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Poche ore prima delle qualifiche è andata in scena la quarta Sprint stagionale, che ha visto la vittoria della Red Bull di Max Verstappen (13 successi sulle 22 Sprint disputate dal 2021 ad oggi) davanti alla Mercedes di George Russell e alla Williams di Carlos Sainz Jr al termine di una mini gara che ha visto già nel corso del primo giro fuori entrambe le McLaren di Lando Norris e di Oscar Piastri.
Facendo però un passo indietro, le qualifiche della Sprint (andate in scena nella giornata di venerdì) avevano visto la Red Bull di Max Verstappen ottenere il miglior tempo (1’32”143), precedendo rispettivamente di 71 e 380 millesimi le McLaren di Lando Norris (1’32”214) e di Oscar Piastri (1’32”523). Fondamentale ai fini del raggiungimento del miglior tempo il grande lavoro di squadra da parte della Red Bull, che (dopo le lamentele ad opere di Verstappen relative alla monoposto che toccava troppo a terra) è abile ad adottare anche sulla monoposto del campione olandese l’assetto inizialmente deliberato per Tsunoda (che prevedeva la RB21 un po' più alta da terra). Grazie all’ammorbidimento delle sospensioni la Red Bull ha così messo Verstappen nelle condizioni non solo di non perdere la buona performance vista nel primo settore (e in particolar modo nello snake caratterizzato da curve veloci), ma di essere addirittura molto più performante anche nel terzo settore (caratterizzato da curve più lente) fino a quel momento favorevole alla McLaren, consentendogli di ottenere pertanto i parziali record nel primo e nel terzo settore, e di battere sia Norris, sia Piastri (apparso un po' più in difficoltà rispetto al compagno di squadra).
In seconda fila al fianco di Piastri troviamo in griglia in quarta posizione la Sauber di Nico Hulkenberg, con il pilota tedesco che anche nella FP1 si era molto ben comportato, ottenendo addirittura il secondo posto a sandwich tra le McLaren.
Più in difficoltà è apparsa nella Sprint Qualifying la Mercedes (quinta con Russell e undicesima con Antonelli), che su una pista sulla carta ostica alla W16 ha forse pagato la scelta di essere sceso per primo in pista per l’unico tentativo lanciato a sua disposizione all’inizio della SQ3, senza attendere l’evoluzione della pista.
Positiva la sesta posizione di Fernando Alonso con l’Aston Martin, così come il settimo e nono posto della Williams, con Sainz davanti ad Alexander Albon.
In evidente difficoltà la Ferrari, che ha chiuso la Sprint Qualifying in ottava e decima posizione con Hamilton davanti a Leclerc (cambio sostituito sulla sua monoposto per un problema emerso nel finale della FP1, che gli ha impedito di effettuare la simulazione di giro lanciato), denotando un assetto non del tutto corretto per le caratteristiche della pista di Austin, ma anche un progressivo calo delle prestazioni nelle varie fasi della qualifica Sprint.

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Andandoci ora a soffermare sulla gara Sprint, non c’è dubbio che l’episodio chiave sia quello che si verifica al via, con l’uscita di scena delle McLaren di Lando Norris e di Oscar Piastri a causa di un contatto che secondo gli stewards è da considerarsi un incidente di gara, ma la cui responsabilità è da addebitarsi in tutto e per tutto a Piastri.
Come possiamo vedere dalle immagini, al via della Sprint Max Verstappen parte molto bene, mantenendo la testa della mini-gara, una volta affrontata e superata curva 1. Alle sue spalle Norris tira la staccata, mentre Piastri arriva largo perché indotto dalla manovra di Norris, e poi improvvisamente chiude di tutto punto verso sinistra, quasi come se alle sue spalle non ci fosse nessuno. Il punto, però, è che alle sue spalle c’è la Sauber di Nico Hulkenberg, che a sua volta ha al suo interno l’Aston Martin di Fernando Alonso. Hulkenberg è dunque a sandwich, trovandosi all’interno Alonso e all’esterno Piastri, e non può fare nient’altro che toccare sia il pilota australiano dell’Aston Martin che il pilota australiano della McLaren, che a sua volta finisce con il toccare anche Norris. Gara, dunque, finita per entrambe le monoposto del team di Woking: era dal Gp degli Stati Uniti 2006 corso a Indianapolis, che due McLaren non si eliminavano a vicenda, con in quel caso Juan Pablo Montoya e Kimi Raikkonen che andarono a contatto al via della gara.
Alla luce dei numerosi detriti disseminati sulla pista di Austin (con l’ala anteriore della Sauber raccolta per un tratto dalla Red Bull di Yuki Tsunoda), la Direzione Gara decide di mandare in pista la Safety Car, la quale tornerà ai box solamente al termine del quinto dei diciannove giri in programma, con Max Verstappen che ha dinanzi a se la possibilità di recuperare ben otto punti nei confronti di Piastri.
Al momento della ripartenza della Sprint del Gp degli Usa, la classifica vede per quanto riguarda le prime otto posizioni la Red Bull di Max Verstappen davanti alla Mercedes di George Russell, alla Williams di Carlos Sainz Jr, alle Ferrari di Charles Leclerc e di Lewis Hamilton, la Williams di Alexander Albon, la Red Bull di Yuki Tsunoda e infine la Haas di Ollie Bearman.
Al momento della ripartenza, Verstappen è abile a mantenere la testa della corsa, ma alle sue spalle Russell non demorde, e nel corso dell’ottavo giro cerca il sorpasso ai danni della Red Bull del campione olandese allungando la staccata, e finendo per portare entrambi fuori pista in curva 12, senza però riuscire a passare Max. Verstappen sarà infatti abile a ritornare in pista prima della Mercedes del pilota inglese, e alla fine sarà solo quello l’unico spavento (che gli stewards decideranno di non investigare) che il campione olandese dovrà provare nel corso della Sprint, che lo vedrà giro dopo giro ampliare il proprio vantaggio nei confronti di Russell prima che il contatto tra l’Aston Martin di Lance Stroll e la Haas di Esteban Ocon (avvenuto a tre giri dal termine in curva 1 e costato cinque posizioni di penalità in griglia per la gara domenicale al pilota canadese) obbligherà la direzione Gara a neutralizzare nuovamente la Sprint, concludendola di fatto anticipatamente.

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Alle spalle di Verstappen e di George Russell (abile a sfruttare la situazione, al volante di una W16 che conferma sul passo gara di essere in crescita anche su una pista a lei ostica), merita di essere segnalato il terzo posto della Williams di Carlos Sainz Jr, con la FW47 che dimostra di essere ben performante ad Austin, come dimostra anche il sesto posto finale di Alexander Albon.
Tornando su Sainz, al pilota spagnolo va riconosciuto il grande merito di essersi tenuto alle spalle le Ferrari di Lewis Hamilton (quarto) e di Charles Leclerc (quinto) al termine di una Sprint che ha visto l’eptacampione inglese più in forma sul Circuit Of The Americas rispetto al compagno di squadra monegasco, protagonista nel corso del decimo giro di un lungo in curva 1 (dopo essersi lamentato al via di aver riportato dei detriti nelle fasi concitate della partenza, che a detta di Charles potrebbero aver danneggiato il diffusore, cosa non riscontrata dalla squadra) che ha favorito il sorpasso in curva 12 ad opera di Hamilton.
Positivo il settimo posto di Yuki Tsunoda con la seconda Red Bull, al termine di una Sprint disputata dal pilota giapponese con una monoposto che potenzialmente potrebbe aver subito dei danni, visto che (come già detto in precedenza) la sua RB21 era salita sopra all’ala anteriore della Sauber di Nico Hulkenberg, salvo poi lasciarla nei pressi di curva 11.
Ottavo posto, infine, per Andrea Kimi Antonelli, dopo la penalità inflitta alla Haas di Oliver Bearman: nella seconda metà della Sprint il 19enne pilota bolognese della Mercedes era arrivato alle spalle dell’ex compagno di squadra in Prema lo scorso anno in Formula 2. Antonelli e Bearman hanno dato così vita a un bellissimo duello in pista, con il pilota inglese che per difendersi è andato oltre i limiti della pista. Inevitabile l’investigazione ad opera della Direzione Gara e i dieci secondi di penalità che (alla luce anche dell’ingresso della Safety Car alla luce dell’incidente occorso a tre giri dal termine tra l’Aston Martin di Stroll e la Haas di Esteban Ocon) retrocedono Bearman al quindicesimo e ultimo posto della Sprint del Gp degli Stati Uniti.

Alla luce dei risultati della Sprint, la Classifica Piloti vede in testa Oscar Piastri resta in testa con 336 punti, con il compagno di squadra Lando Norris (secondo) a quota 314. In terza posizione troviamo Max Verstappen con 281 punti, seguito da Russell (244), Leclerc (177), Hamilton (130), Antonelli (89), Albon (73), Hadjar (39), Sainz (38), Hulkenberg (37), Alonso (36), Stroll (32), Lawson (30), Ocon (28), Tsunoda (22), Gasly (20), Bearman e Bortoleto (18).
In Classifica Costruttori la McLaren (campione del mondo) è in testa con 650 punti, seguita da Mercedes (333), Ferrari (307), Red Bull (300), Williams (111), Racing Bulls (72), Aston Martin (68), Sauber (55), Haas (46), Alpine (20).
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