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F1 Spagna: Verstappen in pole, Sainz secondo© Getty Images

F1 Spagna: Verstappen in pole, Sainz secondo

Il campione olandese della Red Bull conquista la pole position del Gp di Spagna, davanti a Carlos Sainz Jr (Ferrari) e Lando Norris (McLaren). Eliminato a sorpresa Leclerc in Q1, esclusi in Q2 Perez (Red Bull) e Russell (Mercedes)

04.06.2023 ( Aggiornata il 04.06.2023 05:48 )

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Una netta superiorità in pista. In una qualifica caratterizzata da numerosi colpi di scena per via della leggera pioggia che ha caratterizzato i primi minuti della Q1, l’unica certezza per la Formula 1 è rappresentata da Max Verstappen (Red Bull), che, sul circuito catalano del Montmelò, conquista con il tempo di 1’12”272 la pole position del Gp di Spagna (quarta pole stagionale, la 33°in carriera al pari di campioni del calibro di Niki Lauda e di Nelson Piquet) davanti alla Ferrari di Carlos Sainz Jr (1’12”734) e alla McLaren di Lando Norris (1’12”792).

A differenza della precedente gara di Monaco, Verstappen fin dalla prima discesa in pista è risultato essere di gran lunga il più veloce, ottenendo il miglior tempo non solo nelle tre sessioni di prove libere disputate tra venerdì e sabato, ma anche nelle tre fasi di qualifica, indipendentemente dalle condizioni di pista, a dimostrazione dell’ottimo feeling instaurato dalla sua RB19 con il circuito del Montmelò per via della sua eccellente efficienza aerodinamica, che ha fatto si che Verstappen già al primo tentativo riuscisse quasi con estrema facilità a trovare il miglior tempo.
Non solo: Verstappen nel corso dell’ultimo tentativo lanciato in Q3 avrebbe potuto migliorare agevolmente il tempo che gli ha assicurato la pole (1’12”272) scendendo sotto il muro dell’1’12 se la squadra non lo avesse invitato a rientrare ai box, visto che il tempo fatto registrare era già sufficiente per conquistare una nuova pole position. A ulteriore conferma dell’ottimo stato di Verstappen, il campione olandese della Red Bull (intervistato da Marc Genè al termine delle qualifiche) ha dichiarato che una volta che la pista si era asciugata la macchina sembrava quasi andare sui binari, e che guidarla era stata davvero piacevole, auspicando la possibilità di poter aggiungere un’altra emozione in gara proprio su quella pista che lo aveva visto cogliere nel 2016 al debutto in Red Bull la sua prima vittoria nella massima serie motoristica.
Alla luce anche dell’ottimo passo gara evidenziato della FP2 (impossibile da sostenere da parte degli altri piloti), Max Verstappen si candida come favorito assoluto per la vittoria del Gp di Spagna.

Se Verstappen celebra una nuova pole position, in casa Red Bull non si può essere del tutto felici per la nuova prova di forza da parte della scuderia di Milton Keynes per via della qualifica assai deludente da parte di Sergio Perez, eliminato in Q2 con l’undicesimo tempo.

A differenza di Verstappen, infatti, già dalle prove libere del venerdì era possibile percepire lo scarso feeling tra Checo e la pista del Montmelò. Se al termine della FP2 per giustificare il gap nei confronti di Verstappen si era ipotizzato sulla Red Bull numero 11 un problema sul fondo (effettivamente presente), mai nel corso della qualifica odierna Perez è stato in grado di ottenere le prestazioni cronometriche registrate da Verstappen, rischiando già l’eliminazione in Q1, e riuscendo a salvarsi in extremis con il quindicesimo tempo. In Q2, poi, il pilota messicano (dopo un primo stint effettuato con gomme soft usate )prima finisce in ghiaia in curva 5 con il set di gomme soft nuove appena montato, e in seguito, fatte riposare le gomme soft, si rilancia per l’ultimo tentativo lanciato, viene come detto eliminato con l’undicesimo tempo, accusando un distacco di 574 millesimi nei confronti di Verstappen.
Al termine delle qualifiche Perez per giustificare la sua eliminazione ha dichiarato che nell’uscita sulla ghiaia probabilmente ha danneggiato qualcosa sulla sua macchina (fondo?), che le gomme erano troppo calde e che non era riuscito a portarle nella loro corretta finestra di esercizio, auspicando una pronta rimonta in gara.

Se la Red Bull ha vissuto una qualifica double face per la pole di Verstappen e l’eliminazione di Perez in Q2 con l’undicesimo tempo, peggio ancora è andata in casa Ferrari, con la scuderia di Maranello che in Spagna registra da una parte il secondo posto in griglia di Carlos Sainz Jr (seppur a 462 millesimi da Verstappen), dall’altra l’eliminazione in Q1 con il diciannovesimo tempo di Charles Leclerc su quella stessa pista che un anno fa lo aveva visto poleman.


Soffermandoci sulla prestazione di Sainz, bisogna dare atto al pilota spagnolo di aver saputo estrarre il massimo potenziale dalla SF-23 dotata dei nuovi aggiornamenti, che sulla carta dovrebbe poter dare il meglio di se sopratutto sul passo gara, con l’obiettivo di stabilizzare le prestazioni, e di limitare l’eccessivo degrado visto nelle precedenti gare.

Intervistato al termine delle qualifiche da Sky, Sainz ha dichiarato di aver estratto il massimo potenziale dalla sua monoposto nonostante le varie sessioni abbiano presentato dei momenti non sempre facili, e che l’obiettivo della squadra era quello di prendere confidenza con la nuova SF23 evoluta, oltre che imparare a far funzionare al meglio i nuovi aggiornamenti.
Se è vero che le qualifiche hanno evidenziato un distacco su Verstappen di circa 462 millesimi, Sainz vuole provare a vedere gli aspetti positivi che sono emersi al Montmelò, evidenziando un ottimo progresso in Q3, e che alla fine il risultato odierno rappresenta pur sempre un primo passo in una nuova direzione di sviluppo, e che la squadra si sta concentrando nel comprendere al meglio la macchina, ponendosi come obiettivo per la gara il podio.

Per un Sainz che partirà in prima fila al fianco di Verstappen, dobbiamo purtroppo registrare il diciannovesimo posto di Charles Leclerc al via del Gp di Spagna. Un risultato piuttosto deludente per il poleman 2022, il quale non veniva eliminato in Q1 dal Gp di Monaco 2019 per via di una strategia piuttosto discutibile da parte del muretto Ferrari.
Soffermandoci sulla stretta attualità, è difficile da capire cosa abbia determinato una prestazione così opaca da parte del pilota monegasco, visto e considerato che nelle tre sessioni di prove libere mai Charles aveva accusato un distacco di oltre sei decimi nei confronti di Sainz. A logica la prima cosa che potrebbe venire in mente potrebbe essere una certa difficoltà da parte di Leclerc nel mandare in temperatura le gomme. Un’ipotesi, questa, a cui era arrivato anche via radio il muretto Ferrari, respinta però con forza da parte del pilota monegasco, il quale anche nell’intervista rilasciata a Sky al termine delle qualifiche ha parlato esplicitamente di un possibile problema alla monoposto che si presentava non tanto nell’affrontare le curve a destra quanto quelle a sinistra.
Anche il team Principal Ferrari Frederic Vasseur sposa la linea del pilota monegasco sostenendo che anche dopo le libere Charles si era lamentato della macchina nelle curve a sinistra, e che ora la squadra deve cercare di capire quale sia il problema. Vasseur non ha idea di cosa sia successo a Charles, ma si fida delle sue sensazioni, conoscendolo da molto tempo.

Come comunicato in serata dalla Ferrari, per via delle regole relative al Parco Chiuso non è stato possibile al momento effettuare dei controlli sulla Rossa numero 16 del pilota monegasco. Controlli a questo punto attesi nella mattinata di domenica.

Al pari di Red Bull e Ferrari anche la Mercedes in Spagna deve registrare una qualifica double face, grazie al quinto posto di Lewis Hamilton (partirà quarto per via delle sei posizioni di penalità inflitte all’Alpine di Pierre Gasly per doppio impeding ai danni di Sainz e di Verstappen), e al dodicesimo posto di George Russell (eliminato in Q2), a conferma del fatto che la nuova W14 riveduta e corretta sembra quasi adattarsi meglio a Hamilton che a Russell (che nel corso del weekend dopo le difficoltà emerse a Monaco in più occasioni si è lamentato non solo del porpoising all’altezza dell’ultima curva, ma anche di non riuscire a trovare la giusta finestra di esercizio delle gomme).

I due piloti Mercedes sono stati peraltro protagonisti di un episodio piuttosto singolare sul finale del Q2. Sul rettilineo del traguardo Hamilton ha provato a superare Russell sfruttando la scia, con il giovane compagno di squadra (intento a superare la Ferrari di Sainz) che non gli ha dato strada. Inevitabile il contatto tra i due, con la Mercedes numero 44 di Hamilton che ha avuto la peggio con l’ala anteriore danneggiata. Se i due piloti Mercedes al termine delle qualifiche hanno minimizzato l’episodio, derubricandolo a un errore di comunicazione da parte della squadra, la Direzione gara ha prima convocato sia Hamilton che Russell, per poi punire sia quest’ultimo che la Mercedes con un warning, ritenendo Russell colpevole per aver cambiato direzione in modo anomalo in rettilineo, e il team tedesco per l’errata gestione della comunicazione tra i due piloti.

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