Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Guida alla F1 2024© @F1

Guida alla F1 2024

Dalle novità regolamentari alle line-up delle squadre, dalle gomme Pirelli al calendario della stagione e alla copertura televisiva dei Gp: a pochi giorni dall'inizio del Mondiale torna puntuale il nostro vademecum sulla stagione 2024

28.02.2024 ( Aggiornata il 28.02.2024 14:25 )

  • Link copiato

Caccia alla Red Bull, e in particolare a Max Verstappen. La Formula 1 inizia la sua 75°stagione (la più lunga di sempre, caratterizzata da ben 24 gare) dal Bahrain domandandosi se anche quest’anno assisteremo al netto dominio del team austriaco (e in particolare del tre volte campione olandese, capace di vincere ben 19 delle 22 gare in programma) o se ci sarà qualcuno in grado quantomeno di limitare questa evidente prova di forza. I test precampionati svoltisi nei giorni scorsi hanno evidenziato ancora una volta l’ottimo stato di forma della Red Bull, capace di realizzare una monoposto estremamente competitiva (la RB20) pur cambiando i concetti aerodinamici alla base del suo successo, potendo contare su un Max Verstappen capace di mostrare nel primo giorno di test una superiorità devastante sia sul giro secco che sul passo gara, che poi nel corso dell’ultimo giorno ha poi volutamente nascosto, presumibilmente per non dare ulteriori vantaggi ai rivali, o forse (aggiungiamo noi) per non dare la sensazione agli appassionati che il Mondiale di fatto fosse già finito dopo soli tre giorni di test, nonostante la RB20 si sia dimostrata una monoposto meno facile da assettare rispetto alle precedenti RB18 e RB19. Se Max Verstappen si presenta al via del Mondiale 2024 di Formula 1 come favorito d’obbligo per la lotta al titolo mondiale, questo non vuol dire che la Red Bull non sia del tutto battibile, con Sergio Perez che nell’arco della tre giorni di test è apparso più in difficoltà con la nuova monoposto rispetto al compagno di squadra.
Resta solo al momento da capire se il caso Horner (e le sue eventuali conseguenze nel caso in cui dovesse venir allontanato il 50 enne Team Principal inglese) potrà avere o meno delle conseguenze sul medio-lungo periodo per quanto concerne la competitività del team austriaco.

Elementi, questi, di cui dovranno tenere conto le potenziali candidate al ruolo di seconda forza del campionato, tra le quali spiccano Ferrari, Mercedes e leggermente più staccata McLaren.
Di queste tre squadre la scuderia di Maranello è quella che ha maggiormente impressionato: la SF-24 è una monoposto nata bene e sopratutto rispetto alla SF-23 della passata stagione ha denotato un deciso miglioramento sul passo gara, tallone d’Achille della Rossa della passata stagione nonostante un finale in crescendo. Il 2024 della Ferrari parte dunque dalle buone conferme di quanto già visto nel finale di stagione, e che in Bahrain hanno evidenziato un ulteriore step evolutivo, con una macchina, la SF-24 che si mostra decisamente più guidabile, che si presenta come una monoposto neutra capace di ben adattarsi sia a chi preferisce un anteriore più preciso (vedi Leclerc), sia a chi preferisce inversamente un retrotreno ben stabile (vedi Sainz, al passo di addio con la Rossa, e intenzionato a fare un’ottima stagione non solo per salutare al meglio la scuderia di Maranello, ma anche per ben impressionare la squadra che lo vorrà ingaggiare per le prossime stagioni), e che ha evidenziato nella simulazione passo gara di essere molto gentile con gomme, e in particolare con quelle più dure (C1 e C2), denotando ancora qualche piccolo problemino con la mescola media (C3), risolvibile però nel corso della stagione.

Alle spalle della Ferrari troviamo la Mercedes: con una rinnovata W15 il team tedesco ha indubbiamente mostrato un passo avanti prestazionale per quanto riguarda il passo gara, mentre sul giro secco la sensazione è che ci sia ancora del lavoro da fare, come confermato anche da Lewis Hamilton (al passo di addio, prima di approdare dal 2025 in Ferrari al fianco di Leclerc), così come da George Russell, il quale nel sottolineare la miglior guidabilità della W15 rispetto alla W14 della passata stagione ha sottolineato però come al momento la Red Bull sia ancora superiore.

Leggermente più staccata da Ferrari e Mercedes appare la McLaren, sulla quale è necessario al momento sospendere il giudizio aldilà dei problemi tecnici accusati con Norris nel secondo e terzo giorno di test (problema al sistema di alimentazione durante il secondo giorno, e di frizione nel corso dell’ultima giornata), in quanto anche nelle ultime due stagioni il team di Woking non si era trovata molto bene sul circuito del Sakhir, salvo poi impressionare nelle gare successive (o nella seconda parte di campionato, come avvenuto lo scorso anno).

Alle spalle del trio Ferrari-Mercedes-McLaren troviamo il duo costituito da Aston Martin e Visa Cash App RB (l’ex AlphaTauri, che chiameremo Racing Bulls). Se la scuderia di Lawrence Stroll ha evidenziato un’interessante simulazione di passo gara con Fernando Alonso denotando però ancora qualche piccolo problema sul giro secco, è evidente la crescita tecnica dello junior team Red Bull (da quest’anno con Laurent Mekies come nuovo Team Principal) che si candida ad entrare con più facilità in top 10 non solo in qualifica, ma anche sopratutto in gara.

Dietro ad Aston Martin e Visa Cash App RB troviamo infine un quartetto di squadre costituito da Alpine, Williams. Stake F1 Team Kick Sauber e Haas, che al momento non è ancora possibile ben inquadrare in una ipotetica griglia. In tal senso, già la prima gara di campionato su un circuito tecnico come quello del Sakhir in Bahrain comincerà a darci delle prime indicazioni sicuramente più attendibili rispetto ai test precampionato, fermo restando che per avere un quadro più preciso occorreranno per gioco di forza alcune gare.

1 di 6

Avanti

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi