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Un ritorno al passato all’insegna della sostenibilità ambientale. Già lo scorso Febbraio il Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem non aveva nascosto il desiderio (appoggiando quanto già dichiarato nei mesi precedenti dal Presidente e Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali) di riportare in Formula 1 i motori aspirati (con il sound ancora oggi rimpianto dagli appassionati) a scapito delle attuali power unit turbo-ibride, in un momento in cui i motori aspirati erano tornati in auge grazie a Sebastian Vettel, che tra il 2022 e il 2024 aveva riportato in più occasioni in pista la Williams FW14B del 1992 e la McLaren MP4/8 del 1993, entrambe alimentate con carburanti ecosostenibili.
L’argomento era stato affrontato anche alla presenza delle squadre in occasione di una riunione della F1 Commission svoltasi durante il weekend del Gp del Bahrain, con Ferrari e Red Bull sostanzialmente favorevoli, mentre Mercedes, Honda e Audi erano risultate essere decisamente contrarie a questa ipotesi a stretto termine. La F1 Commission in quel frangente si era però riservata la possibilità di rivalutare in ottica 2029 un eventuale ritorno ai motori aspirati, così come la possibilità di una cilindrata V8 o V10.
Dopo mesi di silenzio, la questione relativa a un possibile ritorno dei motori aspirati in Formula 1 (nella fattispecie V8) è stata nuovamente riaffrontata dal Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem in occasione di un incontro con i media tenutosi a Silverstone, in occasione del weekend del Gp di Gran Bretagna.
Queste le dichiarazioni che Ben Sulayem ha rilasciato alla Reuters. “Il motore attuale è così complicato che non si ha idea di cosa sia, ed è costoso. La ricerca e sviluppo sta raggiungendo i 200 milioni (di dollari) e il motore costa circa 1,8-2,1, quindi se optiamo per un V8 puro, vedremo. Molti costruttori producono V8 nelle loro auto, quindi commercialmente è corretto. Quanto costa? Lo si lascia cadere. L'obiettivo è di oltre il 50% in tutto.Per noi, il V8 è una realtà. Con i team ora, sono molto ottimista e felice. La FOM (Formula One Management) ci sostiene, i team si stanno rendendo conto che è la strada giusta. Dobbiamo farlo presto... ci vogliono tre anni, quindi speriamo di avere qualcosa di concreto entro il 2029, ma anche il carburante è molto costoso e dobbiamo stare molto attenti. Le trasmissioni sono molto costose."
Se Ben Sulayem appare piuttosto fiducioso in merito a una possibile reintroduzione dei motori aspirati, resta da capire quale potrà essere in merito la posizione di Mercedes, Honda e Audi, e se effettivamente rispetto alla precedente riunione della F1 Commissioni svoltasi in Bahrain ci siano state o meno delle differenti opinioni.
L’incontro con i media a Silverstone è stata anche l’occasione da parte del Presidente FIA di poter affrontare la questione relativa all’ingresso di una possibile dodicesima squadra in Formula 1 (che Ben Sulayem non ha nascosto vorrebbe fosse cinese). Il tutto a pochi mesi dall’ingresso di Cadillac, che debutterà dal prossimo anno nella massima serie motoristica come undicesima squadra del Circus.
"Arriverà il momento in cui riterremo giusto aprire una manifestazione di interesse. Non siamo qui per scontentare gli altri team. Non si tratterà di farlo solo per il gusto di farlo. Deve valerne la pena per noi. Il team deve aggiungere valore al sostentamento del business della Formula Uno."
Due argomenti (il possibile ritorno dei motori V8 aspirati, così come la possibile introduzione di un dodicesimo team in Formula 1) destinati giocoforza ad entrare anche tra i probabili temi della prossima campagna elettorale per la presidenza FIA, con le elezioni che si terranno il prossimo 12 Dicembre in Uzbekistan e che vedranno l’attuale Presidente Mohammed Ben Sulayem sfidare l’ex commissario Tim Mayer (figlio dello storico Team Principal McLaren Teddy Mayer).
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