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La media company americana (proprietaria di F1 e MotoGp) è assurta negli ultimi giorni agli onori della cronaca in seguito all’interrogazione di un europarlamentare belga in merito all’acquisizione della MotoGp, per alcune indiscrezioni relative alla bocciatura del team Andretti e per il futuro dell’attuale Ceo della F1
Sulla cresta dell’onda. Gli ultimi giorni non sono stati particolarmente semplici per Liberty Media (e di conseguenza per il suo Ceo Greg Maffei, sopra raffigurato assieme al ferrarista Charles Leclerc al termine delle qualifiche del Gp di Monaco 2022), con la mass media company americana fondata da John Malone assurta agli onori della cronaca in seguito all’interrogazione di un europarlamentare belga che chiede l’apertura di un’indagine nei confronti di Liberty Media (alla luce dell’acquisizione della MotoGp avvenuta lo scorso Aprile e da concretizzare entro fine anno) per una potenziale violazione sulle leggi della concorrenza, e per quanto riguarda direttamente la Formula 1 sia per alcune novità relative alla bocciatura del team Andretti, sia per alcune indiscrezioni relative al futuro dell’attuale Ceo Stefano Domenicali.
Proteggere i consumatori e al contempo assicurare una concorrenza leale sul mercato. Su questi presupposti la scorsa settimana l’europarlamentare belga Pascal Arimont (secondo quanto riportato dalla testata belga “Hat Belang Van Limburg”) ha presentato alla Commissione Europea un’interrogazione scritta per chiedere l’apertura di un’indagine nei confronti di Liberty Media, rea con la recente acquisizione della MotoGp di assumere una potenziale posizione dominante nel mondo del Motorsport (alla luce anche del possesso della Formula 1).
Ricordiamo, infatti, che lo scorso 1°Aprile con un comunicato pubblicato sul sito della MotoGp venne ufficializzata l’intenzione da parte di Liberty Media di acquisire entro fine anno l’86% delle quote di Dorna Sports (che sarebbero andate a confluire all’interno di Formula 1 Group), con il 14% rimanente che sarebbe rimasto nelle mani dell’attuale management di Dorna, guidato da Carmelo Ezpeleta.
Tornando all’interrogazione scritta presentata alla Commissione Europea, al suo interno l’europarlamentare belga Arimont avrebbe poi sottolineato come anche alla luce della bocciatura dell’ingresso del team Andretti (e all’indagine aperta dal Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti, come vedremo più avanti) gli accordi commerciali raggiunti rendano molto complicato l’ingresso di nuove squadre in Formula 1, andando a limitare la concorrenza in maniera forse illegale. La palla passa ora al Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Verstager, la quale avrà sei settimane di tempo per rispondere all’interrogazione scritta da Arimont.
Non è la prima volta che la Commissione europea viene invitata ad analizzare l’eventuale posizione dominante relativamente a un possesso congiunto di Formula 1 e MotoGP. Ricordiamo, infatti, che nel 2006 l’allora Commissario europeo per la concorrenza Neelie Kroes vietò una contemporanea acquisizione da parte del fondo lussemburghese CVC Capital Partner di MotoGp (acquisita nel 1998) e Formula 1 (acquisizione del 63.4% delle quote di Formula One Group tra Novembre 2005 e Marzo 2006) perché a suo parere il fatto che Formula 1 e MotoGP fossero nelle mani di un unico proprietario avrebbe comportato il rischio di un aumento dei costi dei diritti televisivi di entrambi gli eventi (se non addirittura la paura che si venisse a creare un unico pacchetto di diritti televisivi tra F1 e MotoGP, andando così a svantaggiare quelle nazioni poco interessate all’acquisito dei diritti televisivi della massima serie motociclistica, costretti ad acquistare i diritti della MotoGP per arrivare a quelli più ambiti della F1 e viceversa), oltre a una riduzione della scelta a beneficio del consumatore.
Da capire a questo punto a distanza di 18 anni se sarà cambiata o meno la posizione della Commissione Europea.
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