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F1 Australia: vince Verstappen, Hamilton ed Alonso sul podio© Getty Images

F1 Australia: vince Verstappen, Hamilton ed Alonso sul podio

Tre bandiere rosse e una Virtual Safety Car hanno caratterizzato una gara pazza che ha visto ben tre campioni del mondo salire sul podio dell’Albert Park (cosa che non accadeva dal 2013). Ferrari: Sainz dodicesimo (dopo penalizzazione di 5 secondi), Leclerc ritirato

03.04.2023 ( Aggiornata il 03.04.2023 10:34 )

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Giro 7: l’incidente di Albon e la prima bandiera rossa

Nel corso del settimo giro, infatti, all’altezza di curva 6, Alexander Albon perde il controllo della sua Williams e finisce con l’impattare contro il muro. Gara finita per il pilota anglo-thailandese, autore nella giornata di ieri di un’ottima qualifica, e che al momento dell’incidente si trovava addirittura in sesta posizione, davanti all’Aston Martin di Lance Stroll.

La Direzione Gara decide inizialmente di mandare in pista la Safety Car, con Mercedes e Ferrari che decidono forse precipitosamente di richiamare ai box George Russell e Carlos Sainz Jr per un cambio gomme (dalle medie con cui entrambi i piloti erano partiti alle dure). Se è vero che una sosta effettuata in regime di Safety Car o di Virtual Safety Car prevede tempi dimezzati (circa 13 secondi) rispetto alla sosta effettuata in una normale direzione di gara, è anche ver però che richiamare in quel frangente di gara Russell può rappresentare un rischio per Hamilton, che perde così la scia del compagno di squadra, con il rischio di venir pesantemente attaccato da Verstappen.
Due giri dopo, però, a sorpresa la Direzione Gara decide di esporre la bandiera rossa (la prima), con le macchine che si fermano nella corsia box. Una decisione assolutamente incomprensibile (motivata per rimuovere i detriti presenti in pista, che non erano neanche così eccessivi), che finisce per penalizzare proprio i piloti che avevano cambiato poco prima le gomme (Russell e Sainz), visto e considerato che in regime di bandiera rossa le squadre possono cambiare liberamente le gomme in vista della ripartenza, che vedrà i piloti schierarsi in griglia secondo l’ordine di classifica, con Russell che ripartirà settimo e Sainz undicesimo.

Il nuovo via della gara vede Hamilton mantenere la testa della classifica nei confronti di Verstappen e di Alonso, con Russell e Sainz chiamati a una difficile gara di rimonta.

Se nel corso del 12° giro Verstappen prenderà la testa della corsa superando Hamilton all’altezza di curva 9, Russell e Sainz saranno protagonisti di diversi sorpassi che porteranno il giovane pilota Mercedes fino al quarto posto (dopo aver superato Pierre Gasly su Alpine) e il pilota spagnolo della Rossa al sesto posto (dopo aver superato prima la Haas di Hulkenberg e poi l’Aston Martin di Stroll), senonchè nel corso del 18°giro Russell sarà costretto al ritiro per un problema al motore, con la Direzione Gara che opterà dal 18° al 19°giro per la Virtual Safety Car per rimuovere la Mercedes numero 63, parcheggiata in fondo alla pitlane.


Salito così in quinta posizione, nel corso del 22°giro Sainz (sopra raffigurato) arriva fino agli scarichi dell’Alpine di Pierre Gasly, ma la monoposto francese può contare su una buona velocità di punta, per cui solamente quattro giri dopo (26°tornata) il pilota spagnolo della Rossa riesce finalmente a superare Gasly, salendo così al quarto posto, e al contempo recuperando una gara che dopo la prima bandiera rossa sembrava ormai compromessa.
L’obiettivo di Sainz diventa così il podio, e il pilota spagnolo della Ferrari si mette a caccia dell’Aston Martin di Fernando Alonso, che in quel momento ricopre la terza posizione alle spalle della Red Bull di Max Verstappen (sempre più leader della corsa) e della Mercedes di Lewis Hamilton (secondo, e con un passo gara leggermente più performante dell’Aston Martin, ma al contempo inferiore rispetto a quello del campione olandese).
Sainz proverà a raggiungere Alonso denotando anche un discreto passo gara (anche se un pochino inferiore rispetto alla Red Bull di Verstappen), ma, alla luce dei numerosi giri effettuati con le gomme dure e i numerosi sorpassi compiuti, sarà costretto con il passare dei giri a desistere dall’obiettivo, cercando di consolidare il quarto posto dai possibili attacchi di Gasly, portatosi a pochi decimi e in zona DRS nel corso del 42°giro. La sensazione è che oltre a Sainz anche i primi tre classificati (Verstappen, Hamilton e Alonso) stiano gestendo le gomme dure in modo da poter evitare la possibilità di una seconda sosta, e al contempo cercare il giro più veloce nel corso delle ultime tornate per guadagnare il punto aggiuntivo. In tal senso, dobbiamo registrare il giro più veloce fatto da registrare con il tempo di 1’20”986 da Verstappen, che verrà poi superato nel corso del 47°giro da Alonso (1’20”690). Proprio Verstappen nel corso del 48°giro sarà protagonista di un bloccaggio sull’anteriore nell’affrontare la penultima curva, che non gli impedirà (una volta ripulite le gomme) di realizzare nel corso del 50°giro il nuovo giro più veloce, perfezionato poi da Sergio Perez nel corso del 53°giro.

La situazione a cinque giri dal termine vede in testa la Red Bull di Max Verstappen, seguito da Hamilton (Mercedes), Alonso (Aston Martin), Sainz (Ferrari), Gasly (Alpine), Stroll (Aston Martin), Perez (Red Bull), Hukenberg (Haas), Norris (McLaren) e Ocon (Alpine), con Oscar Piastri (undicesimo e appena fuori dalla zona punti. Un quadro abbastanza definito, destinato ad essere sconvolto da un ulteriore colpo di scena.

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