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Formula 1, presentazione Gp Bahrain© Getty Images

Formula 1, presentazione Gp Bahrain

Dopo i test precampionato della scorsa settimana parte dal Bahrain la stagione più lunga di sempre della Formula 1 (24 gare) a cui prenderà parte anche il Team Principal Red Bull Chris Horner, assolto da tutte le accuse a suo carico

29.02.2024 ( Aggiornata il 29.02.2024 12:50 )

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Un viaggio lungo 24 tappe. Comincia dal Bahrain (sede anche dei test precampionato andati in scena la scorsa settimana) la 75° edizione del Mondiale di Formula 1, la più lunga di sempre. Come sempre, sono tante le domande che accompagnano la prima gara della stagione, a cominciare ad esempio da chi potrà essere l’anti Red Bull della situazione, visto e considerato che anche quest’anno il tre volte campione del mondo olandese Max Verstappen e il team austriaco partono ancora una volta come favoriti, con una monoposto, la RB20, capace di impressionare fin dai test precampionato nonostante Adrian Newey abbia deciso di cambiare la filosofia alla base della macchina.

Quest’anno, però, un’altra domanda girava piuttosto freneticamente nel paddock: Christian Horner resterà o meno al comando del team campione del mondo, dopo le accuse di comportamento inappropriato rivoltegli da una dipendente della squadra? Tanta l’attenzione mediatica e la curiosità in merito all’indagine indipendente svolta dall’avvocatura esterna a cui si era affidata la stessa multinazionale austriaca. Una domanda, quella del paddock, che solo nelle scorse ore ha trovato la sua risposta definitiva.

Red Bull e l’assoluzione di Horner

Un caso scoppiato lo scorso 5 Febbraio, che dopo 23 giorni trova la sua conclusione definitiva. Chris Horner (sopra raffigurato con alla sinostra Helmut Marko) sarà regolarmente al via della sua ventesima stagione in Red Bull e in Formula 1 dopo le accuse di una dipendente (che aveva denunciato il fatto alla sede austriaca della multinazionale) che volevano il 50enne Team Principal inglese sul banco degli imputati per aver assunto un comportamento inappropriato nei suoi confronti. Horner sia a caldo che in occasione della Presentazione della RB20 ai microfoni di Sky Sports Uk aveva sempre ribadito la propria innocenza, nonché la propria estraneità ai fatti, ma proprio per non lasciare il benchè dubbio in merito la Red Bull GmbH non aveva esitato ad aprire una inchiesta interna ai danni del suo Team Principal affidandola a un’avvocatura esterna, che aveva ascoltato le parti in causa lo scorso 9 Febbraio, e che solo nella giornata di lunedì (26 Febbraio) aveva dichiarato conclusa l’indagine, consegnando alla stessa Red Bull un fascicolo circostanziato di circa cento pagine. C’era quindi grande attesa per capire se le accuse nei confronti di Horner fossero state confermate o no, con il rischio che il 50 enne Team Principal inglese potesse addirittura lasciare la scuderia inglese, con la Ford (futuro partner motoristico dal 2026 per quanto riguarda la batteria delle nuove power unit più semplificate) che al pari di Liberty Media e Federazione aveva chiesto alla scuderia austriaca di accelerare i tempi in merito alla decisione da prendere nei confronti di Horner, accusando la Red Bull di scarsa trasparenza.

Già le indiscrezioni in merito alla partenza di Horner per il Bahrain potevano far intuire che presumibilmente le accuse potessero essere in qualche modo decadute (visto che avrebbe avuto francamente poco senso far partire ugualmente Horner, salvo poi comunicargli in Bahrain che avrebbe dovuto lasciare il suo incarico al Ds Jonathan Wheatley, designato nelle scorse settimane come suo potenziale successore). Solo nel corso del pomeriggio di Mercoledì 28 Febbraio (la serata in Bahrain) è arrivato il comunicato della Red Bull GmbH, il quale ha ufficializzato al termine dell’indagine indipendente sulle accuse mosse al signor Horner che il reclamo era stato respinto.

Chris Horner come già detto potrà quindi presentarsi in Bahrain al via della sua ventesima stagione in Formula 1 al comando della Red Bull. Resterà da capire però se quanto accaduto possa aver in qualche modo deteriorato i rapporti di Horner con il management austriaco della Red Bull (massima stima e fiducia, al contrario, da parte della componente thailandese, e in particolare da Charlem Yoovidhya, che detiene il 51% dell’intero pacchetto azionario). Una risposta che sarà possibile verificare solamente a medio-lungo termine.

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