stadio dei Centomila in Stadio Olimpico, nome con cui è conosciuto tutt’oggi. Da allora ospita le partite in casa di Lazio e Roma, oltre a numerosi eventi di atletica e rugby. Nel 1990, con l’assegnazione all’Italia dell’organizzazione della Coppa del Mondo di calcio, è profondamente rinnovato: l’impianto viene dotato di una copertura in fibra di vetro bianca oltre che di due maxischermi posizionati sulle curve. Oggi dopo altri interventi di restyling nel 2008, si è guadagnato l’inserimento nella “categoria 4” della classificazione UEFA. 

Stadio di riferimento dello sport italiano, tra poco meno di un mese, l’11 giugno per l’esattezza, ospiterà la partita di inaugurazione di EURO 2020, posticipati di un anno a causa della pandemia. 

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