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Haas e la mancata revisione del Gp degli Stati Uniti© MoneyGram Haas F1 Team via Facebook

Haas e la mancata revisione del Gp degli Stati Uniti

Il collegio dei commissari FIA ha respinto la richiesta di revisione dell’ordine di arrivo del Gp degli Usa presentata dalla Haas sostenendo che le prove presentate dal team americano non sono nè nuove né rilevanti

11.11.2023 ( Aggiornata il 11.11.2023 08:58 )

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Haas e la richiesta del diritto di revisione del Gp degli Usa

Cosa ha portato Haas a chiedere la revisione dell’ordine d’arrivo del Gp degli Usa? Già nel corso della gara disputata ad Austin lo scorso 22 Ottobre era emerso molto chiaramente come alcuni piloti (Perez in primis, come evidenziato dall’onboard dell’Alpine di Pierre Gasly che lo precedeva) andassero decisamente oltre la linea bianca che definiva i contorni della pista in curva 6 senza subire alcun richiamo o penalità sul fronte dei track limits. Ciò spinge dunque la Haas tramite il suo Team Manager Peter Crolla nel corso del consueto briefing tecnico che si svolge nella gara successiva a Città del Messico a chiedere delle spiegazioni alla Direzione Gara. Secondo quanto ricostruisce il magazine tedesco Auto Motor und Sport, in quella sede il Direttore di gara Niels Wittich avrebbe risposto che la qualità della telecamera posta in curva 6 non era tale da poter condannare tutti quei piloti che avevano superato i contorni della pista. In aggiunta a ciò il Direttore Sportivo FIA Steve Nielsen avrebbe ammesso che nel corso della gara gli Stewards non avevano a disposizione le registrazioni degli onboard più significativi.

Haas non è per nulla soddisfatta della risposta fornita dalla Federazione, e così Venerdì 3 Novembre (giorno che vede la disputa della FP1 e delle qualifiche del Gp di San Paolo) decide di appellarsi al diritto di revisione dell’ordine di arrivo del Gp degli Stati Uniti in ottemperanza all’articolo 14.1 del Codice Sportivo Internazionale, sostenendo che se è vero che la FIA ha dichiarato di non avere accesso alle immagini delle telecamere di bordo durante la gara, ora queste sono tranquillamente accessibili, e quindi rappresentano delle nuove prove per gli Stewards.
Non solo: la stessa Haas nel documento di 28 pagine presentato a suggello della propria richiesta di revisione dell’ordine d’arrivo del Gp americano tramite i suoi avvocati arriva a sostenere tramite le immagini fotografiche delle violazioni dei track limits in curva 6 che Albon (Williams) avrebbe dovuto ricevere ben 15 penalità di cinque secondi, Sargeant (Williams) ben tre penalità di cinque secondi (da aggiungere a quelle da lui regolarmente scontate in gara), Perez (Red Bull) ben 18 penalità da cinque secondi l’una, così come Stroll ben 16 penalità da cinque secondi, con un ordine d’arrivo che vedrebbe la risalita di Hulkenberg (Haas) dall’undicesimo al settimo posto finale, così come il guadagno di una posizione rispetto all’ordine di arrivo da parte di George Russell (Mercedes) e Pierre Gasly (Alpine), due a beneficio di Yuki Tsunoda (AlphaTauri), quattro a beneficio di Valtteri Bottas (Alfa Romeo) che risalirebbe dal dodicesimo all’ottavo posto.

La Federazione prende un po' di tempo per riflettere, e nella giornata di Lunedì 6 Novembre decide di convocare nel pomeriggio di Mercoledì 8 un’udienza in merito alla richiesta di revisione presentata dalla Haas, alla quale dovranno prendere parte tramite videoconferenza anche Red Bull (per Perez), Aston Martin (per Stroll) e Williams (per Albon e per Sargeant).

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