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© Getty ImagesUn Gp estenuante per i piloti da un punto di vista fisico per via della forte umidità nonostante l'ora tarda, e che tende quasi sempre a raggiungere (o a superare per pochi secondi) il limite massimo delle due ore di gara. Questo sostanzialmente quanto occorso nelle quindici edizioni finora disputate del Gp di Singapore, che ha visto quasi sempre nella safety car una degna protagonista con ben 24 entrate in pista a causa della scarsa presenza di vie di fuga lungo il circuito cittadino di Marina Bay.
Una gara in notturna, quella di Singapore, che i piloti devono affrontare con l'insidia del jet-lag (non è un caso se buona parte di essi (se non la totalità) siano soliti affrontarlo prendendo come riferimento gli orari europei (a Singapore sono sei ore avanti rispetto al nostro Paese)), e del clima quasi sempre tropicale che li obbliga a sottoporsi alla miglior preparazione atletica possibile per cercare di resistere al caldo opprimente che inevitabilmente avvertiranno all'interno dell'abitacolo.
Passando alle difficoltà prettamente tecniche e di conseguenza agli assetti da adottare sulle monoposto, il circuito di Marina Bay ricorda molto Monaco. Nonostante nel 2023 la pista abbia visto alcune modifiche nel terzo settore (sostituzione della doppia chicane situata nella zona dello stadio galleggiante con un nuovo rettilineo di 393 metri al fine di facilitare i sorpassi, con le curve del circuito passate da 23 a 19, con la lunghezza totale della pista passata da 5063 a 4940 metri e con un giro in più da effettuare in gara, passati da 61 a 62) superare resta ancora assai complicato. Rispetto ad altre piste la power unit non è così basilare (con la farfalla che resta aperta solo per il 47% del giro), motivo per il quale nell'assettare la monoposto sarà basilare puntare per prima cosa su trazione e frenata, adottando un carico aerodinamico alto al fine di ottenere la migliore aderenza possibile. Il tutto deve essere poi associato anche a delle sospensioni piuttosto morbide, al fine di dar modo ai piloti di poter sfruttare tutta la pista, cordoli compresi, che in alcune curve si presentano piuttosto alti.
Come lo scorso anno saranno ben quattro le zone DRS, caratterizzate dal rettilineo del traguardo sito tra curva 19 e curva 1, dall’allungo che va da curva 5 a curva 7, dal breve rettilineo che va da curva 13 e curva 14 e infine dal rettilineo di 393 metri introdotto nel 2023 tra curva 14 e curva 16.
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