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F1 Città del Messico: vince Verstappen, Hamilton e Leclerc sul podio© Getty Images

F1 Città del Messico: vince Verstappen, Hamilton e Leclerc sul podio

Il campione olandese della Red Bull non solo eguaglia le 51 vittorie in carriera di Alain Prost, ma stabilisce il nuovo primato di vittorie stagionali (16). Hamilton (secondo) precede le Ferrari di Leclerc e Sainz. Quinto Norris. Perez ko al via per incidente

30.10.2023 ( Aggiornata il 30.10.2023 12:54 )

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Red Bull: la vittoria di Verstappen e il ritiro di Perez

Al via della gara, infatti, le due Ferrari SF-23 Leclerc e Sainz dalla prima fila non riescono ad avere un buono scatto al via. Della situazione se ne approfittano le due Red Bull di Max Verstappen (terzo in griglia) e dell’idolo di casa Sergio Perez (quinto in griglia), con il campione olandese che dopo pochi metri sfruttando la partenza incerta delle due Ferrari riesce a mettersi in mezzo a loro per poi superare Sainz e percorrere l’intero rettilineo antecedente la prima curva alla destra della Rossa di Leclerc. Dall’altro lato, però, anche Perez riesce a trovare un pertugio per affiancare in pieno rettilineo sulla sinistra la Ferrari del pilota monegasco, in una posizione peraltro non facilmente visibile con gli specchietti, trovandosi di fatto in un punto cieco.

Arriviamo così all’altezza della prima curva con Leclerc di fatto a sandwich tra le due Red Bull. Se Verstappen grazie alla posizione più interna può andare a prendere tranquillamente la testa della gara, Leclerc e Perez nell’affrontare la prima curva finiscono inevitabilmente con il toccarsi. Se nel contatto la Ferrari del pilota monegasco finisce con il rimediare il danneggiamento dell’ala anteriore con la bandella laterale leggermente divelta (e con una perdita di carico aerodinamico che, una volta staccatasi definitivamente sarà nell’ordine dei 5-10 punti), peggio ancora andrà al pilota messicano della Red Bull, che proverà a tornare ai box in ultima posizione per riparare la macchina, ma che di fatto vedrà finire anticipatamente la propria gara per i danni riportati sulla propria monoposto (e in particolare per un brutto squarcio sulla pancia destra).

Tornando però a Verstappen, una volta presa la testa della gara il campione olandese con gomma media pur risultando costantemente il più veloce non riesce di fatto a scappare via, con Leclerc che pur con l’ala danneggiata per via della perdita della bandella laterale riesce comunque a reggere il ritmo del campione olandese, perdendo solo pochi decimi a giro.

La Red Bull con Verstappen decide (a differenza della Ferrari che ha ancora con entrambi i piloti un solo set di gomme dure nuove) di giocarsi il jolly delle due soste, potendo contare su ben due set nuovi di gomme dure, con il campione olandese che si ferma nel corso del 20°dei 71 giri in programma. Già in quello stint si può percepire la forza della Red Bull con il compound più duro: un anticipo di quello che vedremo in maniera più chiara nella seconda metà di corsa. Tornato in pista in settima posizione, infatti, Verstappen comincia man mano a rimontare, arrivando nel corso del 32°giro in seconda posizione a pochissimi secondi da Leclerc, che si ferma ai box al termine della suddetta tornata per montare anch’egli un set di gomme dure, da gestire fino al termine della gara.


Verstappen torna, dunque, in testa, ma nel corso del 33°giro il violento incidente occorso alla Haas di Kevin Magnussen in curva 8 spinge la Direzione Gara a mandare in pista inizialmente la Safety Car (con Verstappen che approfitta della situazione per tornare ai box e montare l’ultimo set di gomme dure nuovo disponibile), salvo poi fermare la gara esponendo la bandiera rossa, per consentire ai commissari di pista di riparare la barriere, pesantemente danneggiate.

Una volta ripristinate la barriere, la gara riparte dopo almeno una ventina di minuti dal 35°giro con una standing start dalla griglia, con Verstappen che riesce a mantenere la testa, dando alla corsa in quei 36 giri rimanenti un ritmo insostenibile per gli avversari, al punto da vincere la gara con 13”875 sulla Mercedes di Lewis Hamilton (salito al secondo posto dopo aver superato nel corso del 40°giro la Ferrari di Charles Leclerc, giunto terzo).

Per un Verstappen che può festeggiare in Messico salendo sul podio, seduto sulla propria RB19 (alzata dal basso) con il tipico sombrero messicano, c’è un Sergio Perez che vede purtroppo davanti al pubblico di casa finire la propria gara di fatto già alla prima curva (sebbene il ritiro vero e proprio avverrà al termine del primo giro, una volta rientrato ai box).

Un vero e proprio disastro per il pilota messicano che rischia di costare piuttosto caro nella lotta per il secondo posto in Classifica Piloti, visto che a tre gare dal termine (più la Sprint in Brasile) Hamilton (in virtù del secondo posto finale) si è portato a 20 punti da Checo (240 i punti di Perez contro i 220 dell’eptacampione del mondo inglese della Mercedes).
Intervistato da Sky mentre era ancora in corso la gara, Perez ha ammesso forse di esser stato un po' troppo ottimista sfruttando il pertugio alla sinistra di Leclerc, sostenendo che alla fine si è trattato di un incidente, che lui ha provato ad attaccare il pilota monegasco della Ferrari, ma che alla fine è andata male, concludendo che se da una parte è triste per il risultato (avvenuto nella sua gara di casa) e per i tifosi che erano venuti a sostenerlo, dall’altra parte, però, è fiero della sua squadra per l’ottima partenza fatta (una delle sue migliori), che lo aveva spinto ad attaccare.

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