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La squalifica delle due McLaren di Norris e di Piastri rischiano di far passare in secondo piano l’andamento del Gp di Las Vegas, che ha visto la netta vittoria di Max Verstappen (sopra raffigurato assieme al suo ingegnere di pista, Giampiero Lambiase), al suo sessantanovesimo successo in carriera, il secondo sul circuito cittadino non permanente del Las Vegas Strip Circuit dopo quello ottenuto nel 2023.
L’episodio che di fatto ha deciso la gara si verifica in partenza: al via, infatti, il poleman Norris va a chiudere Verstappen, con l’obiettivo di proteggere la prima posizione dal potenziale attacco del campione olandese. Norris, però, finisce sulla parte più sporca della pista, mancando il punto di staccata di curva 1, che lo porta a girare più largo, favorendo così non solo il sorpasso ad opera di Verstappen, ma anche quello ad opera della Mercedes di Russell grazie a una manovra all’esterno in curva 3.


Complici le squalifiche di Norris e di Piastri, la Mercedes conquista un secondo e terzo posto con George Russell (sopra raffigurato) e con Andrea Kimi Antonelli.
Al via Russell è abile a superare in curva 3 la McLaren di Lando Norris salendo così in seconda posizione, e nelle prime fasi sembra in grado di poter impensierire la Red Bull di Max Verstappen, ma non appena il campione olandese alza il ritmo con la sua RB21, nulla può il pilota inglese per impensierire Max, accusando con la sua W16 non solo un significativo degrado sulle gomme medie (che lo porterà ad anticipare la sosta, fermandosi ai box per montare le gomme dure nel corso del 18°giro), ma anche quei problemi al servosterzo che lo avevano penalizzato in qualifica, e che lo porteranno nel corso del 34°giro a subire il sorpasso ad opera di Norris retrocedendo così in terza posizione, e ad alzare il proprio ritmo nell’ultima parte di gara, favorendo il progressivo riavvicinamento alle sue spalle del compagno di squadra Andrea Kimi Antonelli, autore di una eccellente gara di rimonta.
Partito in diciassettesima posizione con gomme soft, al via il giovane pilota bolognese commette se vogliamo una leggerezza, anticipando di pochissimi millesimi lo spegnimento dei semafori. La Virtual Safety Car (necessaria per rimuovere l’Aston Martin di Lance Stroll, messo fuori gioco al via della gara in curva 1 dalla Sauber di Gabriel Bortoleto, penalizzato dalla Direzione Gara con cinque posizioni di penalità in griglia da scontare nella prossima gara di campionato in Qatar) mette nelle condizioni Antonelli e la Mercedes di compiere un vero e proprio azzardo strategico, anticipando la sosta nel corso del terzo giro e montando un set di gomme dure con cui affrontare i rimanenti 47 giri.
Un’impresa a dir poco impossibile, che invece il giovane pilota bolognese (punito nel frattempo dagli stewards per la falsa partenza al via del Gp con una penalità di cinque secondi da scontare o alla prima sosta utile, o al termine della gara) riesce a compiere brillantemente, denotando un’eccellente gestione della gomma dura, che lo porterà non solo a rimontare, ma anche nel finale del Gp di Las Vegas a delle gomme dure decisamente più performanti rispetto ai piloti che avevano montato tale mescola dopo di lui, al punto da riavvicinarsi alla W16 gemella di Russell. classificandosi subito alle sue spalle.
Il secondo e terzo posto di Russell e di Antonelli nel Gp di Las Vegas blinda se vogliamo ancora di più il secondo posto della Mercedes nel Mondiale Costruttori, sopratutto tenendo conto della prestazione della Ferrari, che (complice le squalifiche di Norris e di Piastri) è riuscita a conquistare un quarto posto con Charles Leclerc e un ottavo posto con Lewis Hamilton.

Leclerc ha disputato ancora una volta una buona gara, e sopratutto nel primo stint di gara con gomme medie era riuscito a risalire fino al quarto posto, togliendosi la soddisfazione di superare la McLaren di Piastri. Una volta passato il pilota australiano, la scuderia di Maranello ha deciso di non rispondere all’undercut messo in scena da Piastri (fermatosi poco dopo), preferendo restare in pista e provare ad attaccare il terzo posto della Williams di Carlos Sainz Jr. Una scelta con il senno di poi rivelatasi errata: non solo Leclerc finirà per perdere fino a due secondi in un giro faticando non poco a superare Sainz, ma una volta tornato in pista nel corso del 24°giro (dopo essersi fermato ai box per passare dalle gomme medie a quelle dure) si ritroverà alle spalle di Piastri, pur stando davanti a Sainz (fermatosi nel corso del 22°giro).
Nel secondo stint di gara Leclerc proverà progressivamente a riavvicinarsi al pilota australiano della McLaren, salvo però non riuscire a risorpassarlo, accusando semmai un graining piuttosto significativo che non gli consentirà negli ultimi giri di guadagnare la posizione a beneficio di Antonelli, restando fuori per soli 190 millesimi dal margine dei cinque secondi dovuto alla penalità scontata dal giovane pilota bolognese della Mercedes.

Con il quarto posto in Classifica Costruttori sempre più realistico, la Ferrari è chiamata quantomeno nelle ultime due gare (e una Sprint) di campionato in Qatar e ad Abu Dhabi a dare almeno un segnale. Una speranza che in qualche modo la squadra sia viva, in modo tale da poter incoraggiare gli appassionati a guardare con un po' più di fiducia alla prossima stagione (da non sbagliare per nessun motivo al mondo visto anche il cambio regolamentare).

Scorrendo la classifica, merita di essere sottolineato il quinto posto di Carlos Sainz Jr, che (dopo il terzo posto conquistato in qualifica con la sua Williams) su pista asciutta disputa un buon primo stint di gara con gomma media, salvo poi soffrire maggiormente una volta passato alle gomme dure.
Gara generosa per Isack Hadjar (sesto) e Nico Hulkenberg (settimo) che regalano punti preziosi rispettivamente a Racing Bulls e Sauber, così come positiva è la gara della Haas, che conquista un doppio piazzamento a punti sia con Esteban Ocon (nono) che con Oliver Bearman (decimo).

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