F1 Spagna: la rinascita Mercedes e le difficoltà Ferrari

La necessità di fare chiarezza. Mercedes e Ferrari aspettavano con grande attenzione l’esito del Gp di Spagna per capire se la direzione intrapresa negli sviluppi fosse quella giusta. Aldilà delle varie dichiarazioni rilasciate ai media, è ben noto a tutti, infatti, quanto il circuito del Montmelò rappresenti una sorta di galleria del vento a cielo aperto per via della presenza al suo interno di curve a media, alta e bassa velocità. Impossibile tentare di ingannare le indicazioni provenienti dalla pista catalana: non è un caso se una monoposto che si trova bene al Montmelò è destinata a trovarsi bene indicativamente su tutte le altre piste.
Se Mercedes può lasciare la Spagna con la certezza di aver ritrovato una W14 piuttosto competitiva (seppur non ancora al livello della Red Bull) grazie agli aggiornamenti introdotti a Monaco e realizzati dal Dt James Allison e dalla sua squadra, sul fronte Ferrari è evidente la delusione nei confronti di una SF-23 che non ha performato come piloti, ingegneri e tifosi del Cavallino si aspettavano, ribadendo una volta di più (nonostante gli aggiornamenti introdotti al Montmelò) le sue profonde criticità sul passo gara con un’incostanza nelle prestazioni già intravviste in altre gare (vedi Miami).