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F1 Arabia Saudita: vittoria e centesimo podio per Verstappen© Getty Images

F1 Arabia Saudita: vittoria e centesimo podio per Verstappen

Il campione olandese a bordo della Red Bull RB20 si aggiudica il Gp dell’Arabia Saudita precedendo il compagno di squadra Perez e il ferrarista Leclerc. Settimo posto per il debuttante Bearman, premiato dagli appassionati con il Driver Of The Day

10.03.2024 ( Aggiornata il 10.03.2024 18:36 )

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Ferrari: Leclerc terzo, Bearman settimo

Un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. La Ferrari esce dal circuito di Gedda con la consapevolezza da una parte di avere ancora del lavoro da fare nonostante il grosso recupero fatto rispetto all’ultimo anno, dall'altra non solo di aver finalmente risolto i problemi relativi al degrado gomma che per lunghi tratti avevano caratterizzato il comportamento della SF-23 nella passata stagione, ma anche di avere nei propri piloti due preziosi assi nella manica. Non solo in Charles Leclerc, che al termine della gara è riuscito a togliere il punto aggiuntivo alla Red Bull di Max Verstappen, ma anche in ottica futura su Oliver Bearman (chiamato a sostituire all’ultimo minuto Carlos Sainz Jr), con il 18enne pilota inglese che al debutto assoluto in Formula 1 si è comportato davvero molto bene, al punto che non solo ha chiuso la gara in settima posizione tenendosi dietro due piloti di valore del calibro di Lando Norris (ottavo) e di Lewis Hamilton (nono), ma addirittura è stato premiato (meritatamente) dagli appassionati con il Driver Of The Day.

Se dobbiamo trovare un difetto alla Ferrari vista in Arabia Saudita, questa è senza ombra di dubbio la difficoltà a scaldare la gomma nuova. Un problema che Leclerc aveva già denunciato nella precedente gara in Bahrain e in fase di qualifica a Gedda, ma che in gara è emerso in maniera più chiara, aldilà di avere un’ala posteriore più carica (e non un’ala da medio-basso carico come richiederebbe la pista di Gedda) per compensare un retrotreno un pò ballerino. Al via Leclerc è abile (seppur sfruttando un piccolo spazio in curva 2) a mantenere la seconda posizione nei confronti della Red Bull di Sergio Perez, ma nulla può nei confronti dell’attacco del pilota messicano all’inizio del quarto giro.

Se la SF-23 era solita scaldare in partenza bene le gomme salvo poi mangiarle eccessivamente nel corso dello stint, la SF-24 vista in Arabia Saudita conferma non solo il suo esser gentile con le gomme (il che sicuramente rappresenta un grosso vantaggio rispetto allo scorso anno), ma al contempo come già detto il suo faticare nello scaldare correttamente la gomma nuova, andando a trovare la prestazione in ritardo rispetto alla Red Bull. Non solo: se Red Bull ha nella costanza dei tempi nel passo gara il suo punto di forza con Verstappen in primis ma anche con Perez, la SF-24 ha dimostrato di essere sotto questo aspetto ancora un po' incostante, con Leclerc che solamente a serbatoi più scarichi (e comunque facendo riposare un po' la gomma) riesce poi a trovare dei giri piuttosto interessanti, come ad esempio è accaduto nel corso dell’ultimo giro, che, come già detto, ha visto il pilota monegasco riuscire ad effettuare il giro più veloce, approfittando a dirla tutta anche del DRS nei confronti della Racing Bulls di Daniel Ricciardo, doppiato all’altezza della curva 22.

©@ScuderiaFerrari

Una gara, il Gp del’Arabia Saudita, insomma, nella quale Leclerc, una volta superato nelle prime fasi da Perez, non poteva fare di più che puntare al terzo posto. Risultato alla fine arrivato, nonostante un po' di fatica nei sorpassi nei confronti della Mercedes del futuro compagno di squadra Hamilton in curva 1 nel corso del 15°giro, e della McLaren di Lando Norris nel corso del 27°giro, giustificabile però dall’utilizzo dell’ala più carica per i motivi sopra accennati. Al termine della gara il pilota monegasco della Ferrari ai microfoni di Sky è apparso piuttosto soddisfatto al termine di un Gp che (aldilà del lavoro ancora da fare sulla SF-24) ribadisce la scuderia di Maranello come seconda forza del campionato. Se per quanto riguarda l’incostanza della macchina nel corso della gara Charles non ha ancora un’idea ben precisa (anche se sospetta potrebbe essere legato a un set-up molto specifico che in gara non gli dava molta fiducia nel primo settore e nella frenata di curva 22), nel complesso però il pilota monegasco è rimasto soddisfatto della monoposto (ritenuta abbastanza buona), confermando le difficoltà nell’accensione delle mescole nuove (soft in qualifica, dure in gara), e affermando che il passo era come se l’aspettava (circa tre-quattro decimi inferiore a quello della Red Bull), e che assieme alla squadra deve continuare a lavorare come fatto negli ultimi mesi.

Secondo Leclerc, infatti, la Ferrari è stata la squadra che ha fatto il più grande step in avanti rispetto allo scorso anno (elemento, questo, ribadito al termine della gara anche dal Team Principal Frederic Vasseur, secondo cui il distacco che lo scorso anno tra Bahrain e Gedda era quantificabile in 1.1 secondi attualmente è stato ridotto a 2-3 decimi in qualifica, e a 5-6 decimi sul passo gara). Il pilota monegasco è convinto che la squadra sia in un momento positivo, che bisogna dunque continuare a lavorare, ed è sicuro sul fatto che in questo modo le soddisfazioni (rappresentate dal poter tornare a vincere una gara e al contempo battere le Red Bull) potranno arrivare presto.

Per un Leclerc soddisfatto della sua monoposto, c’è un Oliver Bearman che (chiamato a sostituire d’urgenza Carlos Sainz Jr, operato nella giornata di venerdì per un’appendicite, e dopo 24 ore è tornato ai box per stare accanto alla squadra in occasione del Gp) dimostra di possedere un incredibile talento chiudendo al settimo posto una gara al volante di una monoposto che non aveva mai guidato prima.

Partito con un set di gomme soft (per consentirgli di avere un maggior grip al via e al contempo di prendere una maggiore confidenza con la macchina, sapientemente guidato da Riccardo Adami), Bearman non ha sbagliato praticamente nulla. Dopo aver conseguito nella giornata di giovedì la pole position in F2 con il team Prema, ed affrontato FP3 e qualifiche nella giornata di venerdì al volante della SF-24, in gara il 18enne pilota inglese della Ferrari Driver Academy è stato protagonista sin dalla partenza, provando a superare la Racing Bulls di Tsunoda (sorpasso riuscito solamente nel corso dell’undicesimo giro, a Safety Car appena rientrata) e da lì in successione la Sauber di Guanyu Zhou (14°giro) entrando in top 10, la Haas di Nico Hulkenberg (21°giro), salendo poi in settima posizione in seguito ai pit stop di Hamilton (37°giro) e di Norris (38°giro).

È a questo punto, però, che si è potuto ancora di più apprezzare il talento di Bearman, il quale alla richiesta di Vasseur dal muretto di spingere di più per tenere alla distanza sia Norris che Hamilton, ha risposto piuttosto brillantemente, migliorando ulteriormente le proprie performance (nonostante negli ultimi giri abbia sofferto un po' con il collo per via delle maggiori forze G presenti su una monoposto di F1 rispetto a una macchina di F2, che a Gedda circa 14 secondi più lenta), e tagliando il traguardo in settima posizione con 3”029 di vantaggio sulla McLaren di Lando Norris (ottavo) e con 4”712 di vantaggio sulla Mercedes dell’eptacampione del mondo Lewis Hamilton (nono), il quale in parco chiuso è stato il primo a congratularsi (assieme a George Russell) con Bearman per l’ottima gara disputata, come possiamo vedere dalle immagini sotto pubblicate.

Comprensibile l’entusiasmo del 18enne pilota inglese per la gara disputata (premiata dagli appassionati di mondo con il Driver Of The Day). Intervistato da Sky Sport F1, il 18enne talento inglese ha dichiarato di essere contento del lavoro fatto, sostenendo che era la prima volta che faceva così tanti giri consecutivi sia con le gomme soft che con quelle dure, oltre al fatto di seguire altre macchine di F1, cercando di usare le batterie nel modo più giusto possibile per superare. Bearman ha dichiarato di aver spinto al massimo per tutta la gara, e che nel finale non è stato facile avendo due piloti alle spalle (Norris e Hamilton) che con gomme soft tiravano al massimo, ma nonostante le gomme posteriori si stavano consumando e nel finale avesse un po' di sofferenza con il collo, doveva comunque continuare a spingere.

In una successiva intervista, Bearman ha poi voluto ringraziare uno dei suoi idoli, Sebastian Vettel, il quale prima della gara gli aveva scritto, oltre ovviamente alla Ferrari per il supporto e l’opportunità di aver potuto correre con la scuderia di Maranello.

Anche il Team Principal Ferrari Frederic Vasseur ha apprezzato molto il weekend di gara di Bearman, sostenendo però che l’attenzione principale adesso per lui rimane la Formula 2, che il miglior modo per aiutarlo è quello di non arrivare a conclusioni affrettate, che nel corso della stagione avrà sicuramente un paio di prove libere tra la stessa Ferrari e la Haas per testare la macchina, e che se manterrà lo stesso approccio utilizzato a Gedda, farà sicuramente molto bene.

Un capitolo a parte lo merita sicuramente la situazione di Carlos Sainz Jr. Operato nella giornata di venerdì a Gedda per appendicite, il pilota spagnolo, come già detto, dopo 24 ore è tornato nei box della Rossa per sostenere la squadra in occasione della gara. Detto questo, come dichiarato dal Team Principal Vasseur, ora la cosa più importante per Carlos sarà quella di riprendersi bene senza per questo affrettare il recupero. Per questo motivo il pilota spagnolo avrà una settimana di riposo totale, dopodichè la squadra deciderà se convocarlo già per la prossima gara in programma tra due settimane a Melbourne, o posticipare il rientro di Sainz nella gara successiva in Giappone.

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