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Dopo la richiesta di modifiche all’ala posteriore da basso carico richieste dalla Federazione alla McLaren, Red Bull promette battaglia per quanto riguarda la flessibilità dell’ala anteriore della MCL38
Un nuovo capitolo di una battaglia tecnico-politica, lontana dalla sua effettiva conclusione. Dopo un momento di tregua, è tornata ad esplodere in questa stagione la querelle relativa alle ali flessibili, che ha visto la Red Bull accusare la McLaren (e nei primi tempi anche Mercedes) di farne uso. Se inizialmente la battaglia sembrava riguardare esclusivamente l’ala anteriore, in occasione del Gp d’Azerbaijan vinto da Oscar Piastri è finita sotto la lente d’ingrandimento anche l’ala posteriore da basso carico della McLaren, accusata di fungere come una sorta di mini DRS all’aumentare della velocità, con la Federazione che solo in occasione del Gp di Singapore ha chiesto al team di Woking di modificare tale ala in vista della prossima gara utile (il Gp di Las Vegas, in programma nel weekend del 22-24 Novembre). Da precisare che le altre tipologie di ali posteriori portate in pista dalla McLaren non presentano questo tipo di problema.
Questo Dossier vuole quindi essere l’occasione per approfondire meglio la questione relativa alle ali flessibili, capire come questa sia emersa negli ultimi anni, andandoci poi a soffermare con attenzione alla situazione relativa a McLaren (e in minima parte anche Mercedes) emersa nell’arco della stagione corrente.
Bisogna dire che la questione relativa alle ali flessibili non è nuova in Formula 1: già ai tempi del dominio Red Bull nel quadriennio 2010-2013 il team austriaco era stato accusato dai principali competitors (Ferrari in testa) di far flettere eccessivamente l’ala anteriore, ma nonostante le immagini televisive mostrassero in pieno il problema l’ala Red Bull risultava perfettamente conforme al Regolamento tecnico.
Nel 2021 il problema torna nuovamente in auge con la Mercedes (e in particolare Lewis Hamilton) che nel weekend del Gp di Spagna accusa la Red Bull nel corso di un’intervista con i media di fare uso di un’ala posteriore capace di flettersi in rettilineo al punto da riuscire a guadagnare almeno tre decimi, al punto che la Federazione Internazionale dell’Automobile (all’epoca guidata da Jean Todt) non esita ad intervenire (alla luce anche dell’esistenza di una presunta ala anteriore della Mercedes capace di flettersi ad alta velocità) comunicando alle squadre che nonostante le monoposto partecipanti al Mondiale rispettassero tutti i criteri stabiliti dal Regolamento per quanto concerne la flessibilità delle ali, ci sarebbe stato comunque un irrigidimento dei test di controllo fatti dalla stessa Federazione (a partire dal Gp di Francia) con l’obiettivo di limitare la rotazione dell’ala posteriore di un solo mm sia nel caso vengano applicate due forze da 750 N·m, sia nel caso in cui venga applicata una sola forza da 1000 N, riservandosi inoltre la possibilità di utilizzare telecamere a bordo, per valutare il comportamento delle ali mentre le monoposto sono in movimento.
Nel 2023 l’argomento torna ad essere affrontato dalla Federazione con una Direttiva Tecnica (TD018) che viene introdotta a partire dal Gp di Singapore (secondo alcune fonti per debellare la possibile flessibilità dell’ala anteriore dell’Aston Martin). Per ridurre la resistenza all’avanzamento in pieno rettilineo alcune squadre pur rispettando l’articolo 3.1.5 del Regolamento Tecnico avrebbero progettato delle ali (sopratutto anteriori, ma in minima parte anche posteriori) capaci di flettersi in rettilineo all’aumentare della velocità, andando però così a violare l’articolo 3.2.2 del Regolamento Tecnico, secondo cui tutti i componenti aerodinamici o la carrozzeria capaci di influenzare le prestazioni aerodinamici della vettura devono essere fissati rigidamente e al contempo risultare immobili, utilizzando una struttura uniforme, capace di essere solida a ogni sollecitazione. Il tutto ovviamente dando per scontata una minima oscillazione una volta inserito il dovuto carico aerodinamico.
Fin da subito è chiaro come quella delle ali flessibili sia una zona piuttosto grigia del Regolamento, tornata quest’anno alla ribalta nell’ambito della battaglia per il titolo mondiale tra McLaren e Red Bull.
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