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Formula 1, presentazione Gp Città del Messico© Mercedes AMG F1

Formula 1, presentazione Gp Città del Messico

La Formula 1 sbarca a Città del Messico sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez per la ventesima prova del Mondiale 2024

25 ottobre

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Caratteristiche della pista ed assetto monoposto

Il circuito intitolato ai fratelli Rodriguez si trova ad un'altitudine di 2300 metri sul livello del mare, e proprio l'elevata altitudine rappresenta se vogliamo un problema non indifferente per le attuali power unit per via della minore capacità di raffreddamento legata all'aria meno densa, motivo per il quale le squadre in vista di questo appuntamento sono solite utilizzare la carrozzeria con il maggior numero di aperture in modo tale da poter far arrivare la maggior quantità di aria possibile al motore, per evitare dei possibili problemi di affidabilità.
Un altro componente che rischia di soffrire non poco a causa del minor raffreddamento è rappresentato dai freni, in particolare quelli posteriori. In questo caso una delle possibili soluzioni è quella di aprire delle feritoie nei cestelli dei freni, in modo da far fuoriuscire l'aria calda dagli stessi.
L'altitudine rappresenta anche il motivo per cui le squadre negli ultimi anni hanno scelto per il circuito messicano un assetto con alto carico aerodinamico simil Montecarlo, con il quale è comunque possibile raggiungere sul rettilineo che dal via porta alla prima curva delle velocità altissime paragonabili a quelle di Monza.

Andando ad osservare la pista (riadattata nel 2015 da Hermann Tilke in occasione del ritorno in calendario della Formula 1), merita particolare attenzione la partenza. Contrariamente alla buona parte dei circuiti presenti in calendario, non c'è subito dopo pochi metri la prima curva. Al via, infatti, le monoposto percorrono un rettilineo di 948 metri solo al termine del quale si trova la prima curva. Decisivo diventa così lo scatto con cui riesci ad arrivare più rapidamente degli altri da 0 a 340 Km/h in quel tratto di pista.


Altro punto della pista estremamente affascinante sono le curve 13-14-15 che portano i piloti nello Stadio del Baseball, con il circuito che all'altezza della curva 15 passa addirittura nel mezzo delle tribune dando un colpo d'occhio assolutamente unico e spettacolare, prima di affrontare tra curva 16 e curva 17 in piena velocità la Peraltada, che nel precedente layout del circuito si presentava come una sorta di sopraelevata che veniva affrontata nella sua interezza, a differenza di oggi, dove, per motivi di sicurezza, viene affrontata solo l'ultima parte.
Tre le zone in cui potrà essere usato il DRS: oltre le due originarie comprese tra curva 17 e curva 1 sul lungo rettilineo principale (da quest’anno accorciata di 75 metri, in quanto il DRS potrà essere attivato solamente 240 metri dopo curva 17), e tra curva 3 e curva 4 sfruttando il secondo rettifilo, nel 2019 è stata aggiunta una terza zona DRS (confermata anche quest'anno) tra curva 11 e curva 12 poco prima di entrare nello Stadio.

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