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Alonso e il centesimo podio in Formula 1© Getty Images

Alonso e il centesimo podio in Formula 1

Il pilota asturiano (dopo esser stato retrocesso in quarta posizione per alcune ore) conquista in Arabia Saudita il suo centesimo podio in F1. Doppietta Red Bull con la vittoria di Perez e il secondo posto di Verstappen. Crisi Ferrari: sesto Sainz, settimo Leclerc

20.03.2023 ( Aggiornata il 20.03.2023 14:50 )

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Alonso e il giallo del terzo posto

Un podio che sembrava perso, e che poi alla fine a sorpresa è stato ripristinato. Il Gp dell’Arabia Saudita in casa Aston Martin verrà ricordato senza ombra di dubbio per il terzo posto finale di Fernando Alonso, che consente al pilota asturiano di diventare il sesto pilota nella storia del Circus a raggiungere questo ambizioso traguardo, e alla scuderia di Lawrence Stroll di conquistare per la seconda volta consecutiva un podio. Eppure non sono mancate le difficoltà nel corso di una gara, che ha visto peraltro il ritiro di Lance Stroll nel corso del 18° dei 50 giri previsti per un problema tecnico ai freni, che, come vedremo, ha rischiato di avere pesanti conseguenze proprio sul podio conquistato in pista da Fernando.

© Formula 1

Al via Alonso scatta meglio del poleman Sergio Perez e prende la testa della gara, ma dopo poche curve, ecco arrivare il primo colpo di scena: il pilota asturiano risulta non essersi schierato correttamente in griglia. In particolare alcuni frame dimostrano che il pilota asturiano avrebbe messo la gomma anteriore sinistra fuori dalla piazzola. Inevitabile l’investigazione da parte della Direzione Gara, e la penalità di cinque secondi da scontare al momento della sosta ai box, così come avvenuto in Bahrain con l’Alpine di Esteban Ocon. Nel frattempo, Alonso all’inizio del quarto giro viene superato da Perez, che si riprende la testa della gara: se in curva l’Aston Martin si comporta molto bene, è negli allunghi che la Red Bull sembra davvero essere di un altro pianeta. In questo frangente Alonso cerca di restare il più attaccato possibile agli scarichi della monoposto di Perez, ma già dopo sette giri il gap è salito di circa due secondi, divenuti poi cinque nel corso della 16°tornata.
Nel corso del 18°giro Lance Stroll è costretto al ritiro per un problema ai freni già evidenziatosi al momento di schierarsi in griglia dopo il giro di ricognizione, e il team Aston Martin invita (incomprensibilmente) il pilota canadese a lasciare la monoposto in pista, rischiando di dover così mandare in pista la Safety Car. Stroll non ascolta la squadra, e parcheggia la propria monoposto in un punto esterno decisamente più sicuro, senonchè la Direzione Gara decide di mandare ugualmente in pista la Safety Car. Secondo la spiegazione ufficiale, nel punto in cui Stroll aveva parcheggiato la propria monoposto i mezzi di soccorso erano impossibilitati a scendere in pista.

Alla luce dell’ingresso in pista della Safety Car, Alonso viene richiamato ai box nel corso del 19°giro, e, dopo aver scontato i cinque secondi di penalità ed aver effettuato il cambio gomme passando dalla mescola media a quella dura, rientra in pista in seconda posizione, visto che sia Perez, sia i piloti alle sue spalle (Russell, Verstappen e Hamilton) avevano fatto anch’essi la propria sosta.

Una volta ripresa la gara, Alonso porterà regolarmente avanti la propria gara, venendo superato solamente nel corso del 24°giro dalla Red Bull di Verstappen, ma mantenendo tranquillamente la propria posizione rispetto alla Mercedes di George Russell, con il gap che sale dai 2”5 del 34°giro ai 4”1 del 38°giro, ai 4”630 del 46°giro. Per il pilota asturiano sembra prospettarsi un finale di gara piuttosto regolare, visto anche i 17”278 che lo separano da Verstappen, con il gap su Perez salito oltre i venti secondi, quando nel corso del 47°giro il box Mercedes invita Russell a restare entro il gap di cinque secondi, perché Alonso potrebbe rischiare una nuova penalità. Il giovane pilota inglese non riuscirà per poco in questo obiettivo, visto e considerato che Alonso taglierà il traguardo in terza posizione, con un vantaggio di 5”138 sulla Mercedes numero 63.

Mentre Alonso viene premiato e festeggia sul podio con i piloti Red Bull Verstappen e Perez il terzo posto conquistato in pista, ecco arrivare dalla Direzione Gara l’annuncio ufficiale di una nuova investigazione ai danni del pilota asturiano, per il mancato rispetto della penalità comminata nei primi giri, a cui seguirà pochi minuti dopo una penalità di dieci secondi, che farà scivolare Alonso al quarto posto, e salire Russell in terza posizione.

In quei minuti in tanti si chiedono cosa possa aver spinto la Direzione Gara ad aprire una nuova investigazione nei confronti di Alonso, e a dare una risposta poco dopo è l’account Twitter ufficiale della F1, con un video, suffragato poi dal Documento numero 51, uscito alle 00:36 locali, le 22:36 di Domenica 19 Marzo ora italiana.

Come possiamo vedere, a spingere la Direzione Gara a comminare una seconda penalità di dieci secondi ad Alonso per il mancato rispetto di quella comminata al via della gara è il comportamento della squadra al momento del pit stop, con la monoposto numero 14 che viene toccata con un cavalletto da uno dei meccanici mentre sta scontando i cinque secondi di penalità.
Se inizialmente sia la Direzione Gara che il ROC di Ginevra (per intenderci, il VAR della Formula 1) erano sicuri del fatto che la sanzione fosse stata eseguita correttamente da parte degli uomini del team Aston Martin, una volta finita la gara i commissari hanno ricevuto un report dalla Direzione Gara secondo cui la sanzione non era stata eseguita correttamente, per cui è stata nuovamente riesaminata al ROC, e poi dal Direttore di Gara (Niels Wittich) e dal Direttore Sportivo (Steve Nielsen), i quali hanno concordato sul fatto che negli incontri SAC (Sporting Advisory Committee) era stato trovato un accordo con le squadre secondo cui al momento di scontare una penalità nessuna parte dell'auto sarebbe dovuta essere toccata dai meccanici, perché ciò avrebbe significato lavorare sulla macchina, andando così in violazione dell’articolo 54.4 comma c del Regolamento Sportivo della F1. L’aver toccato il retrotreno della monoposto con il cavalletto prima di aver scontato i 5 secondi di penalità è stato quindi considerato un lavoro sulla macchina, e quindi una violazione della penalità stessa. Da qui la decisione di infliggere a fine gara i dieci secondi di penalità ad Alonso.

Aston Martin, però, non ci sta, e, una volta uscita la motivazione della penalità di dieci secondi comminata a fine gara a Fernando Alonso, si appella al diritto di revisione in conformità all’articolo 14.1.1 del Codice Sportivo Internazionale, allegando il verbale della riunione del SAC indicata dal Direttore di Gara e dal Direttore Sportivo della Federazione (in cui emergeva che non era stato raggiunto alcun accordo tra squadre e Federazione sul fatto che toccare la monoposto con il cavalletto rappresentasse un lavoro su di essa) , nonché ben sette video raffiguranti dei precedenti in cui le monoposto (al momento di scontare la penalità di 5 secondi) sono state toccate dal jack (il cavalletto deputato ad alzare le monoposto dal retrotreno per consentire il cambio gomme) così come occorso alla monoposto di Alonso senza ricevere alcuna penalità da parte della Direzione Gara.

Alla luce delle nuove prove portate da Aston Martin, gli Stewards hanno deciso di fare un passo indietro cancellando la penalità di 10 secondi comminata ad Alonso e ripristinando il podio originario decretato dalla pista, con il pilota asturiano finalmente libero di poter festeggiare il suo centesimo podio in Formula 1.

Un risultato questo, che consente a Fernando Alonso di poter diventare il sesto pilota nella storia del Circus a raggiungere questo traguardo, alle spalle di Lewis Hamilton (191), Michael Schumacher (155), Sebastian Vettel (122), Alain Prost (106) e Kimi Raikkonen (103).

Alla fine di questa vicenda, non possiamo non registrare un fatto piuttosto grave: nell’arco di quasi mezz’ora (26 minuti per la precisione) la Federazione si è trovata nelle condizioni di sconfessare se stessa. Inevitabile diventa, quindi, una maggiore chiarezza nel caso in cui dovessero nuovamente ripresentarsi episodi di questo tipo, e non è un caso se la stessa Federazione stessa nelle ultime ore abbia fatto sapere che già nel corso di questa settimana o comunque alla vigilia della prossima gara di campionato a Melbourne ci sarà chiarezza regolamentare in merito.

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