Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

F1 Monaco, Verstappen batte Alonso, Ocon sul podio© Getty Images

F1 Monaco, Verstappen batte Alonso, Ocon sul podio

Il campione olandese conquista il Gp di Monaco davanti a Fernando Alonso e a un sorprendente Esteban Ocon. Mercedes quarta e quinta con Hamilton e Russell. Delusione Ferrari con Leclerc sesto e Sainz ottavo

28.05.2023 ( Aggiornata il 28.05.2023 22:58 )

  • Link copiato

Una vittoria mai messa in discussione. Dopo aver conquistato all’ultimo respiro la pole position, Max Verstappen fa suo anche il Gp di Monaco al termine di una gara sostanzialmente monotona nella sua prima parte, ravvivata nei suoi ultimi 26-27 giri dall’arrivo della pioggia. Una gara, quella corsa lungo le anguste stradine di Montecarlo, che ha esaltato una volta di più il talento del campione olandese della Red Bull, abile a gestire le gomme medie montate al via per ben 56 giri (dei 78 in programma), fermandosi solo per cambiarle passando alle gomme intermedie una volta iniziato seriamente a piovere.

Uno dei grandi punti interrogativi riguardava la partenza: Verstappen sarebbe riuscito a mantenere la prima posizione, avendo in prima fila al suo fianco un grande combattente del calibro di Fernando Alonso? Già al momento del giro di ricognizione si può avere una prima risposta: mentre il campione olandese della Red Bull parte con gomme medie, Alonso parte con gomme dure. L’obiettivo del campione asturiano e dell’Aston Martin è chiaramente quello di approfittare del pit stop inevitabilmente anticipato da parte di Verstappen (per via della scelta della gomma media) per attuare un overcut passando in testa al momento della sosta, e andare così a crearsi un vantaggio necessario per stare davanti una volta che Alonso si sarebbe fermato a cambiare le gomme.

Una strategia assolutamente corretta, ma insufficiente quando in pista si trova un campione del calibro di Verstappen: mantenuta la testa al via della gara, se è vero che nelle prime fasi il campione olandese gira piuttosto lento (per consentire al compagno di squadra Sergio Perez di agganciare il gruppo di coda dopo il cambio gomme da medie a dure effettuato al termine del primo giro?) chiudendo il nono giro con un vantaggio su Alonso di circa 3”1, dal decimo giro in poi tornata dopo tornata il vantaggio comincia a crescere sempre di più, toccando i sei secondi nel corso del 15°giro, divenuti poi otto nel corso del 20°giro, salvo poi scendere a 5”7 del 34°giro per via dei doppiaggi, per poi risalire a circa 12 secondi (12”473) nel corso del 52°giro, nel momento in cui la pioggia comincerà a cadere in quel di Montecarlo.

Quella tra Verstappen e Alonso è una vera e propria partita a scacchi: se il campione olandese dimostra di essere molto maturato rispetto alle sue prime stagioni in Formula 1 riuscendo a gestire in maniera impressionante le proprie gomme medie, il campione asturiano è l’unico che prova a resistere al ritmo della Red Bull, rimanendo in una forbice che rende impossibile a Verstappen effettuare il cambio gomme, che come sopra detto, arriva forzatamente nel corso del 56°giro, quando l’aumento dell’intensità della pioggia costringe buona parte delle squadre a fermarsi.

È peraltro in questa fase che in casa Aston Martin viene commesso quell’errore che, se evitato, avrebbe consentito ad Alonso di giocarsi la vittoria fino alla fine con Verstappen. Nel corso del 54°giro (due tornate dopo l’inizio della pioggia) Alonso via radio chiede alla squadra di effettuare la sosta per montare gomme intermedie, salvo poi delegare la scelta della gomma al proprio team dopo aver consultato le previsioni meteo. Al momento del pit stop ad Alonso vengono montate gomme medie, ma, l’ulteriore aumento della pioggia costringerà poi il team inglese a fermare nuovamente Alonso nel corso del 56° giro e a montare questa volta gomme intermedie.

Nel dopogara, intervistato da Sky, Alonso ha spiegato che la scelta di montare nel corso del 54°giro gomme slick medie invece delle intermedie da bagnato, era stata presa in accordo con la squadra.
Il pilota asturiano, nella fattispecie, ha sostenuto che alla luce del fatto che le curve 5-6-7 erano bagnate e il resto della pista era asciutto, la loro scelta è andata verso le medie. Siccome però nel minuto e mezzo successivo alla sosta ha cominciato a piovere tantissimo, la squadra in accordo con il pilota ha deciso di fermarsi una seconda volta passando alle gomme intermedie, anche alla luce del vantaggio rispetto alle vetture che seguivano.

Il progressivo aumentare della pioggia porta diversi piloti ad effettuare degli errori, tra cui proprio Verstappen, che poco prima di effettuare il pit stop nel corso del 56°giro rischia molto seriamente di andare a muro nella zona del Portier. Inevitabile, in questa fase della corsa, il pit stop, con il campione olandese che torna in pista con un vantaggio di oltre 24 secondi su Alonso, costretto (come detto) a fermarsi una seconda volta per montare le gomme intermedie. Gli ultimi giri di gara, per quanto riguarda la testa della classifica, non regaleranno più grandi emozioni, con Verstappen che andrà a vincere il Gp di Monaco con 27”921 su Alonso, il quale esce da Monaco a testa alta per la bellissima gara disputata, e con la consapevolezza per tre quarti di gara di essere riuscito a non far scappare via il due volte campione del mondo olandese, sfruttando al meglio le doti della sua AMR 23, capace di dare il massimo sulle curve a bassa velocità.

Se Verstappen e Alonso hanno disputato una eccellente gara a Montecarlo, non altrettanto possiamo dire dei rispettivi compagni di squadra, con Sergio Perez (Red Bull) solo sedicesimo e condizionato dal pesante errore commesso in qualifica, e con Lance Stroll (Aston Martin) costretto al ritiro dopo esser andato a sbattere tra il Mirabeau e Portier.

Al fianco del duo Verstappen-Alonso, troviamo al terzo posto l’Alpine di Esteban Ocon. Già a Miami si era vista una crescita da parte del team francese, che a Montecarlo è emersa in maniera ancora più significativa, come dimostra anche il settimo posto di Pierre Gasly. Se il risultato odierno di Ocon deriva principalmente dall’ottima performance fatta registrare in qualifica (che ha portato al quarto posto, divenuto poi terzo dopo la penalizzazione di Leclerc per impeding ai danni di Norris), bisogna dare comunque atto al 26enne pilota originario di Evreux sopratutto nella prima parte di gara di essere riuscito seppur con forza a tenere dietro di se l’arrembante Ferrari di Carlos Sainz Jr (nonostante il contatto in curva 10 nel corso del dodicesimo giro all’altezza della Chicane del Porto, che ha portato alla rottura della bandella sull’ala anteriore della Rossa numero 55) oltre a riuscire a gestire perfettamente le proprie gomme medie fino al 34°giro, quando un pit stop troppo lento da parte della sua squadra ha rischiato seriamente di compromettere il lavoro fatto fino a quel momento. Ocon, una volta tornato in pista, non si è perso d’animo ed è riuscito a mantenere la sua terza posizione davanti a Sainz e a saper gestire la situazione non appena il pilota spagnolo della Ferrari ha provato nel corso del 53°giro a superarlo andando lungo alla Chicane del Porto, dovendogli poi ridare la posizione.
Nel finale di gara Ocon è stato poi bravo nel finale di gara a difendersi dagli attacchi di Lewis Hamilton, conquistando un terzo posto che vale molto sia per lui che per la stessa Alpine. A maggior ragione dopo le critiche espresse nei confronti della squadra alla vigilia del precedente Gp di Miami ad opera dell’Ad Laurent Rossi.
Al termine della gara, intervistato da Sky, Ocon ha confessato di sentirsi sulle nuvole per questo risultato, sottolineando che quello di Monaco è stato un weekend perfetto dove sono state prese tutte le decisioni giuste. Non è stato semplice anche per via del contatto con Sainz e per la confusione sotto la pioggia, ma alla fine il podio è arrivato senza commettere errori e per di più sotto pressione.

Alle spalle di Esteban Ocon in quarta e quinta posizione troviamo le Mercedes di Lewis Hamilton (sopra raffigurato) e di George Russell. Difficile dopo aver visto la gara di Monaco valutare il comportamento della W14 riveduta e corretta da James Allison per via della caratteristiche del tracciato (sarà molto più probante la prossima gara a Barcellona). Detto questo, però, bisogna dare atto a Mercedes di aver trovato il timing corretto per fermare i piloti al termine del 54°giro e montare a entrambi le gomme intermedie, mettendoli di fatto in una condizione di forza nei confronti del duo Ferrari Leclerc-Sainz, così come bisogna dare atto a Hamilton e a Russell di aver provato in tutti i modi a riportare la Mercedes sul podio.

Se nel finale di gara Hamilton ha provato a riavvicinarsi ad Ocon non riuscendo però a trovare il sorpasso decisivo per il terzo gradino del podio, Russell ha perso il podio quando nel corso del 55°giro è andato lungo con gomme intermedie all’altezza del Mirabeau, e al momento di ritornare in pista non si è curato dell’arrivo di Sergio Perez (su gomme full wet) toccandolo. Le immagini televisive hanno dimostrato l’errore da parte di Russell, punito dalla Direzione Gara con cinque secondi di penalità da scontare al termine della gara.

1 di 3

Avanti

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi